Formula 1

Il pagellone del pessimismo cosmico del Froldi

Il pagellone del pessimismo cosmico del Froldi


Lo ammetto!

Signor giudice, sono colpevole!

Mi metto dietro la vecchia lavagna nera con il cappello di cartone a punta da somaro oppure con le ginocchia sopra i ceci di fantozziana memoria.

Io sono tra quelli che rosicano e masticano amaro per l’ennesima vittoria del binomio Hamilton-Mercedes.

E vi chiederete: perché mai? Non era ampiamente previsto che questo mondiale non si sarebbe neanche dovuto correre tale la superiorità di Binda-Hamilton-Mercedes?

Dove ci eravamo lasciati? Da dove riprendiamo?

Dallo stesso identico, dannato risultato…

Beh… la cosa non è così facile dopo aver visto qualifiche e gara.

Ecco… è che ci credevo dopo quel sorpasso.

E poi, vabbè, com’è andata lo sapete.

Non potendo avere una Ferrari che mi dia soddisfazioni, e chissà quando accadrà, sarebbe già tanto che quelli là fossero finalmente sconfitti. Ma evidentemente mi ero illuso.

Talvolta ho una sgradevole sensazione, e non tolgo certo nulla allo straordinario lavoro fatto da Hamilton, che ancora una volta ha mostrato la sua classe cristallina e assoluto… dicevo, mi resta una sorta di amaro retrogusto per il protagonismo della direzione di corsa, lo sgradevole retrogusto che, se vuoi battere gli anglo-tedeschi non solo devi essere perfetto in pista ma che, comunque, poi ti devi ricordare che loro sono anche talmente forti politicamente che i commissari di gara si guardano bene dal dare addosso alla corazzata o che si guardino bene dal prendere decisioni che la danneggino. E che addirittura i TP avversari , quasi impauriti dal reato di lesa maestà, siano più realisti del re.

E badate bene non parlo di nulla di oscuro e segreto né chissà di quale complotto. E’ una specie di, ma sì diciamolo…, sudditanza psicologica. Che paroloni!

E pare che a tutti stia bene così.

La Red Bull ci ha scritto un romanzo sulla PU Ferrari cosiddetta illegale. Ieri Hamilton ha superato bellamente il track limit della ormai famigerata curva QUATTRO… e perché mai il sorpasso di Verstappen avrebbe dovuto essere sanzionabile? Ha tratto un vantaggio illecito. Davvero? No, dico… Perché a quel punto si entra nella scissione dell’atomo o nella fisica quantistica. E tutto diventa relativo, opinabile, interpretabile. E hanno tutti torto e ragione.

E loro, quelli là, nel frattempo continuano il loro dominio.

Un amico mi suggerisce che sono tutti d’accordo: “L’è tutto un magna magna!” e che deve vincere per forza Lewis l’ottavo e poi liberi tutti. Bè… se fosse così francamente non avrebbe più senso guardare questo spettacolo dopato.

Ma spero che questa sia solo una boutade e che alla fine io mi sia solo beccato una botta di pessimismo cosmico Leopardiano (talvolta accade a chi ama troppo gli autori dell’età romantica, quelli della prima metà del 1800).  Vedremo.

Hamilton. Voto: quasi perfetto. Un errore lo ha fatto eh. Ma signori, non ci si può non alzare in piedi e applaudirlo per come ha gestito le gomme.

Verstappen. Voto: quasi perfetto. Quel quasi è ciò che passa fra diventare campione e vedere Hamilton ridiventarlo.

Red Bull. Voto: 8. No, non sono stati perfetti. E non è nel loro “dna” da guasconi e pirati dire al pilota involato a vincere di farsi sorpassare. Anche se lo “suggerisce” la direzione di gara. Ha ragione Max: meglio arrivare secondo penalizzato che arrivare secondo per aver fatto passare l’avversario. Di norma la Red Bull avrebbe pensato a vincere e solo dopo avrebbe pensato alle decisioni della direzione di gara. Anche perché avrebbe avuto gioco facile a dire che favorivano sempre la Mercedes. C’è qualcosa che non mi quadra… ecco il solito retrogusto amaro che ritorna…

Ferrari. Voto: tutto è relativo.

Se parliamo dell’infima stagione trascorsa, che grida ancora vendetta al cospetto divino, una qualifica decente con entrambe le monoposto agevolmente in Q3 e un sesto e ottavo posto sono oro colato. Ma stiamo lottando con Alpha Tauri eh, la seconda squadra Red Bull, e la McLaren è ampiamente avanti.

Mediocrità. Quella di così tante annate Ferrari che quelli come me con qualche capello bianco hanno perso il conto. Ma vogliamo questo? Una Ferrari mediocre? Ci meritiamo questo?

L’ho già detto e lo ripeto. La Ferrari deve vincere o provare costantemente a farlo. Tutto il resto è fallimentare. E, francamente, la mediocrità non la voglio. E’ quella dei perdenti. Ma per ora questo passa il convento. Sopravviveremo anche a ciò. E alla gestione Binotto. Lieti ovviamente di essere platealmente smentiti e pronti a cospargerci il capo di cenere in mondovisione.

Pit Stop Ferrari. Voto: ottimi. Ecco, qualcosa degno di una squadra che vuole essere al vertice.

Bottas. Voto: Bo! La fortuna bacia i campioni, la sfortuna i Bottas.

Binotto vs Vettel (dopo la gara). Voto: errare è umano, perseverare… aggiungete voi!

Mercedes. Voto: insaziabili.

McLaren. Voto: dieci e lode.

Non hanno le risorse Ferrari (e il “premio” garantito a fine stagione indipendentemente dai risultati), hanno affrontato di corsa il trapianto di una PU (seppur eccelsa). Per ora sono ampiamente terza forza. Chapeau.

Vettel. Voto: brutto inizio.

Dottor Masi e mister Hide. Voto: “Crystal Meth”.

Facciamo ordine:

  • per le prove e qualifica curva 4 con track limit e tempi cancellati.
  • In gara nessun limite in curva 4, a meno che non ci si avvantaggi platealmente.
  • Hamilton guadagna di riffa o di raffa 6 secondi passando oltre e andando per campi 29 volte.
  • L’episodio del sorpasso di cui abbiamo ampiamente discusso.
  • Red Bull protesta e il direttore di gara dice a Mercedes di non andare più per campi in curva 4.

Questo è quello che succede quando moltiplichi i cavilli regolamentari e cambi le regole in corsa, nello stesso week end di gara. Ma soprattutto, la domanda delle domande: perché diavolo durante le qualifiche i piloti non possono oltrepassare curva 4 e in gara no? Chi ne conosce gli arcani motivi me li sveli.

In molti gran premi recenti, superato tre volte il bordo della pista arrivava puntuale la sanzione… ma si sa, tutto è relativo. O no?

Appuntamento al prossimo gran premio. Sperando di non vedere lo spettacolo in pista rovinato dal protagonismo dell’arbitro. Perché quando accade, qualcosa in quello sport non funziona. E’ lapalissiano e matematico.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

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Mariano Froldi