Formula 1

Le qualifiche sprint impongono nuove sfide tecniche ai team

Il Campionato del Mondo 2021 passerà alla storia per l’introduzione della Sprint Race – o più precisamente Qualifica Sprint – del sabato pomeriggio. Un parto laborioso quello che ha portato FIA e Liberty Media ad operare una rivoluzione di un format sedimentato, monolitico, apparentemente immutabile. E’ servito vincere la ritrosia delle scuderie che si sono opposte in larga maggioranza per almeno due anni. Poi l’arrivo della pandemia e la susseguente crisi finanziaria hanno dato la spinta decisiva per testare l’espediente che sarà limitato, in prima battuta, a sole tre gare su un totale di ventitré appuntamenti. Le qualifiche sprint offriranno ovviamente inedite sfide ai team che dovranno ripensare e rimodulare l’intero week end di gara adattandosi alle nuove variabili tecniche.

Proprio di questo aspetto ha parlato James Key, direttore tecnico della McLaren che a Montecarlo si presenterà con una livrea vintage in ossequio allo sponsor Gulf. Va ricordato preventivamente che le scuderie hanno già iniziato a fare i conti con una limitazione del tempo a disposizione. I primi due turni di libere, difatti, sono stati ridotti da un totale di tre ore a due. Una situazione che mortificava lo slancio ad introdurre novità tecniche. Che verrà ulteriormente bloccato nei week end in cui di sabato ci sarà a tutti gli effetti un mini gran premio da disputarsi sulla distanza di 100 km.

Nel GP di Spagna abbiamo presentato alcune novità aerodinamiche – ha riferito Key Con questo nuovo format sarà molto complesso provare a fare la stessa cosa. E’ semplice: non ci sarà abbastanza tempo. Ecco perché ritengo che da un punto di vista tecnico tratteremo i fine settimana in modo del tutto diverso“.

Il direttore tecnico della McLaren, James Key, a colloquio con Ricciardo e Norris davanti alla MCL35M

In cosa cambierà l’approccio del team di Woking? “Ci sarà più lavoro di preparazione sull’evento. Ci sarà sicuramente molto più lavoro di simulazione per capire come potrebbero dipanarsi i vari scenari e come una gara sprint potrebbe influenzare il modo in cui le cose scorreranno. Avremo una qualifica molto anticipata e avremo quindi una sola ora per prepararla al meglio. L’anomalia sarà non poter provare al meglio la vettura con alti livelli di carico di carburante. Né – ha proseguito il tecnico – sarà possibile capire alla perfezione le gomme in condizioni di massimo carico. Da un punto di vista tecnico, si tratta di preparazione, simulazione e utilizzo intelligente del poco tempo che avremo. Su questo fronte dovremo imparare tutti e sarà avvantaggiato chi lo farà prima.

Nello specifico, McLaren si sente abbastanza sicura di aver posto in essere tutte le procedure per farsi trovare più che pronta al GP di Silverstone che segna il debutto dell’inedito formato di gara. Ancora Key: “I nostri tecnici addetti alle simulazioni hanno già implementato dei modelli per per cercare di avere un’idea di come andranno le cose. Per noi, sul fronte della preparazione della monoposto, non cambia molto se non pensare a come ci adatteremo rapidamente a un diverso formato di GP”.

La sfida è dunque più organizzativo-logistica che tecnica: “Riteniamo che il minor tempo a disposizione sarà il più grande duello da vincere. Dovremo semplicemente approcciare quei week end di gara in un modo diverso rispetto al solito“.

La qualifica sprint, che assegnerà punti ai primi tre classificati, non sarà solo una sorta di manierismo estetico per aumentare i contatti televisivi e dunque gli introiti. Sarà anche un modo per ricalibrare l’approccio generale alle gare provando a rimescolare i valori in campo per generare avvenimenti meno scontati nel risultato e più combattuti nello svolgimento. Questi i proposti di Stefano Domenicali e del gruppo che rappresenta. Ancora poche settimane e sapremo se Liberty Media ha colto nel segno.

Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: McLaren

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