Formula 1

Ferrari SF21 con l’ala a cucchiaio

Ferrari SF21 con l’ala a cucchiaio


Dopo il primo round del mondiale 2021 ecco due settimane e mezzo di studio e analisi dati. Gli ingegneri delle varie scuderie hanno cercato di capire il comportamento delle proprie vetture. La volontà era quella di correggere e migliorare quanto più possibile la performance in vista di Imola. La storica scuderia italiana si è ben comporta in Bahrain. Sebbene vedere una Ferrari cosi staccata dalla vetta non è il massimo, il grande passo in avanti realizzato rispetto alla passata stagione va senza dubbio registrato. A Sakhir la SF21 ha dimostrato un passo gara discreto.

Tuttavia, una gestione non ottimale degli pneumatici ha inciso sulle prestazioni. Inoltre, per non rischiare problemi di affidabilità visto le alte temperature, i tecnici del Cavallino hanno preferito utilizzare una mappatura power unit conservativa. Nel primo dei due Gran Premi di casa, il team di Maranello ha un chiaro obiettivo: spingere sull’acceleratore per estrapolare la massima prestazione possibile. Sotto questo aspetto, un plus di 5 cavalli sbloccato sarà senz’altro utile.

Come possiamo osservare nelle immagini in arrivo direttamente dalla pit lane italiana, per Imola è stato scelto un assetto al posteriore differente. Grazie al confronto fotografico dell’amico Albert Fabrega, si nota di immediato la diversa configurazione aerodinamica dell’ala, con un mainplane che presenta l’oramai conosciuta forma “a cucchiaio”. 

Questa specifica prevede la parte centrale più spanciata. Lo scopo è quello di ridurre la resistenza all’avanzamento scaricando la zona esterna dell’ala, evitando di perdere spinta verticale sugli pneumatici posteriori, effetto necessario per avere trazione e aderenza sull’asfalto. Oltretutto, la SF21 numero 16 si è recata ai consueti controlli FIA del giovedì senza la deck wing biplano presente in Bahrain. Un elemento che da solo è ima grado di generare il 2% del carico totale della vettura, per via del flusso pulito con cui è alimentata.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz e Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich

foto: Albert Fabrega@AlbertFabrega

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Pubblicato da
Zander Arcari