F1 Power unit, un tema molto caldo ultimamente. Sia per quel che riguarda l’attualità generale che il 2025. Il team Red Bull ha avviato la costruzione del proprio reparto Powertrains con l’obbiettivo di essere totalmente operativo entro l’inizio della stagione 2023. Infatti, nonostante Honda abbia già annunciato il proprio ritiro dalla F1 al termine del 2021, il prossimo anno la si vedrà mettere a disposizione i propri stabilimenti di Sakura, mentre in quel di Milton Keynes inizierà il lento percorso che permetterà alla nuova fabbrica di entrare in funzione nell’arco di 12 mesi.
Honda F1 dunque si appresta a svolgere dei compiti molto simili a quelli a cui provvede giù attualmente. Una situazione particolarmente complicata sulla quale Helmut Marko, raggiunto da ‘Motorsport-Total.com’, ha voluto però mantenere un certo alone di mistero: “Honda sta provvedendo alla realizzazione dei motori che andremo ad utilizzare nel 2022 anche se non sulla stessa base finanziaria adottata finora”. Una sorta di servizio extra che potrebbe richiedere un ulteriore sforzo economico da parte del team: “Attualmente siamo nella fase finale della formulazione del contratto, ma non voglio entrare nei dettagli“.
In più, mentre si è già deciso che il nome della casa nipponica sparirà dalle monoposto austriache, vi è ancora una chance che questo possa ancora essere presente sulle vetture dei cugini di Faenza: “Non sappiamo se mostreremo il marchio Honda sulle AlphaTauri, è un argomento che non è ancora stato chiarito del tutto. Quel che è certo è che Honda non tornerà indietro sulla decisione di uscire dalla F1”.
Vedere i nipponici abbandonare la categoria, proprio adesso che erano riusciti ad allestire una power unit allo stesso livello se non addirittura superiore a quella della casa teutonica, è certamente molto triste. Ma parlando proprio di livelli di forza tra i due propulsori, l’ex pilota austriaco ritiene che non vi sia davvero un concetto in grado di prevalere su l’altro: “Crediamo di giocarcela più o meno alla pari con Mercedes in molte aree. Occorre fare delle differenze: come separare la parte endotermica da quella elettrica, ad esempio. Noi crediamo che Mercedes abbia ancora un vantaggio per quanto riguarda il recupero dell’energia, ma questo è soltanto un dettaglio marginale”.
Archiviato il tema d’attualità, si passa al 2025. I manager dei team si sono incontrati il 3 luglio a Spielberg per iniziare a definire le linee guida del prossimo propulsore. Presente al dibattito per fare le veci del proprietario della scuderia (Dietrich Mateschitz), il Dr. Helmut Marko ha fatto alcune rivelazioni che potrebbero aprire ad interessanti punti di discussione: “Al colloquio sui nuovi motori Mateschitz non era presente, vi eravamo io e Horner. Cosa posso dire a riguardo? Innanzitutto che vi è una grande pressione da parte di tutti. I tempi stringono. Cercheremo di avere una prima valutazione dei costi entro luglio”.
“Una delle domande che ci stiamo ponendo riguarda l’utilizzo del V6: sarà meglio riconvertire quello in nostro possesso, oppure da un punto di vista finanziario sarebbe opportuno partire da una base completamente nuova? Una volta stabilite le spese, decideremo in che direzione andare, ma credo che fissare una data per il 2025 sia troppo ottimistico. La cosa più saggia da fare sarebbe quella di far slittare tutto al 2026”. Anche se le date sembrano essere ancora abbastanza lontane, affinché il nuovo regolamento possa entrare in vigore nel 2025 i costruttori dovrebbero essere in grado di avviare la progettazione dei loro nuovi propulsori entro la fine di quest’anno. Obbiettivo che si allontana sempre più di giorno in giorno.
“Inoltre, posticipare l’introduzione di un nuovo concetto, ma restare nei tempi per quanto riguarda l’utilizzo di combustibili completamente neutri (2025) penso che non possa essere una strada percorribbile. L’aumento dal cinque al dieci percento di bioetanolo è già costato ai costruttori decine di milioni di dollari. Per far sì che la spesa sia minima, dovremo cercare di passare all’utilizzo di un combustibile sintetico al 100% nello stesso momento in cui sarà introdotto il nuovo motore” afferma Marko non nascondendo una lieve preoccupazione. “Affinché tutto funzioni però, gli e-fuel dovranno essere disponibili sul mercato e anche ad un prezzo ragionevole. Attualmente siamo molto lontani da questo scenario.”
All’incontro erano presenti anche i manager di Audi e Porsche, marchi sportivi del gruppo Volkswagen. In merito alle proposte avanzate durante il meeting austriaco, il consulente Red Bull ha riferito: “Hanno ascoltato tutto con attenzione e hanno avanzato le loro richieste. Audi e Porsche sarebbero più propensi a lavorare su un concetto completamente nuovo, un 4 cilindri, così da avere le stesse opportunità dei costruttori già presenti in F1”. Ovviamente Mercedes, avendo tra le mani se non il motore più performante, certamente uno dei migliori, non è disposta a fare a meno del know-how accumulato in questi anni. Linea sostenuta anche da Ferrari e Renault (leggi qui).
Tuttavia, quando a Helmut Marko viene chiesto se Red Bull, in qualità di nuovo e giovane costruttore, si muoverà a sostegno della casa di Stoccarda, l’austriaco ha risposto: “Da un punto di vista prettamente finanziario converrebbe partire da un foglio bianco. A Silverstone avremo un altro incontro e ne riparleremo. Riconvertire l’endotermico non è un processo semplice. Permettere alla stessa unità di lavorare con gli e-fuel non è così semplice. Sarebbe necessario apportare molte modifiche. Il motore con cui corriamo adesso ha maturato ormai 8 anni e non sono sicuro che il futuro sia solo elettrico. Molti credono che gli ibridi siano la soluzione migliore per le auto più potenti. Si parla anche di idrogeno.”
“È probabile che qualunque decisione si prenderà” prosegue il consulente Red Bull, “non potremo comunque mantenere tale specifica per i prossimi 10-15 anni. L’idea di base è che un motore dovrebbe costare al massimo un milione di dollari. E i costi totali dovrebbero essere inferiori a 100 milioni. Attualmente non ci si avvicina neanche lontanamente a questa cifra. Ci si potrebbe arrivare introducendo delle parti standardizzate e andando a limitare l’utilizzo dei banchi prova. Ma con queste politiche, quanto tempo occorrerebbe per la progettazione del nuovo motore?”
L’ingresso di Audi in F1 apre la strada alla possibilità di nuove partnership e alla domanda se Red Bull avesse cercato di stabilire già un contatto per il prossimo futuro, Helmut Marko ha risposto: “Certo, come sempre… Non vi è comunque nessun accordo o trattativa ufficiale al momento”.
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
F1-Foto: Formula Uno – Red Bull – Honda