Analisi test F1 2021: Mercedes insegue una Red Bull al top, Ferrari lotta nel midfield
Terminata l’unica tre giorni di test stagionale è l’ora di trarre le prime conclusioni. Analisi dati che vanno sempre prese con le pinze, tenendo bene in mente la moltitudine di incognite che gioco forza non possono assolutamente portare a conclusioni definitive. Possiamo partire dicendo che, a differenza di Barcellona, la pista del Bahrain è senza dubbio meno indicativa. Il Montmelò infatti possiede un layout molto completo. Un rettilineo piuttosto lungo, curve da media e alta velocità e un tratto, quello finale, molto lento. In grado di mettere a dura prova la trazione delle vetture.
Sakhir è invece un tracciato stop and go con una caratteristica ben definita: amplificare i problemi al posteriore essendo una pista “rear limited”. Inoltre, rispetto al circuito catalano, la percentuale di incidenza a livello motoristico è molto alta. Questo perché il layout è dotato di parecchi tratti ad alta percorrenza, dove in percentuale le differenze di mappatura ICE (endotermico) e SOC (ibrido) incidono molto di più.
Prima di passare all’analisi prestazionale, è giusto soffermarci sui chilometri percorsi da vari team per capire chi arriverà maggiormente preparato all’inizio della stagione. Il primo dato che salta alla vista va in controtendenza con quello che visto negli ultimi anni.
Parliamo di Mercedes che, a causa di qualche problema di affidabilità, non è stata la squadra che ha macinato più chilometri. Le cose sono andate ancora peggio per la “sorellina minore”Aston Martin. Vettura che ha completato il minor numero di giri. Proprio Sebastian Vettel è stato il pilota più bersagliato dalla sfortuna, vittima di un problema al cambio e successivamente per un’ anomalia alla power unit.
Al contrario, le altre scuderie sono riuscite a girare con buona regolarità. A cominciare dai team motorizzati Honda, i quali non hanno avuto nessun tipo di problema. Alpha Tauri è stato il team più attivo con 416 giri, davanti ad AlfaRomeo con 415. I motorizzati Ferrari hanno potuto disputare dei test molto lineari, senza noie tecniche di rilievo. Sebbene Mercedes e Aston Martin abbiano patito diverse difficoltà, il chilometraggio totale dei propulsori tedeschi, al quale vanno naturalmente sommare le tornate di McLaren e Williams, supera addirittura i 7000km. Poco più di 2000 invece i chilometri inanellati da Renault, ma bisogna tener conto che la casa francese fornisce solamente un team (Alpine) contro i 4 Mercedes e i 3 Ferrari.
Analisi test F1 2021: dati prestazionali
Partiamo dalla Scuderia Ferrari. La nuovavettura,comparata con la monoposto 2020, ha fatto senza dubbio un deciso passo in avanti. Se nelle prime due giornate le prestazioni non sono state esaltanti, lo stesso non si può dire osservando i long run fatti in quella conclusiva. Tramite gli onboard, si è notato come il motore italiano abbia fatto un deciso passo avanti, peraltro confermato Mattia Binotto. Anche a livello di bilanciamento hanno sofferto parecchio, trovando un “setting” adeguato solo nella giornata di ieri, tanto che, finalmente, la SF21 è parsa molto più facile da guidare. Da segnalare ancora qualche problemino nelle curve ad alta percorrenza, soffrendo un leggero sottosterzo, curva 11 e 13, molto meno accentuato rispetto a quello che si notava nella stagione 2020.
Il progressodella Rossa durante i test si evidenzia mettendo a confronto il passo gara tra day 2 e day 3. Se osserviamo la media tenuta da Leclerc, notiamo un miglioramento di oltre 1s al giro. La simulazione del monegasco inoltre, è stata realizzata con una temperatura più elevata rispetto a quella quando è stato Sainz a cimentarsi in tale pratica. Ciò nonostante, Charles è risultato leggermente più veloce dello spagnolo.
Anche il degrado delle gomme è andato migliorando anche se, specialmente al posteriore, è stato piuttosto elevato. Ma questa cosa si è vista anche su altre monoposto ed è dovuta principalmente alle caratteristiche ambientali e della pista.
A livello complessivo possiamo dividere lo schieramento in 3 tronconi: quello di testa, il centro gruppo e il fondo della griglia. Tra i team che si giocheranno il mondiale vanno inseriti Red Bull e Mercedes.Con la scuderia di Milton Keynes che sembra avere una grande chance in questa stagione. Se Mercedes non si farà trovare pronta ai nastri di partenza, Verstappen e Perez potrebbero essere davanti.
Le soluzioni aerodinamiche utilizzate sul fondo della W12 sono molto estreme, e allo stato attuale non sembrano ancora funzionare al meglio. Appena messa in pista, la vettura è risultata molto nervosa specialmente al posteriore, vero punto di forza della W11. Sebbenele cose siano andate migliorando aggiustando l’assetto, c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere il livello della RB16B, veramente in un ottimo stato di forma. Queste impressioni sono state confermata anche dal direttore tecnico Mercedes Andrew Shovlin: “Abbiamo migliorato il bilanciamento e la prevedibilità. Resta comunque evidente che non siamo stati in grado di essere competitivi come la RedBull. In questi 10 giorni di lavoro non lasceremo nulla di intentato per trovare soluzioni”.
A differenza degli altri team, Mercedes non ha effettuato delle vere e proprie simulazioni di gara, impostando il lavoro su dei long run con diversi quantitativi di carburante. Detto questo, il passo della W12 sembra essere competitivo. A livello di PU, da quello che abbiamo potuto osservare dagli on board, sono stati piuttosto bassi. Tattica che spesso abbiamo visto adottare dai tedeschi durante i test. Probabilmente i problemi sofferti al cambio nella prima sessione hanno preoccupato gli ingegneri, che hanno così deciso di viaggiare ancora più tranquilli per mettere insieme il maggior numero di chilometri possibile.
Come detto, allo stato attuale Red Bull sembra godere di un piccolo vantaggio su Mercedes. Sotto questo aspetto, la possibilità di sfoderare un attacco a due punte con l’arrivo di Perez sarà un bel vantaggio. È sua di fatto la miglior simulazione gara analizzata in quanto, quella di Ricciardo, non è da considerarsi completa visto i s “soli” 40 giri disputati.
Nel midfiled troviamo McLaren, Ferrari, Aston Martin, Alpine e AlphaTauri. Tra questi, McLaren sembra godere di un piccolo vantaggio su Ferrari. Ottimo il rendimento del team di Faenza,mentre possiamo definire ancora non facilmente decifrabili le prestazioni di Alpine e Aston Martin. Quest’ultima ha girato poco, ma essendo una vettura “derivata” dalla W11 dobbiamo aspettarci una buona competitività una volta risolti tutti i problemi. Per quanto riguarda la rinnovata scuderia francese, dobbiamo senz’altro sottolineare due fattori: affidabilità e costante nei long run. Tuttavia, a livello cronometrico non si sono visti picchi degni dei nota.
Tra gli ultimi della classe l’Alfa Romeo sembra la scuderia decisamente più competitiva. Per questa ragione, durante il campionato avrà sicuramente la possibilità di inserirsi, in qualche occasione, tra le vetture a centro classifica. In fondo allo schieramento troviamo la Haas, probabilmentesuperata dalla Williams. Quanto detto lo si evince con una sola occhiata, visto che la vettura è stata semplicemente adeguata alla normativa 2021 senza novità di rilievo.
Autore: Cristiano Sponton – @csponton