Formula 1

Analisi Mercedes W12: aerodinamica e cambio non fermano la sete di vittoria

Analisi Mercedes W12: aerodinamica e cambio non fermano la sete di vittoria


W12. Un piccola sigla che racchiude dentro di se un enorme potenziale. Ovviamente parliamo di Mercedes. O forse sarebbe meglio dire “sua maestà” Mercedes. I primi della classe. I più bravi. Quelli che vincono sempre o quasi.Tuttavia, durante i test prestagionali in Bahrain l’affidabilità è venuta meno. Se poi parliamo del bilanciamento al posteriore i risultati sono ancora peggiori. Eh si… è tutto vero. I dati sono li. Inconfutabili. Lo hanno visto tutti. Ma cosa è capito alla scuderia tedesca per andare così tanto in difficoltà?

Partiamo da un paio di punti fermi. Il primo riguarda le novità presentate sul fondo scalinato (clicca qui per saperne di più). Sebbene definite da noi stessi “innovative” per forma e funzionamento, non possono certo essere considerate risolutrici. La soluzione “killer”, quella che avrebbe dovuto vanificare le nuove norme recuperando tutto il carico, e per che no acquistarne ulteriore, non è arrivata. D’accordo il fondo della W12 è molto bello da vedere, ma se facciamo una quadro generale sulle prestazioni complessive della vettura, non fa quella la differenza che in realtà tutti potrebbero pensare.

Il secondo punto si riferisce a quella che gli inglesi chiamano “reliability”. Pensando all’ultima opera d’arte meccanica forgiata a Brackley, volendo puntar il dito dobbiamo parlare del cambio. A tal proposito, va ricordato che dei 4 motorizzati Mercedes, solo la W12 e la AMR21 montano la medesima specifica. E caso strano, la stessa Aston Martin ha sofferto problemi similari durante la tre giorni di test a Sakhir. Secondo le informazioni in nostro possesso, il fastidioso grattacapo dovrebbe essere legato in certa misura al surriscaldamento delle parti meccaniche all’interno della scatola del cambio

A supporto di quanto detto, una volta diminuita la velocità di cambiata, le Frecce Nere non hanno più sofferto nessun problema legato alla trasmissione. Considerando il poco tempo a disposizione, resta da capire come i tecnici anglo tedeschi sistemeranno questo inconveniente che, senza ombra di dubbio, potrebbe in qualche modo inficiare negativamente sul rendimento della W12, fino a disegnare in salita la partenza del mondiale 2021.


Analisi Mercedes W12: aerodinamica e token 

I test sono test. I tempi non vanno troppo considerati. Le variabili sono talmente tante che analizzare i riscontri cronometrici diventa realmente complicato. Quello che invece salta all’occhio, e lo fa immediatamente, è il comportamento della monoposto lungo il tracciato. Sotto questo punto di vista Mercedes ha palesato diverse lacune, legate principalmente alla difficile gestione del posteriore. Troppo ballerino per essere vero. Valtteri, ma sopratutto Lewis, hanno sofferto maledettamente, dimostrando il pista tutto il proprio disagio. 

Sebbene nell’arco dei test le Frecce Nere abbiano mostrato un comportamento poco a poco più “educato”, la mancanza di carico aerodinamico nei transitori era più che evidente. Durante le fasi di frenata e accelerazione, così come in curva, il bilanciamento di una monoposto di Formula Uno evidentemente cambia. Proprio in questi momenti sono apparse le carenze della W12, causate da un’aerodinamica non funzionale a garantire il giusto equilibro della vettura tra le dune del tracciato bahreinita.

Una parentesi va inoltre spesa sui token. Questi gettoni simbolici da spendere per modificare una parte della vettura altrimenti off limits. Dopo aver osservato e analizzato ai raggi x la monoposto tedesca (clicca qui per saperne di più), la domanda sorge spontanea: ma il team pluricampione del mondo, dove è andata ad agire per fruire di questo bonus?Abbiamo speso i nostri gettoni, ma non vogliamo ancora svelare dove…” Laconico, il direttore tecnico britannico ex Ferrari James Allison, aveva prontamente liquidato la faccenda in fase di presentazione.

Convinto che mettere in pubblica piazza le loro decisioni in merito, avrebbe potuto in qualche modo avvantaggiare i competitors. A rigor di logica, facendo un supposizione su quanto visto nelle ultime settimane, potremmo ipotizzare un cambio realizzato nella parte anteriore della vettura. Più precisamente ai cinematismi interni della sospensione anteriore. A supportare questa teoria, ci sono la perdita del sistema DAS sommato alle nuove specifiche Pirelli all’anteriore (clicca qui per saperne di più), asse più “compromesso” dalla maggior rigidezza delle mescole. 


Analisi Mercedes W12: power unit  

La progressione di questo propulsore resta davvero unica. Lo si è percepito facilmente attraverso gli onbaord visionati la settimana scorsa in Bahrain. Punto fermo del strapotere Mercedes nell’era ibrida, la PU 2021 ha subito diverse modifiche. Oltre l’oculato lavoro svolto sulla camera di combustione, improntato ad aumentare il rendimento termico anche grazie all’utilizzo di nuove leghe, i tecnici di Brixworth sono riusciti a “sbloccare” un potenziale ancora inespresso sulla parte ibrida. Tutto nasce dai guai legati all’affidabilità, che durante la passata stagione hanno costretto i piloti a un approccio spesso più conservativo, in grado di salvaguardare propulsore e altre componenti affini.

A Sakhir sono state provate diverse mappature, con il chiaro obiettivo di testare la bontà del lavoro svolto durante tutto il 2020. Secondo informazioni raccolte da Formula Uno Analisi Tecnica, la spinta propulsiva delle vetture di Brackley potrà contare su di un plus importante per la stagione 2021. Saranno circa una ventina i cavalli in più a disposizione. Utili in qualifica ma altrettanto in gara. Dove a differenza della passata stagione, la potenza espressa dalla power unit tedesca dovrebbe essere in grado di essere utilizzata appieno per una percentuale del giro più alta.


Analisi Mercedes W12: conclusioni

Giunti alla fine di questa analisi esprimo un concetto del tutto personale. Credo fortemente che togliere le Frecce Nere dalla fila dei candidati per la vittoria nel primo Gran Premio stagionale non sia affatto corretto. E lo dico tenendo ben presente come la scuderia tedesca abbia palesato diverse difficoltà durante i test in Bahrain. Al riguardo non dimentichiamoci una cosa. Che peraltro ha contraddistinto il team di Brackley negli ultimi anni: l’apertura verso i problemi.

Prendere spunto nei momenti difficili per migliorarsi sempre più, riuscendo addirittura a trarre vantaggio da situazioni apparentemente negative. Proprio per questa semplice ragione, mi aspetto una Mercedes sempre al top. Ancora capace di lottare per quello che ha dimostrato di saper fare meglio nelle ultime 7 stagioni: vincere…


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Mercedes

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Pubblicato da
Zander Arcari