Formula 1

La Sprint Race e la F1 del futuro prossimo

La Sprint Race e la F1 del futuro prossimo


Sembra davvero fatta per l’arrivo delle Sprint Race nella massima categoria del Motorsport, con tre appuntamenti che dovrebbero avere già quest’anno una gara aggiuntiva di 100 km al sabato. Leggo in giro molta perplessità per quanto riguarda l’arrivo di queste mini gare da mezz’ora circa, mentre personalmente vedo all’orizzonte grandi opportunità con l’arrivo di questo nuovo format. 

Partirei però col dire che trovo assurdo cominciare un campionato senza avere un regolamento condiviso da tutte le squadre a priori. Al netto delle difficoltà legate alla gestione della pandemia, non vedo per quale motivo ci si dovrebbe ridurre a cambiare le regole ed il calendario in corso d’opera, andando inevitabilmente a condizionare l’esito del campionato. Faccio un esempio a caso: qualora le Red Bull dovessero essere più efficaci sulla breve distanza si andrebbe a creare uno sbilanciamento imprevisto delle forze in campo, il quale mi fa tornare alla mente il precedente negativo relativo al cambio degli pneumatici nel corso della stagione 2013.

Mi si dirà che già lo scorso anno ci furono circuiti inediti (ed il tentativo del weekend di Imola su soli due giorni), eppure in quel caso abbiamo volentieri soprasseduto all’aspetto sportivo in nome di una ripartenza celere di un mondiale che aveva un vincitore scritto fin dall’inizio. Se quest’anno Verstappen dovesse essere davvero in grado di giocarsela nell’arco dell’intera stagione, sareste felici di assistere ad un campionato influenzato da un regolamento finalizzato a 2021 già avviato? 

Ciò detto, come accennavo, trovo l’arrivo delle gare sprint una grande occasione per la Formula 1. Lo dico in quanto appassionato di motorsport a 360 gradi, con altre categorie quali la Formula 2 o la Formula E che hanno già mostrato negli anni la bontà di tali soluzioni. D’altronde appare evidente che l’intento primario di Liberty Media sia quello di attrarre nuovo pubblico, sia davanti agli schermi che sulle tribune (per dare un senso all’intero weekend, provando a ragionare in prospettiva post-covid).

Un pubblico giovane, nativo digitale, ossessionato dai social e con un livello di attenzione tale da necessitare un tipo di gare decisamente più brevi. Ovviamente la durata sarà soltanto uno degli elementi in grado di decretare il successo o meno di questa nuova formula, sui quali dettagli finali attendiamo aggiornamenti ufficiali. 

Tantissime le domande, in ogni caso: che impatto avrà il tutto sullo spettacolo della gara domenicale? Si sarà in grado di poter spingere davvero o la necessità di preservare le power unit avrà la priorità? Ci sarà modo per i piloti di battagliare effettivamente in pista, senza pit stop e strategie con le mescole? Come direbbe il più anziano dei piloti in griglia, “wait and see”.


Autore: Marco Santini

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