La nuova stagione di F1 è già qui. Sì perché il mondiale 2022, nella storia della massima categoria del motorsport, rappresenterà un vero e proprio bivio. Un’era che di fatto produrrà un taglio netto con il passato. Ed è per questo che tutte le scuderie lavorano senza sosta da molto tempo oramai, consapevoli che centrare il progetto significherebbe creare parecchi vantaggi per gli anni a venire. Mentre invece, un percorso contrario, rischierebbe di affossare da subito, oltre che i risultati, anche le ambizioni future. Il detto “chi parte bene è a metà dell’opera”, in questo caso, risulta azzeccassimo.
L’occasione è davvero ghiotta insomma. La storica Scuderia Ferrari, all’asciutto di titoli dall’oramai lontano 2008, non vuole lasciare nulla di intentato. Proprio per questo, già dal fallimentare 2020, la maggior parte degli sforzi profusi dai tecnici della Rossa sono incentrati verso la prossima stagione. L’obiettivo, l’unico perseguibile per la squadra di Maranello, è solo uno: tornare a vincere in F1. Nell’attuale campionato abbiamo potuto osservare pochissime novità sulle SF21. Il vantaggio di non dover lottare per il titolo e poter “accertare” qualsiasi posizione finale nella classica costruttori con grande serenità, potrebbe giocare senz’altro un ruolo fondamentale per il prossimo futuro.
A pensarla in questo mondo è una vecchia conoscenza del Cavallino Rampante, che ha coperto diversi ruoli nelle 5 annate passate in Italia. Parliamo di Pat Fry, attuale direttore tecnico di Alpine F1 Racing Team. La teoria dell’ingegnere britannico gira attorno allo sviluppo che Red Bull e Mercedes sono necessariamente costrette a seguire nel 2021, in quanto coinvolte nella lotta per la vittoria finale. Assolutamente da non sottovalutare, secondo l’ex ferrarista questa situazione porta via risorse preziose ai due contendenti, dovendo impiegare un fetta del tempo a disposizione in CFD e galleria del vento per la monoposto corrente.
Viceversa, con il vantaggio di poter agire senza alcuna pressione addosso, Ferrari è da tempo in “flat out” sul 2022. Fattore che ha permesso agli uomini in rosso di avviare il lavoro prima degli altri godendo di un discreto vantaggio. Tuttavia, al di là delle considerazioni fatte dall’inglese, benché speranze e aspettative del Reparto Corse siano comunque molto alte, come sempre l’ultima parola spetterà alla pista, giudice unico e supremo.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz
F1-Foto: Ferrari