La F1 sperimenta. Nell’attesa della nuova era regolamentare, con il chiaro obbiettivo di movimentare l’attuale campionato 2021, dopo mesi e mesi di chiacchiere “finalmente” si è passati ai fatti. La Sprint Qualifying, mini gara del sabato che oltre ad assegnare un piccolo quantitativo di punti ai primi tre classificati stabilisce la griglia di partenza per la domenica, ha fatto la sua prima apparizione nella splendida cornice britannica di Silverstone. Sebbene giudicare le novità non risulti mai semplice, soprattutto dopo una sola apparizione, in molti hanno espresso il proprio parere al riguardo.
La governance della F1 ha dichiarato che il nuovo format ha raccolto parecchie approvazioni all’interno del paddock. Team e piloti hanno giudicato in maniera positiva lo spettacolo proposto, convinti che l’esperimento, tutto sommato, sia andato a buon fine. Dello stesso parere Stefano Domenicali, CEO e amministratore delegato della F1. L’ex ferrarista, benché legato alla trazione della massima categoria, non fa mistero della sua apertura verso i cambiamenti (clicca qui per saperne di più).
I buoni riscontri registrati tra gli addetti ai lavori, però, non sembrano trovare molte conferme tra i tifosi. Al contrario i malumori per le norme legate al nuovo programma ricoprono di dubbi le menti degli appassionati. Tema di conversazione principale della diciassettesima puntata del podcast Spit Stop, la Sprint Qualifying viene messa a nudo dai nostri esperti. Senza dimenticare la lotta al vertice tra Max Verstappen e Lewis Hamilton e il futuro della Ferrari (clicca qui per saperne di più).
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F1-Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz
F1-Foto: Formula Uno
Corsa sprint.
Insipida e inutile
Se non ci fosse stato Alonso sarebbe stata una noia mortale