F1. Il Gp di Francia ha offerto al pubblico una gara più emozionante del previsto. Certo molto del merito è da attribuirsi alle mescole Pirelli, questa volta interessante da un importante graining che, andato a colpire gran parte delle vetture, ha creato delle disparità sui passi gara che hanno agevolato i sorpassi e quindi lo spettacolo. Tra i protagonisti dello show Lewis Hamilton e Max Verstappen. Mercedes e Red Bull hanno dimostrato di poter lottare alla pari su un circuito che fino a due anni fa sarebbe stato impossibile battere la casa di Stoccarda.
Alla fine l’ha spuntata Verstappen prendendo in contropiede Hamilton con una seconda sosta a 21 giri dal termine. L’ordine d’arrivo avrebbe benissimo potuto vedere i primi due nomi invertiti se solo fosse stata la Mercedes a prendere l’iniziativa per prima. Nella vita reale però, sono sempre i fatti quelli che contano e la Red Bull, compiendo una gara impeccabile sotto tutti i punti di vista, merita tutti gli onori per lo splendido risultato ottenuto. Non solo con Max ma anche con Perez: sono due le RB16B giunte a podio a Paul Ricard.
Colpito nell’onore e sconfitto, il team principal del marchio della stella a tre punte, Toto Wolff, al termine della gara, si è lasciato andare in un commento a dir poco ambiguo: “Red Bull ha chiaramente fatto un passo avanti con l’introduzione della seconda unità di potenza”. Una dichiarazione che andando a riconoscere i meriti per l’ottimo lavoro svolto, potrebbe anche risultare all’apparenza innocua, ma che invece nasconde al suo interno una frecciata davvero pungente.
Honda, contrariamente a quanto visto fare da Mercedes e Ferrari nel corso del weekend azero, ha deciso di attendere un ulteriore Gp prima di introdurre la sua seconda power unit stagionale. Così, venerdì, al Paul Ricard è stato reso noto che le due Red Bull e l’AlphaTauri di Gasly avrebbero avuto delle nuove componenti montate sulle rispettive vetture.
Ciò detto, in un campionato in cui lo sviluppo dei motori è bloccato da regolamento, insinuare, come ha fatto Wolff, che la Honda abbia apportato delle modifiche volte a migliorare la performance dell’unità motrice, oltre che fuori luogo, può risultare anche abbastanza pericoloso per la Red Bull stessa, la quale potrebbe rischiare controlli severi da parte della FIA qualora dovessero essere riscontrate delle evidenze incontrovertibili tra le performance pre e post Francia. Le verifiche sulla power unit Ferrari avvenute nel 2019, d’altronde, sono state innescate proprio da dei sospetti.
Ed è per tale ragione che Christian Horner, team principal Red Bull, ha provveduto celermente a rilasciare una controdichiarazione: “Non ci è permesso apportare migliorie alle prestazioni. Non sono sicuro di cosa intendesse Wolff con quella frase. Credo si parli della stessa specifica della prima unità. Molto probabilmente siamo riusciti ad essere così veloci in rettilineo grazie all’utilizzo di un’ala posteriore più scarica. La Honda sta facendo un grandissimo lavoro, ma la nuova unità non ci ha dato alcun incremento di potenza”.
Le uniche migliorie che è ancora possibile apportare devono essere giustificate dal garantire all’unità una maggiore affidabilità. Wolff è stato abbastanza ambiguo e non è da escludere, dal momento che i due manager sembrano aver stretto un buon dialogo con i responsabili della Federazione quest’anno, che possa coinvolgere la FIA con dei controlli in futuro. Ovviamente per ora si tratta solamente di parole senza nessun’evidenza particolarmente eloquente tale da poter esser presa in considerazione.
In un simile contesto, non vanno dimenticate le performance garantite dal propulsore Honda a Baku. Pur con un’unità avente 6 appuntamenti d’anzianità, Verstappen e Perez hanno mostrato una grandissima velocità sul lunghissimo rettilineo di 2 km. La bontà del motore Honda non la si scopre certo adesso e tutto quel potenziale espresso in Azerbaijan, in qualifica prima e in gara poi, non può essere riconducibile alla sola flessione dell’ala posteriore.
Su che livelli si sposteranno i toni e quali saranno le azioni che ne deriveranno, non c’è dato saperlo adesso. Fatto sta che Honda ha fatto davvero un gran lavoro quest’inverno, e a meno di future smentite, in modo del tutto consono al regolamento.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Red Bull – Honda