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Analisi on board Bottas – Gp Bahrain 2021: un buon podio senza brillare…

Analisi on board Bottas – Gp Bahrain 2021: un buon podio senza brillare…


Dopo quella di Lewis Hamilton (leggi qui l’analisi degli on board) è il turno di mettere sotto la lente d’ingrandimento la gara di Valtteri Bottas che inizia il mondiale in maniera non pienamente convincente. Anche se ha dalla sua delle attenuanti che andremo a verificare più avanti.


Analisi on board Bottas – Gp Bahrain 2021: premessa

Il pilota di Nastola è reduce da una qualifica non troppo esaltante ma che dà la sensazione di massimo raccoglibile in questo momento. Al sabato chiude in terza piazza col tempo di 1’28’586 senza mai rilasciare l’impressione di poter essere pericoloso in chiave prima fila. Da sottolineare, in tal senso, le lamentele dopo i primi due turni di libere quando ha manifestato senza filtri una spiccata inguidabilità della sua W12. Un percorso inverso rispetto a quello fatto dal compagno di garage che aveva sofferto durante i test e che pare aver sistemato l’assetto durante il week end di gara. Bottas ha trovato un set up accettabile solo nel terzo turno di libere, fatto che comunque non gli ha permesso di avere il passo gara di Hamilton e di Max Verstappen, i protagonisti assoluti del Gran Premio del Bahrain 2021.

Vediamo come sono stati i 57 giri che hanno portato l’ex Williams a conquistare un tutto sommato buon podio per come si erano messe le cose dopo il secondo pit stop. Bottas è sulla parte pulita della griglia ed è equipaggiato con gomme a mescola media per affrontare il primo stint di gara, così come i due avversari che lo precedono. Situazione diversa per Charles Leclerc che monta le soft a banda rossa. Elemento che sarà un fattore importante nei primissimi giri.


Analisi on board Bottas – Gp bahrain 2021: la numero 77

Come per il compagno di scuderia, inizio l’analisi delle prestazioni del “boscaiolo” dal momento in cui la vettura è ferma in griglia prima dell’avvio del giro di ricognizione. Riccardo Musconi, ingegnere di pista del pilota, scandisce il conto alla rovescia che prelude al giro di prova.

Anche Bottas, durante la tornata di schieramento, estremizza lo zigzag per mettere in temperatura le gomme. Fatto al quale dovremo riabituarci stante il divieto di utilizzo del DAS. Valtteri si insedia nella sua piazzola di sinistra e viene avvertito che la procedura è sospesa per la momentanea avaria della vettura di Sergio Perez. Viene replicato il formation lap ed è tempo di concentrarsi sullo start di una gara che, regole alla mano, dovrà durare 56 giri invece dei previsti 57.

Bottas espleta le necessarie procedure, passa sulla modalità PLUS 5 e sul display si legge RPM GOOD che sta a significare che i motore è al giusto regime per poter innestare la prima marcia. Via via si spengono le luci. Lo start del finnico non è dei migliori e infatti vede allontanarsi Hamilton e Verstappen che accennano un duello. E’ in prima marcia che le ruote posteriori pattinano leggermente. Ma non tanto da arrecare danni alla prestazione. All’ingresso di Curva 1, infatti, Bottas è a ridosso del duo di testa.

Prima di Curva 4 il finlandese impegna il centro della carreggiata per difendersi dall’aggressione di Leclerc partito a fionda alla sue spalle. Un’esitazione in uscita dalla piega costringe il 77 a farsi sfilare agevolmente dal monegasco: ora è P4.

Musconi avvisa dell’ingresso della Safety Car e invita Bottas ad essere positivo dopo la posizione persa. Contestualmente, sotto SC, viene imposta la posizione HPPD 97 replicando, nella medesima fase, quanto era stato comunicato ad Hamilton. Il comandando agisce sulla parte ibrida del propulsore tedesco. Inalzando il valore l’energia a disposizione è minore, andando così a ricaricare le batterie.

Quando la Safety car sta per rientrare, Musconi dà indicazioni su come impostare l’attacco a Leclerc. Innanzitutto rassicura sullo stato dei freni e poi impone modalità STRAT 5 il massimo dell’overboost a disposizione. Il passaggio è molto chiaro:

Quando viene introdotta la Virtual Safety Car, Musconi spiega al driver l’evento che ne ha determinato l’ingresso. Subito si nota che l’ingegnere imolese è molto più prodigo di notizie rispetto a Peter Bonnington. Evidentemente Bottas vuole essere maggiormente informato rispetto ad Hamilton. Alla fine della VSC il tecnico ribadisce la mappatura STRAT 5 per permettere a Bottas di avere la meglio su Leclerc. Cosa che si concretizzerà al sesto passaggio sul rettilineo dei box poco dopo l’abilitazione del DRS

Ottenuta la terza posizione, viene comunicato un presunto problema a Max Verstappen. Qualcosa riferibile al differenziale. Probabilmente il passaggio è figlio di una comunicazione radio tra l’olandese e il suo muretto. Quello a Bottas, comunque, sembra essere per lo più un messaggio motivazionale, una spinta a non perdere il treno di testa. Infatti la registrazione si chiude con un “Come on Valtteri!”.

Da sottolineare che le comunicazioni dalla vettura al muretto, almeno in questa prima fase, sono quasi del tutto incomprensibili: la radio gracchia oltremodo, possibile che vi siano dei problemi.

Visto che l’argomento ha scatenato accesi dibattiti, è utile notare come anche Bottas faccia un uso “allegro” dell’uscita di Curva 4.

Nel frattempo la voce di Vatteri diventa più chiara. Il suo ingegnere gli comunica che la pista sta andando raffreddandosi e di adeguarsi con un settaggio specifico:

Come sottolineato in precedenza, sono tante le informazioni che Bottas riceve durante la gara. Al giro 10, il tecnico italiano gli comunica che perde velocità in curva 10 suggerendogli di affrontarla meglio. Un approccio diverso da quello di Hamilton insomma. Il finnico sembra essere maggiormente guidato dal suo staff, mentre il britannico tende a ricevere informazioni meno dettagliate. Ad esempio, a tal proposito, Bottas viene informato anche della situazione del vento. Un dettaglio del tutto assente nei dialoghi del compagno.

Al diciassettesimo passaggio, giro del pit, continuano i messaggi motivazionali. Viene detto al pilota che sta colmando il gap da Verstappen. Cosa non propriamente vera a guardare i tempi:

Prima della sosta arrivano indicazioni per il bilanciamento dei freni sia per l’ingresso che per la percorrenza della corsia dei box. Il pit stop fila via liscio, Bottas riparte in quarta posizione alle spalle di Sergio Perez scattato in ultima piazza e autore di una prorompente rimonta.

Inizia il valzer di comunicazioni cronometriche. Ovviamente vengono annunciati i distacchi da Perez che di lì a poco verrà attaccato e superato. L’ingegnere, nell’approccio al messicano, gli ricorda di attivare il DRS in fase di avvicinamento. Appena alla spalle delle Red Bull, Valtteri alza leggermente il piede per evitare il tamponamento e scarta a destra per completare la manovra: operazione riuscita con successo.

La gara di Bottas fino a questo momento è costante e senza guizzi rimarchevoli. Il momento chiave, purtroppo non in positivo, è la seconda sosta. Hamilton si ferma al giro 29 anticipando nettamente l’ultimo stop previsto. A questo punto il 77 diventa una pedina fondamentale per consentire a Lewis di centrare la vittoria. Proprio per questo Bottas anticipa a sua volta, al giro 31, l’ingresso ai pit per provare l’undercut sull’olandese. O quanto meno per tentare di intimidirlo imponendogli uno stop anticipato che non gli dia un gran vantaggio prestazionale in virtù di uno stint finale più breve. Uno stratagemma ben architettato che fallisce per un problema nel montaggio di una gomma. Vediamo come il pilota e il suo ingegnere gestiscono un momento molto critico che di fatto toglie ogni speranza di agguantare la seconda posizione.

Bottas viene chiamato da Musconi che gli dice senza girarci intorno che la mossa è fatta per sopravanzare Verstappen. L’audio non lascia spazio a diverse interpretazioni:

Durante le operazioni ai box, l’anteriore destra fa i capricci. Il campomeccanico osserva il balletto dei suoi collaboratori e intima di rialzare la vettura. L’operazione viene completata non senza difficoltà. Bottas può ripartire, ma il tempo perso è tanto. L’inconveniente fa scalare il finlandese in posizione 5. Con mia sorpresa in radio non si fa menzione dell’episodio. Le comunicazioni scorrono naturali come se l’evento avverso non si fosse verificato. Al passaggio 34 è tempo di “pittare” per Leclerc, cosa che fa passare Bottas in quarta piazza. Viene contestualmente avvisato che non ci saranno più soste e che sarà un lungo stint nel quale gestire bene le gomme:

La rincorsa verso il podio continua nel generale silenzio interrotto solo dai distacchi e dai settaggi del brake balance. Al giro 36 arriva una interessante comunicazione: a Bottas viene spiegato che deve fare lift and coast cinque metri prima del solito. La monoposto n°77, evidentemente senza obiettivi superiori ad un certo terzo posto, viene messa in una sorta di modalità protezione.

Nei giri successivi c’è ben poca azione per il finnico che fa una gara del tutto solitaria. Le comunicazioni col muretto calano drasticamente di numero e sono tutte incentrate alla gestione del materiale in vista delle successive gare. Indicazioni che confermano che anche il box non cova più velleità di seconda piazza dopo il complicato secondo pit.

A undici giri dal termine arriva la comunicazione di stare attento al traffico dei doppiati. Una botta di vita che spezza la monotonia in una fase di gara davvero piatta.

A dieci giri dalla fine arriva un’altra indicazione interessante: l’ingegner Musconi avverte il pilota di ridurre di cinquanta metri il lift and coast. Bottas è ormai sicuro della posizione e, avendo ampio margine sulla quarta piazza, prepara l’assalto al giro veloce che arriverà sulla sirena finale ed in seguito ad un nuovo pit stop. Gli viene comunicato che la possibilità di GPV è concreta solo se aumenta ancora il gap su Norris. Una strategia intelligente di Mercedes che, così agendo, “ruba” un punticino a Max Verstappen in un campionato che probabilmente sarà molto tirato. Nei giri successivi il ritmo aumenta proprio per creare il suddetto margine.

A tre giri dalla bandiera a schacchi arriva l’invito a spingere forte per aprire un gap di sicurezza sul Lando Norris che occupa la quarta piazza. La sosta arriva a termine della tornata 53.

Bottas rientra in pista davanti al pilota McLaren con un margine di sicurezza di circa cinque secondi. Il 77 può riscaldare le gomme medium e prepararsi a fare il giro veloce proprio in prossimità della sirena finale. Musconi suggerisce modalità STRAT 5. Bottas completa l’ultima tornata in 1’32’’090 ad una media di 211.566 km/h. Al termine delle operazioni, con il terzo posto e 19 punti in cascina, c’è il consueto scambio di vedute tra il pilota ed il suo ingegnere di pista. Anche se la comunicazione è molto disturbata, si evince che quest’ultimo si scusa per l’errore al pit che ha parzialmente condizionato la gara dell’ex Williams.

Un week end archiviatosi con la sensazione che Bottas, nonostante il pit stop fallace, abbia raccolto il massimo ottenibile. Un terzo posto relativamente comodo favorito anche dalla brutta qualifica di Sergio Perez acuita da un problema occorso alla sua RB16B durante il giro di schieramento. Sicuramente l’assenza di un avversario consistente ha messo il finlandese in condizioni di non pagare troppo la topica dei meccanici. Osservando per 56 tornate la guida del finlandese si è potuto notare come i problemi di setup emersi al venerdì siano stato risolti: la monoposto n°77 è sempre stata stabile ed ha curato le gomme in maniera esemplare.

Un comportamento neutro che comunque ha mostrato una sostanziale mancanza di performance rispetto alla Red Bull di Verstappen e soprattutto nei confronti della macchina gemella. Hamilton, difatti, è riuscito a tirar fuori prestazioni più convincenti tanto che, con una strategia aggressiva, ha portato a casa il trionfo finale. Bottas può e deve fare di più rivendicare la possibilità di giocarsi il titolo dopo quattro lunghi anni di apprendistato in Mercedes.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1TV

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Diego Catalano