Sottostimare Mercedes AMG F1 non è mai i saggio. Lo dicevano in tempi non sospetti quando la corazzata tedesca pareva cedere sotto i colpi assestati da una Red Red Bull incalzante. Lo ricordiamo ora, a distanza di qualche tempo, quando la capacità di reazione della scuderia tedesca ha di fatto riequilibrato le cose. L’aggiornamento montato sulle Frecce Nere a Silverstone (clicca qui per sapere tutti i dettagli) sembra aver corretto il comportamento della W12, ora in grado di generare una quantità di spinta verticale superiore. Polemiche per la collisione alla Copse a parte (scopri l’opinione di Binotto al riguardo), la sfida tra Max e Lewis è più viva che mai.
Dall’altra parte della barricata, malgrado l’inizio di week end non ottimale, l’olandese resta comunque tranquillo. Il talento di Hasselt è consapevole della competitività della sua vettura e rimanda tutte le considerazioni del caso a oggi pomeriggio dopo la qualifica. Partenza in salita per la Ferrari. Per la prima volta in stagione la SF21 ha trovato difficoltà nell’approccio alla pista (leggi qui l’analisi prestazionale delle Fp2), palesando una grande fatica nel trovare la messa a punto corretta.
L’atteggiamento sottosterzante della Rossa ha di fatto costretto entrambi i ferraristi a un lavoro extra, impegnati come non mai per cercare di estrapolare quanta più prestazione possibile dalla vettura. Dando un’occhiata alla telemetria relativa alla Speed, l’unica vera differenza degna di nota si incontra nel terzo settore. Nella parte più guidata del circuito Carlos commette una piccola sbavatura in curva 11, fattore che non gli consente di portare il corretto quantitativo di velocità all’apice. Il delta velocistico in questo punto rispetto al compagno di squadra supera i 12Km/h e non gli consente di marcare un crono migliore di Leclerc malgrado il vantaggio costante accumulato nel dirmi due settori della pista.
Il monegasco dimostra grandi capacità interpretative alla 14 e grazie a una traiettoria davvero ottima riesce a produrre una trazione che gli consente di immettersi sul rettifilo principale accumulando un considerevole vantaggio.
Prendendo in esame la traccia ottenuta dall’utilizzo della trasmissione, salta alla vista come lo stile di guida utilizzato dai piloti Ferrari sia praticamente il medesimo. In curva 12 si nota l’unica discrepanza, dove la monoposto numero 16 scala sino in terza. La scelta dell’ex Alfa Romeo (leggi le sue dichiarazioni dopo le Fp2) di utilizzare una marcia più bassa consente di mantenere le rivoluzioni del propulsore italiano più alte, elemento che sommato alla buona linea d’entrata genera più velocità.
Concludendo questa breve analisi sul team di Maranello, il grafico inerente ai giri motore ci mostra l’input maggiore sul gas da parte di Leclerc in uscita dalla chicane 6-7. Elemento che in realtà non porta vantaggi e al contrario Carlos risulta più rapido. Questo ci fa pensare che Charles abbia sofferto un leggero pattinamento generato dall’overheating, elemento che ha messo in difficoltà un po’ tutti i piloti della griglia generando un fastidioso scivolamento al retrotreno.
Ottimo Sainz in percorrenza di curva 11. In questa zona del tracciato l’iberico parzializza l’acceleratore fino al 40%, mentre il compagno è costretto a scendere sino al 15%. Tale discrepanza si traduce in un gap velocistico all’apice di circa 10km/h in favore di Carlos (leggi le sue dichiarazioni dopo le Fp2). Infine, come sottolineato in precedenza attraverso alla telemetria della Speed, rileviamo come il monegasco apra il gas in anticipo in uscita dalla 14 grazie a una linea più “spigolosa”. Vantaggio in trazione che si porta sino al traguardo.
Il pacchetto evolutivo di Mercedes funziona e i risultati si notano anche a Budapest. Sì perché le vetture tedesche, oltre a marcare le velocità più elevate nei tratti rettilinei, fanno segnare prestazioni in percorrenza competitive in tutte le tipologie di curve che compongono l’oramai storico circuito magiaro. Questo fatto dimostra come il fondo della W12 riesca finalmente a generare un quantitativo di carico che consente ai tecnici di Brackley di scegliere il set up ideale, senza l’assillo di dover caricare oltre modo la vettura per ottenere una spinta verticale adeguata.
Tuttavia non facciamoci ingannare dalle prestazioni sciorinate dalla Red Bull, visto che la scuderia austriaca è rimasta molto bassa di motore in entrambe le due sessioni di prove libere disputate ieri. Per quanto riguarda Ferrari invece, il verdetto del venerdì parla chiaro: se non ci sarà un netto cambio di tendenza creato da una messa a punto ideale, le monoposto del Cavallino non potranno assolutamente competere con il avversari presi in esame.
Il grafico della Speed ci mostra l’ottima downforce generata da Hamilton in curva 11, punto dove sua maestà sette titoli fa segnare la velocità di percorrenza più alta.
L’ottimo bilanciamento della Red Bull, invece, permette a Verstappen (leggi le sue parole dopo le Fp2) di percorrere le curve 8 e 9 molto rapidamente. In questo veloce cambio di direzione si denota la precisione che l’avantreno della RB16B possiede.
Risulta senza dubbio interessante esaminare la traccia ottenuta dall’uso della trasmissione. Caratteristica innata della SF21, l’ottima trazione della Ferrari si nota nella sezione di pista che porta in curva 7, tratto dove la monoposto italiana gode di un’accelerazione migliore che permette al monegasco di inserire la quinta marcia decisamente in anticipo.
Hamilton invece, considerando la filosofia long wheee base della sua Freccia Nera, in questo punto della pista produce un leggero ritardo anche nei confronti della Red Bull. Benché il britannico scelga di scalare fino in seconda marcia nella prima curva dell circuito, questo fattore non induce ad una differenza di velocità significativa se messa a confronto con gli altri due piloti.
Dal grafico dell’acceleratore infine, rileviamo la buona performance che la vettura numero 33 dell’olandese è in grado di generare affrontando i veloci cambi di direzione. Elemento che concede a Verstappen di rilasciare l’acceleratore e di “voltare” la monoposto senza dover puntare il gas, fattore che risulta imprescindibile su Hamilton e Leclerc per caricare il posteriore.
Grazie alla telemetria relativa alle rivoluzioni del motore possiamo mettere in evidenza la discrepanza che emerge dall’utilizzo del gas in approccio di curva 11. Il leader del mondiale 2021 è l’unico pilota che rilascia completamente il pedale, mentre Hamilton parzializza al 35% e Leclerc lo fa sino al 15%. Il britannico tuttavia è il più veloce dei tre in questo tratto, anche grazie al passo lungo della sua Mercedes che gli offre un’ottima stabilità in percorrenza nelle curve veloci.
Autori: Alessandro Arcari – @Berrageiz e Umberto Stassi – @umberto_697
Telemetrie: Luca Bettiol – @BettiolLuca