Formula 1

GP Portogallo 2021-Analisi prestazionale qualifiche

Nell’anniversario della tragica morte di Ayrton Senna è Valtteri Bottas a conquistare la 127ᵅ pole position per la squadra di Stoccarda. Dopo Bahrain e Imola, dove non ha saputo concretizzare la sua performance negli ultimi istanti della qualifica, il finlandese è riuscito a piazzare la sua Mercedes davanti a tutti. Sul tracciato di Algarve, ci sono stati due fattori chiave che hanno condizionato la sessione: le gomme e il vento. Infatti nessun pilota è stato in grado di mettere assieme i propri migliori settori. Le gomme portate da Pirelli hanno creato non pochi grattacapi alle squadre. La scelta dell’azienda italiana è ricaduta sui tre compound più duri: C1, C2 e C3 che corrispondono alle Hard, Medium e Soft del 2018. 

Ogni team ha avuto più o meno difficoltà per attivare le mescole e mantenerle nella corretta finestra per tutto l’arco del giro. Già questo può spiegare il perché della scelta di entrambi i piloti del team tedesco di usare la gomma gialla per il Q3. Lo pneumatico medio fa parte della famiglia delle low working range. Ciò significa che la sua finestra di utilizzo è più facilmente raggiungibile rispetto alla Soft. Trovandosi più a loro agio, i piloti Mercedes hanno “indossato” queste gomme anche se, nell’ultimo tentativo della Q3, non sono riusciti a ritoccare il tempo. Tuttavia hanno comunque conquistato l’intera prima fila, con un tempo sul giro ideale che avrebbe abbassato il loro crono di qualche decimo.

L’unico pilota in grado di insediare il dominio dei tedeschi è stato Verstappen. Il suo tempo cancellato era il più veloce, malgrado la correzione in curva 4 che gli ha fatto superare i track limits. Nell’altro tentativo le troppe correzioni sul volante hanno complicato tremendamente il crono. Rispetto a venerdì, le temperature del tracciato durante le qualifiche si sono alzate di qualche grado. Possiamo perciò supporre che in casa Red Bull non siano riusciti ad attivare i compound per sprigionare la performance di cui avevano bisogno. Anche il vento ha giocato un ruolo importante. La sua imprevedibilità è stata una variabile in più che ha inciso a sfavore dell’olandese. Buona prestazione anche per Perez, anche se nella classifica ‘ideale’ avrebbe perso una posizione. 

Pure nel box della Ferrari abbiamo potuto osservare non poche difficoltà con le mescole. La scelta di effettuate un unico “prep lap” prima del giro push non sembra abbia funzionato a dovere. La SF21 non è stata capace di “accedere” alla totalità della propria performance. Molte le correzioni a seguito di un posteriore poco stabile soprattutto in entrata di curva. Tuttavia, il passaggio alla gomma gialla in Q2 è stato gestito molto bene da Leclerc, in grado di classificarsi con le Medium. Al contrario Sainz ha faticato molto tanto che, dopo un veloce briefing con il muretto, la scelta di affrontate l’ultimo tentativo nella seconda parte della qualifica con le Soft è stato obbligato.

La nota positiva per lui è la posizione finale in griglia: un quinto posto a poco più di un decimo dalla Red Bull di Perez. Ciò malgrado, mettendo assieme i migliori intertempi, la classifica ideale parlerebbe un’altra lingua, con i due piloti Ferrari in ottava e nona posizione. Per fortuna la grande evoluzione della pista ha di fatto aiutato la scuderia italiana, rendendo praticamente impossibile mettere assieme il giro perfetto. Davanti a Sainz si sarebbe dovuto infilare Norris che, come anticipato, ha scalato la classifica dopo un inizio di week end sornione. Il pilota inglese della McLaren è virtualmente quarto, subito dietro agli imprendibili. Una McLaren che ancora una volta è riuscita a fare un passo avanti dalle Fp2 alle Fp3, grazie a un grande lavoro al simulatore di Woking

Poco dopo troviamo una sorpresa: l’Alpine di Ocon. La vettura francese sembra essersi adattata molto bene ai saliscendi portoghesi formati da curve ad ampio raggio con velocità sostenuta. Dopo alcuni problemi alla galleria del vento riscontrati questo inverno, come dichiarato da Marcin Budkovski il team sembra finalmente trovare una direzione. Già nelle scorse gare erano riusciti a piazzare una vettura nel Q3, tuttavia questo è il primo fine settimana in cui li troviamo con costanza nella top 10 anche nelle prove libere. Vedremo se le buone aspettative si confermeranno in gara. 

Infine, chiudono la classifica dei primi 10 Gasly e Vettel. Seppur con qualche problemino, l’Alpha Tauri si conferma una vettura solida. Tsunoda ha lamentato parecchia instabilità specialmente nel primo settore, fattore che gli ha precluso il passaggio alle Q3. In Aston Martin la situazione non è delle migliori. Ciò malgrado, lo studio accurato nella prima metà della sessione con Sebastian ha dato i propri frutti. I tanti giri sulle Medium hanno raccolto i dati necessari per trovare un buon compromesso, che di fatto ha garantito al tedesco di accedere alle prestazioni della vettura. Segno che il team ha capito come utilizzare le mescole e sprigionare quindi il potenziale delle Pirelli.

Dando uno sguardo all’evoluzione del gap al chilometro, notiamo che Red Bull e Mercedes rimangono alla pari, mentre Ferrari risulta la terza forza almeno in qualifica. Alpha Tauri molto vicina a McLaren e Alpine. Un po’ staccata l’Aston Martin, più vicina a Williams e Alfa Romeo che al gruppo centrale. Chiude la classifica la Haas, con ben 0.4s/km di differenza.

Proiettandosi verso la gara gli scenari saranno differenti, visto che non in molti sono riusciti a qualificarsi con la gomma media. In casa Ferrari verranno differenziate le strategie: Sainz partirà con la rossa mentre Leclerc con la gialla. Entrambi convergeranno nella medesima scelta di montare le Hard al primo pit stop, per poi arrivare fino al traguardo con un solo stop. Coloro che hanno scelto la Medium per la partenza sono andati sul sicuro, evitando il possibile graining che potrebbe crearsi sul compound più morbido. Se ci fossero delle difficoltà nell’attivare la gomma rossa durante la prima fase di gara, è altamente probabile che tale fenomeno possa incidere negativamente sulle performance. L’imperativo sarà restare sull’unica sosta. Un passaggio in pit-lane infatti “costa” ben 27 secondi. Quantità di tempo troppo difficile da recuperare in pista. Tra coloro che partiranno con le medie assieme a Leclerc troviamo Mercedes e Red Bull. Il passo gara delle vetture austriache è sembrato molto buono. Resta da capire se sarà sufficiente per meter in difficoltà le Frecce Nere.


Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich

Co autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 

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Pubblicato da
Zander Arcari