Formula 1

Gp Portogallo 2021- Analisi telemetrica qualifiche

Mercedes alza la voce. Sbatte i pugni sul tavolo. Chiama l’attenzione su di se. Il team di Brackley monopolizza la prima fila. Benché la superiorità manifesta dei tedeschi della passata stagione sia molto lontana, i campioni in carica restano i favoriti. Domani in gara non sarà affatto facile batterli. L’unica scuderia in grado di infastidire le Frecce Nere oggi ha faticato. La gestione degli pneumatici ha di fatto limitato le prestazioni della RB16B. Tuttavia, senza l’errore nel primo tentativo in Q3 che ha spinto la numero 33 oltre i track limits in curva 4, Max partirebbe dal palo. Ferrari conferma le potenzialità. Un Carlos in stato di grazia si piazza a poco più di un decimo dalle Red Bull di Perez. Mentre Charles, un poco “pasticcione” quest’oggi, non riesce a estrapolare il potenziale della sua monoposto. 


Gp Portogallo 2021- Analisi telemetrica qualifiche: Ferrari

Pensando ai layout dei primi tre appuntamenti del mondiale 2021, asserire che la SF21 sia una vettura capace di adattarsi facilmente a diverse caratteristiche non è sbagliato. Sebbene il livello attuale non consenta una lotta al vertice, lo step in avanti rispetto alla passata stagione è davvero grande (leggi qui l’analisi comparativa per saperne di più). Iniziamo l’analisi telemetrica dando come sempre uno sguardo alla grafico della Speed. Negli allunghi le velocità delle monoposto sono molto simili, con Leclerc che rispetto al compagno riesce a portare un paio di km/h in più in entrata di curva 3 e 10. Charles ha sofferto nel portare nella giusta finestra di funzionamento le gomme, mentre Sainz si è trovato più a suo agio specialmente con le soft. 

É infatti lo spagnolo che dispone di uno spunto migliore in tutte le curve a eccezione della 13, dove il delta è a favore di Sainz. Come per le FP2, Carlos ha una velocità maggiore tra curva 7 e 8. Ma al contrario delle prove libere ha una velocità minima più alta rispetto a Charles. A dimostrazione che l’iberico sia riuscito ad attivare i compound al meglio. Per quanto riguarda curva 14, l’approccio è rimasto pressoché identico. Il monegasco tende a rallentare di più la vettura per avere una migliore uscita, mentre lo il madrileño predilige portare più velocità all’apice. 

Rispetto a quanto visto nelle Fp2, dalla telemetria relativa alle cambiate notiamo che le marce utilizzate sono molto simili e differiscono solamente in un paio di punti. In qualifica, entrambi i ferraristi approcciano curva 1 in sesta marcia. Pertanto, sembra che Leclerc abbia confrontato la sua telemetria con quella del compagno e migliorato il suo primo settore. In corrispondenza di curva 11 il monegasco scala in terza, cambiata che non favorisce la velocità di percorrenza. Mentre tra curva 13 e 14 Charles passa dalla 4° alla 5° marcia per poi scalare nuovamente prima di affrontare la curva. Dato il forte vento che influenzava molto questa zona del tracciato, possiamo presumere che una marcia più alta potesse evitare un sovrasterzo deleterio in uscita causato dalle raffiche di vento. Infatti la velocità massima che raggiunge in approccio di curva 14 è identica a quella delle FP2 (190kph).

Pendendo in esame i dati relativi all’uso dell’acceleratore, possiamo notare diverse parzializzazioni. Partiamo da curva 2, dove Carlos a differenze di Charles alza leggermente il piede. Sebbene in curva 4 entrambi i ferraristi gestiscono l’acceleratore, l’iberico riesce portare più velocità. Infatti parzializza meno il gas rispetto a Leclerc. Sostanziale differenza nell’approccio di curva 7-8. Sainz parzializza fino al 90%, per poi brevemente ritornare a tavoletta prima di frenare in curva 8. Al contrario il monegasco rilascia fino al 53% in approccio di curva 7, tornando al 100% per un istante prima di staccare nella curva successiva. Leggero il ritardo del monegasco in frenata di curva 10 che lo porta ad avere una minore velocità di percorrenza rispetto al compagno. Come per le FP2, Charles riesce ad aprire prima il gas in uscita di curva 14 sacrificando la velocità all’apice in curva.


Gp Portogallo 2021- Analisi telemetrica qualifiche: Bottas-Verstappen-Sainz

Passando al confronto triplo, dalla telemetria relativa alla Speed notiamo come non ci siano grandi differenze sulle velocità minime. In curva 3 la Ferrari perde circa 5kph dalla Mercedes, con la Red Bull si piazza tra le due. Mentre in curva 5, come abbiamo visto nell’analisi delle FP2, Verstappen ha soffre un ritardo rispetto a Ferrari e Mercedes. L’unica grande differenza si trova in curva 1, dove Bottas con la sua W12 è in grado di girare con ben 10kph di differenza sulla Ferrari e 5kph dalla Red Bull. Vantaggio che poi si accumula sul rettifilo che porta a curva 3.

Inoltre, la numero 77 riesce a raggiungere la velocità di punta sul rettifilo principale molto più velocemente rispetto agli avversari, dimostrando la superiorità della PU Mercedes. Il terzo settore è molto simile tra i tre piloti, con gli intertempi che si differenziano per millesimi di secondo. Da notare come Valtteri abbia un approccio simile a quello di Leclerc verso curva 14, sacrificando la velocità minima per aprire prima il gas. Mentre Verstappen e Sainz hanno un approccio quasi identico.

Analizando i dati estrapolati dalla trasmissione notiamo varie differenze. A contrario delle libere, con l’aumento delle rivoluzioni Verstappen ha utilizzato l’ottava marcia sul rettifilo tra curva 4 e 5. Stesso discoro alla fine del rettifilo tra curva 6 e 7, dove l’olandese piazza la settima. In curva 3 Sainz utilizza la terza, mentre Valtteri e Max preferisco affrontarla in seconda. Ciò nonostante la velocità minima dei tre è pressoché identica. Sul rettifilo tra curva 4 e 5 lo spagnolo della Ferrari cambia più velocemente rispetto ai competitor. In questo punto, la numero 33 è la vettura che stacca prima percorrendo la curva con la velocità più bassa dei tre.

Quello che abbiamo analizzato grazie alla telemetrie delle FP2 si ripresenta anche nelle qualifiche. Dal grafico dell’acceleratore infatti, si vede come in curva 4 Verstappen non alza il piede. Cosa che invece sono costretti a fare Sainz e Bottas. I dueparzializzano un 85%. Questo denota la grande quantità di carico prodotta dalla Red Bull. Dato che l’apice di questa curva si trova sulla cima di una salita, “scollinando” il posteriore tende generalmente ad alleggerirsi portando i piloti a perdere la vettura. Per questa semplice ragione, per potere tenere giù il piede in curva 4 la vettura deve produrre tanta spinta verticale.

La situazione si ribalta in curva 7. Mentre Verstappen parzializza molto per avere un raccordo più graduale con curva 8, Sainz alza leggermente il piede in entrata per poi momentaneamente riaprire il gas prima di staccare. Bottas invece rimane a tavoletta per poi rilasciare l’acceleratore gradualmente prima della frenata. Lo spunto che abbiamo potuto notare ieri su Hamilton si ripresenta anche sulla traccia di Valtteri in corrispondenza di curva 14. Il pilota di Nastola infatti è l’unico dei 3 che non alza il piede, parzializzando al 13% per poi tornate a full gas.


Autori: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 –  Luca Bettiol – @BettiolLuca

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Pubblicato da
Zander Arcari