Formula 1

Ferrari: Sainz vs Leclerc

Ferrari: Sainz vs Leclerc 


Rivalità. Una parola da sempre presente nel mondo della Formula Uno. Essere competitivi è di cruciale importanza nelle corse. La sfida abita nella testa di un pilota. E non importa quale sia la posta in gioco perché il desiderio di primeggiare sull’avversario sarà sempre altissimo. All’interno di un team, l’atteggiamento reciproco dei due rivali l’uno verso l’altro è spesso determinante. Un antagonismo che in tali casi valica valori quali amicizia e rispetto. La storia della massima categoria annovera diversi casi dove le circostanze sono sfuggite di mano. Sono talmente noti che non serve nemmeno ricordarli.

A tal proposito, Ferrari ha sempre cercato (a volte non ci è riuscita) di non cadere in questa “trappola”. La teoria messa in pratica recita una semplice equazione: attrezzarsi con due corridori capaci di lottare per lo stesso obbiettivo senza pestarsi i piedi, significa evitare un’inutile lotta interna che potrebbe creare situazioni scomode e controproducenti. Anteporre gli interessi personali a quelli della scuderia non è quindi possibile. Mai.

Tuttavia, sappiamo che per un pilota il primo nemico in pista è il proprio compagno di squadra. D’altronde, battere chi sta dall’altra parte del box, probabilmente significa produrre la massima prestazione possibile. Mentre invece, il rammarico per non essere stato all’altezza tanto quanto chi dispone dei tuoi stessi mezzi beh… può creare risvolti psicologici negativi. Molto più grandi di quanto in realtà si possa pensare. 

Al netto delle considerazioni parliamo degli attuali ferraristi. Charles e Carlos. Baldi giovani e speranzosi. L’obbiettivo per entrambi è certamente lo stesso: laurearsi campioni del mondo in sella al Cavallino Rampante. Il monegasco lo conosciamo molto bene. Disputa il terzo anno con la Rossa e ha già una certa esperienza in Ferrari. Ha dato prova di se mettendo costantemente dietro un campione del calibro di Sebastian Vettel. Strappando i gradi di capitano al tedesco per appuntarli meritatamente al proprio petto. 

Leclerc ha sciorinato prestazioni quasi sempre eccellenti, limando di parecchio gli errori dovuti a una certa esuberanza insita nelle sua indole. Attraverso gli on board, unico vero mezzo per capire le caratteristiche psicofisiche di un pilota, abbiamo potuto constatare la crescita esponenziale sotto il profilo dell’attenzione. Nel 2020 ilferrarista ha spesso trascinato il muretto, scegliendo personalmente strategie e tecniche di pilotaggio. Avere più responsabilità sulle spalle lo ha reso ancora più forte, malgrado i risultati tutt’altro che esaltanti visto la pochezza della SF1000.

Ma attenzione. Sainz non è arrivato a fare da spalla. Il madrileño non è un gregario. Possiede talento, è rapido, ha grinta da vendere e si porta dietro una grande costanza. La sua velocità di apprendimento ha stupito. Con solo un giorno e mezzo di test alle spalle, Carlos ha dimostrato un’ottima conoscenza di tutte le procedure standard che si utilizzano in Ferrari, calandosi nella parte con estrema nonchalance. Il rapporto con Adami assomiglia a un’amicizia consumata, con i due che per radio già si intendono a meraviglia. L’iberico porta con se un bagaglio tecnico di tutto rispetto costruito nel tempo. Alla corte di Maranello ha la concreta occasione di lasciare il segno e niente e nessuno gli farà cambiare idea. 

Attualmente il rapporto tra i ferraristi sembrerebbe idilliaco. Risate, gesti di intesa e un clima decisamente disteso. Entrambi sono davvero entusiasti di far parte di un sogno così grande, condividendo la passione per la Rossa. Potremo dire lo stesso quando la posta in palio si alzerà? Quando il risultato personale dovrà necessariamente essere posto sulla bilancia? Ma soprattutto il reparto corse sarà in grado di gestire una rivalità interna?


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

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Zander Arcari