Aston Martin

Vettel: un timoniere in balia delle onde…

Il 2021 di Sebastian Vettel non è iniziato nel migliore dei maniere. L’accordo annunciato in pompa magna con l’ambiziosa Aston Martin di patron Lawrence Stroll non sta dando i frutti sperati. Sin dai test s’era compreso che sarebbe stata una stagione difficile. Una macchina, la AMR21, che molti intendono essere una fotocopia della Mercedes W12 ma che di quest’ultima ha ben poco in termini prestazionali e sul versante affidabilità. Un’amara realtà con la quale il tedesco di Heppenheim si è scontrato appena calatosi nell’abitacolo. La tre giorni di test del Bahrain è stata uno strazio. Un antipasto di quello che sarebbe successo da lì a qualche settimana durante un GP infarcito di errori e condotto al di sotto della soglia minima di aspettativa. Imola, è storia recente, è stata un’altra delusione.

L’ennesima dopo la fine del rapporto con la Ferrari. Il legame con Maranello era ormai logoro. Seb ha corso per tutto il 2020 da separato in casa, da marito deluso da un divorzio che non voleva ma che gli è stato imposto dopo l’annuncio da parte di Mattia Binotto che le trattative per il rinnovo erano in corso. Invece la realtà è che il team principal di Losanna aveva già praticamente ingaggiato Carlos Sainz, non facendo altro che alimentare una speranza rivelatasi vana.

Con questo fardello, ma con una ferrea voglia di riscatto, Vettel si è presentato alla corte di Stroll. Per ora non è un’operazione vincente visto che Lance, il rampollo della famiglia, sta facilmente battendo il quattro volte campione del mondo che sembra vivere la fase discendente della sua luminosa carriera.

Sebastian Vettel, Aston Martin

Di come siano andate le cose tra Sebastian Vettel e il Cavallino Rampante ha parlato Mark Webber, uno che conosce bene Seb avendo osservato da presso l’ascesa del talento che s’era messo in luca a bordo della Toro Rosso. “La Ferrari ha preso una parte dell’anima di Vettel – ha commentato l’australiano a Soymotor Seb è stato quasi spezzato, è stato vittima di un ambiente che s’era fatto tossico per entrambi. Ormai la Ferrari non amava più Seb e Seb non amava più la Ferrari. Il legame s’era fatto troppo lungo per poter resistere ancora“.

I sei anni di permanenza in quel di Maranello avrebbero svuotato Vettel secondo il suo ex compagno di scuderia. Tanto da renderlo un pilota più vicino alla pensione che all’idea di qualcuno che possa effettivamente lottare per il titolo: “Seb ha 32 anni, mentre Hamilton ne ha 36. In realtà sembra che sia l’inverso. Mi fa male dire una cosa del genere e non è vero, come sostiene qualcuno, che amo vedere il mio ex collega in difficoltà. E la stessa cosa che sta accadendo con Valentino Rossi. Anche in quel caso non è bello vedere un campione faticare così tanto. A causa della mancanza di fiducia e alle prestazioni poco convincenti, sembra che Vettel sia più vicino alla fine della carriera. Ma questa è una cosa che solo lui può sapere“.

Sebastian Vettel, Aston Martin

Una situazione effettivamente dura da affrontare e dalla quale difficilmente ci si può tirare fuori. Specie se la AMR21 continua a barcamenarsi a metà gruppo senza risolvere quelle deficienze che la rendono una monoposto tutt’altro che semplice da gestire. “Spero che Sebasian possa tornare a lottare per qualcosa di importante. E spero che possa ritrovare il sorriso prima di lasciare la Formula Uno” ha aggiunto un pilota che nello scontro diretto faticò non poco al cospetto dell’ex ferrarista.

Una delle cose che potrebbe essere alla base delle complicazioni che il “Numero 5” sta affrontando è la momentanea impossibilità a partire davanti. Webber ha un’idea molto chiara a riguardo: “Sebastian amava sempre partire davanti. Era molto bravo quando scattava dalla pole position e aveva aria pulita davanti a sè. Gli intoppi sorgevano quando era al centro della griglia: non faceva mai così bene“. Questa è una cosa importante e di cui tenere conto quando si analizza la parabola sportiva del tedesco. In effetti, a ben guardare cosa è successo nelle ultime quattro stagioni, si può osservare una certa tendenza all’errore quando è in ingaggiato in battaglia. Seb è un front runner che non si trova nel suo habitat quando c’è da sgomitare. Una caratteristica forse endemica ma che si è acuita nelle ultime annate.

Le difficoltà di Vettel nello stare a centro griglia, vere o presunte che siano, non possono far dimenticare che straordinario pilota è stato. “Nelle sue stagioni in Red Bull era magico con quelle macchine. Ci sono state volte in cui Hamilton ha beccato un secondo a Singapore. Non solo io, ma anche Lewis a volte si stropicciava gli occhi nell’osservare ciò che faceva Seb. Momenti in cui – ha chiuso l’australiano – la sua velocità è stata straordinaria“.

Verbi declinati al passato nei ragionamenti di Webber. Come a voler sottolineare che quella stagione aurea è scivolata via senza poter più tornare. Nessun essere razionale chiede al tedesco un titolo del mondo, la forza della monoposto e la maniera in cui è strutturata la scuderia di appartenenza non sono minuzie o dettagli insignificanti. Il contesto conta e molto determina. Ma quello stesso contesto può essere modificato tramite azioni concrete, a mezzo di guizzi che molti s’attendono.

Sebastian Vettel, Aston Martin

Al di là delle comprensibili difficoltà d’adattamento alla nuova realtà, vi è la netta sensazione che l’ex Red Bull possa e debba fare di più. La catatonia sportiva in cui era calato nell’ultimo anno – e che aveva mille giustificazioni – è meno comprensibile al momento. Il tedesco sembra subire passivamente gli eventi invece che determinarli. Un timoniere in balia delle onde che dove trovare, in un modo o nell’altro, la maniera di riprendere il controllo del vascello prima che si schianti sulla scogliera.

Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: Aston Martin

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