Formula 1

Analisi Ferrari: la SF21 sfida McLaren

Analisi Ferrari: la SF21 sfida McLaren


Obbiettivo terzo posto. Di più proprio non si può fare. D’accordo… detta così non è molto incoraggiante. Soprattutto se si sta parlando della storica scuderia Ferrari. Ma purtroppo, al momento, la situazione è questa. Non esiste un modo per scalare la classifica rapidamente. Nella massima categoria del motorsport i miracoli non sono contemplati. Per questa semplice ragione, vedere le Rosse in lotta al top del midfield dev’essere preso come un traguardo. E non come un risultato mediocre. Si perché la nuova vettura non è altro che la versione B della “famigerata” SF1000. Possiede lo stesso telaio. E sebbene le modifiche aerodinamiche, sommate al plus di cavalli fornito dal propulsore 065/6, abbiano senz’altro innalzato la competitività, la base del progetto resta comunque sempre la stessa. 

Nonostante la premessa, in Bahrain abbiamo visto una monoposto bilanciata. Scendere in pista e trovare rapidamente i riscontri per costruire un assetto adeguato è ora possibile. Certo restano da affinare determinate questioni come l’ottimizzazione della parte ibrida in gara, cruciale per difendersi dagli avversari in rettilineo e l’amministrazione degli pneumatici in qualifica. A Sakhir infatti, una gestione non ottimale delle mescole ha dato vita a un overheating che ha provocato scivolamento nelle curve lente di trazione, influendo negativamente sulla prestazione totale del giro. I dati raccolti nel primo appuntamento saranno pertanto molto preziosi durante il prossimo fine settimana. Detto questo, la messa a punto della monoposto non è più una chimera e finalmente i piloti possono dedicarsi alla performance senza penare come la passata stagione.

Ferrari ha speso i gettoni concessi dalla federazione internazionale nella parte posteriore della vettura. Modificare la scatola del cambio ha concesso di rivedere i cinematismi della sospensione posteriore, oltre che innalzare la posizione del differenziale. La volontà era quella di copiare il concetto pensato e sviluppato da Mercedes nel 2020, utile per garantire un flusso più pulito nella parte posteriore dell’auto. Il risultato ha soddisfatto i tecnici italiani, garantendo un livello di downforce decisamente superiore. 

A supporto di quanto detto, l’analisi velocistica realizzata da FUnoAnalisiTecnica mette in risalto le caratteristiche della SF21. Capace addirittura di guadagnare qualche km/h in percorrenza nelle curve lente (leggi qui per saperne di più) rispetto all’anno scorso. Questo malgrado le nuove norme relative al fondo scalinato, che hanno fatto perdere diversi punti di carico a tutte le vetture del lotto. 


Ferrari vs McLaren

Nel primo round del mondiale 2021, abbiamo assistito al duello McLarenFerrari. Sebbene sia ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive, ci siamo comunque fatti un’idea sul rendimento di entrambe le monoposto. La SF21 è sembrata un pelo più rapida in qualifica. Mentre in configurazione gara, la MCL35M ha dimostrato un passo leggermente più veloce. Questo dovuto soprattutto all’ottima gestione degli pneumatici Pirelli, resa possibile in parte dalla potenza del propulsore tedesco che ha permesso ai tecnici di Woking di utilizzare un discreto livello di carico.

Giovane e fresca, la coppia di piloti Ferrari ha spinto parecchio in Bahrain. Charles e Carlos. Due corridori veloci. Entrambi molto attenti alle dinamiche del fine settimana. I ragazzi stanno scoprendo poco a poco le caratteristiche nell’ultima nata in casa di Maranello. A Sakhir hanno lottato con le vetture color papaya per tutta la gara. Leclerc ha tallonato Norris, mettendo dietro Ricciardo. Mentre Sainz, complice una partenza troppo prudente, si è imbucato alla battaglia un po’ troppo tardi. Accontentandosi di tagliare il traguardo a pochi metri all’australiano. 

Messo sotto la lente di ingrandimento dalla nostra analisi velocistica (leggi qui per saperne di più), il comportamento della McLaren ha evidenziato come i tecnici britannici abbiano puntato sull’efficienza aerodinamica, trascurando di fatto le velocità in curva. Questo punto potrebbe far soffrire la vettura inglese a Imola, pista dove la downforce ricopre un ruolo decisamente più determinante. 

Inoltre, fattore assolutamente da non sottovalutare, l’incidenza della PU sulla pista imolese sarà ben differente rispetto al Bahrain, visto che il layout romagnolo prevede molti meno allunghi. Questo aspetto inciderà non poco sulla configurazione dell’ibrido. Se a Sakhir la strategia è stata quella di ripartite l’energia a disposizione nelle 4 rette per non soffrire il deleterio fenomeno del clipping, nel tracciato del Santerno questa necessità non sarà presente, limando l’importanza del propulsore sulla lunghezza della tornata.

In conclusione, è facile capire come il prossimo fine settimana sarà molto probante per giudicare i livelli di performance prodotti dalle vetture prese in esame. Dopo la gara ne sapremo molto di più al riguardo. In attesa che Aston Martin riesca a risolvere i grattacapi (se non ci sono riuscisti in queste due settimane) che al momento penalizzano la performance della ARM21, la lotta per il top del midfield sembrerebbe ancora destinata a soli due contendenti: Ferrari e McLaren. Se così fosse, chi avrà la meglio?


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

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Zander Arcari