GP Stiria 2021 – Analisi comparativa
Questo sabato si è svolta la prima delle due qualifiche austriache di questa stagione di F1, ma a differenza del 2020, quest’anno è valevole per la griglia di partenza del Gran Premio di Stiria. Dato che nel sabato del medesimo evento di un anno fa la pioggia l’ha fatta da padrone, la comparazione tra i tempi 2021 e quelli di dodici mesi fa verrà fatta con le qualifiche del GP d’Austria 2020. Lo scorso luglio è stato Valtteri Bottas a ottenere il giro più rapido, ma oggi è stato Max Verstappen a guardare tutti dall’alto. Ma come sono evoluti i tempi in questi mesi?
Come d’abitudine di ogni sabato, la squadra che si piazza sempre al primo posto della nostra speciale classifica è la Williams che rispetto ad Austria 2020 si è migliorata di mezzo secondo. La prestazione di oggi ha quasi portato George Russell a conquistare un posto nel Q3 da incorniciare, ma il britannico si è dovuto accontentare dell’11° tempo. Lui ha tagliato un decimo e mezzo nel primo settore, quasi uno in quello centrale e due e mezzo in quello conclusivo. Nel tratto iniziale e quello conclusivo, la vettura di Grove è risultata la migliore in progressione in un anno.
Secondo posto per l’Alfa Romeo che si conferma come secondo miglior team di questa stagione rispetto a un anno fa. Il tempo più veloce di Giovinazzi è stato 262 millesimi più rapido del rispettivo di un anno fa. Tutto il vantaggio è stato accumulato da curva 3 in poi, mentre nei primi due rettilinei, la differenza è pressoché nulla, così come per tanti altri team.
L’AlphaTauri è la terza e ultima squadra ad avere un saldo positivo in un anno. Il miglioramento è praticamente di 69 millesimi e le differenze con Austria 2020 sono quasi nulla. 49 millesimi guadagnati nel primo settore, 19 persi nel secondo e 39 tagliati nel terzo. Praticamente la AT02 è riuscita a mantenere la prestazione della AT01, nonostante le vetture 2021 siano più lente delle 2020.
La prima delle squadre in negativo è invece quella che ha ottenuto la pole position di oggi: la Red Bull. Grazie all’ottimo motore Honda, la RB16 non ha sofferto il primo settore in cui è riuscita a limare 31 millesimi. Le differenze regolamentari si sentono di più nel resto della pista dopo ha perso due decimi e mezzo nel tratto più guidato e 131 millesimi in quello conclusivo. Sono più di tre decimi e mezzo quelli persi.
Mezzo secondo perso per la McLaren che nonostante il cambio di propulsore da Renault a Mercedes perde appena 63 millesimi nel primo settore. Il peggioramento nel resto della pista è più o meno simile a quello accusato da Red Bull, con due decimi e mezzo e quasi due rispettivamente nel secondo e terzo settore.
Sopra i cinque decimi c’è invece la Ferrari che come un anno fa è costretta a fare i conti con un’eliminazione nel Q2. Nonostante il motore più evoluto, nel primo tratto il tempo è quasi identico, mentre il ritardo finale è stato accumulato tutto da curva 3. Due decimi persi nelle curve centrali e oltre tre in quelle finali. Praticamente la stessa perdita di tempo è stata riscontrata anche dall‘Alpine, ma in settori diversi. Nei primi due rettilinei il ritardo è di 343 millesimi, mentre nelle curve conclusive è di meno di due decimi. Rimasto pressoché identico il tempo nel saliscendi centrale.
Otto decimi persi per strada dall’Aston Martin che arriva quasi a pagare dazio di metà del tempo nel tratto centrale, mentre sono circa due i decimi persi sia nel primo che nel terzo settore. La differenza rispetto al 2020 è che quest’anno solo Stroll ha ottenuto il passaggio al Q3, mentre lo scorso anno anche Pérez passò il taglio, mentre Vettel partirà solo 14°.
A sorpresa la Haas non occupa l’ultimo posto, ma il penultimo anche se nel primo settore risulta la peggiore. Sono quattro i decimi di differenza tra il miglior tempo di Mick Schumacher e quello di Romain Grosjean di un anno fa. Pesante è il gap nella parte centrale dove il ritardo è addirittura di sei decimi. Al traguardo, il tedesco è stato più lento di oltre 1.3 secondi rispetto al francese.
Simile è il ritardo anche dell’ultima in classifica: la Mercedes. Nel primo settore è una delle peggiori, sintomo che il motore Mercedes non riesce più a compensare eventuali mancanze della vettura, mentre la W12 è risultata addirittura l’ultima nel confronto sia nel secondo che nel terzo tratto. Oltre sei decimi lasciati per strada in quello centrale e ben mezzo secondo in quello conclusivo. L’unica differenza, per fortuna dei tedeschi, è il passaggio dalla pole position di Bottas al secondo posto al via di Hamilton (dopo la penalizzazione del finlandese, ndr).
Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta