Formula 1

La F1 studia una liberalizzazione degli pneumatici in gara

Pneumatici. Un ‘accessorio’ molto importante in questa particolare era della F1. Ogni mescola possiede un proprio specifico working-range (o finestra di lavoro) che se raggiunto e mantenuto permette ai piloti di estrarre la massima prestazione dal proprio pacchetto, mentre se oltrepassato causa una mancanza di performance che molto spesso va ad impattare pesantemente sul risultato finale delle gare. Non è sempre così, ma in generale (le eccezioni non mancano) il compound a causare più problemi di gestione, tra i tre nominati dalla Pirelli, è spesso quello più morbido. Ovvero la specifica che molti dei partenti dalla Top-10 sono costretti ad utilizzare per il loro primo stint di gara per aver superato il taglio in Q2 con detto pneumatico.

Il nuovo format, testato a Silverstone, grazie al suo diverso regolamento (leggi qui se occorrono ulteriori informazioni) ha fornito ai piloti totale libertà di scelta all’inizio della sprint qualifying e dell’evento domenicale. Un qualcosa a cui non si era abituati e che starebbe portando la categoria verso l’adozione di tali normative anche per quanto riguarda lo svolgimento dei Gp tradizionali. “La gara sprint ci ha fornito un ottimo punto di discussione in tal senso” ha commentato Ross Brawn citato da ‘RaceFans.net.’ “Credo si possa apprendere molto da questi appuntamenti.”

Ross Brawn, direttore generale sportivo della F1

“Utilizzare un’unica tipologia di gomma in qualifica, permette ai piloti di andare in gara con una maggior varietà di soluzioni disponibili ha proseguito il direttore generale sportivo della categoria. Non è presente alcun obbligo o restrizione particolare, per cui ognuno può sentirsi libero di fare la scelta più opportuna per quanto riguarda il set da utilizzare per il primo stint di gara. È una discussione che probabilmente dovremmo cercare di portare avanti”.

Il fatto di poter decidere liberamente le mescole all’inizio del Gp, proprio come accaduto in Gran Bretagna (leggi qui), potrebbe portare ad una standardizzazione delle strategie. Questo è assolutamente vero e va riconosciuto. D’altro canto però permetterebbe ai piloti di avere meno cura dei propri compound e di spingere maggiormente al limite le monoposto. Una proposta certamente interessante… Voi cosa ne pensate? Se vi va, fatecelo sapere nei commenti.


F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

F1-Foto: Formula UnoMercedes

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Marco Sassara