Il paddock di F1 si infiamma. Oltre a dover contrastare le alte temperature estive, si fa sempre più acceso il dibattito verbale tra i team principal di Red Bull e Mercedes. Dopo che Toto Wolff è andato questa mattina ad accusare la dirigenza avversaria di voler infangare il buon nome di Lewis Hamilton definendolo, nella documentazione portata e presentata alla FIA in occasione del ricorso, un amatore (leggi qui), nel pomeriggio sono giunte anche le parole di Christian Horner.
Dichiarazioni, quest’ultime, mirate in primis a difendere le intenzioni della squadra, e secondo poi, anche a gettare un po’ d’acqua sul fuoco in quello che ormai deve essere considerato come un confronto perso dal team di Milton Keynes: “In nessun punto del nostro ricorso è stato indicato che Lewis Hamilton avesse agito di proposito e che la sua manovra fosse intenzionale. Semplicemente, a volte un campione del mondo può sbagliare. Non ho nulla di personale contro di lui.”
“Ad ogni modo” prosegue Horner nel tentativo di abbassare i toni, “adesso è il momento di voltare pagina e di cercare di dare il massimo in pista. A Silverstone se Verstappen non avesse terminato la sua gara in quella curva avremmo vissuto una domenica diversa: la nostra vettura era la più veloce in gara”.
A concludere il team principal Red Bull ha voluto riservare anche una motivazione in merito alle ragioni del ricorso: “È nostro dovere non lasciare nulla di intentato. Specie in uno sport dove ogni minimo guadagno può fare la differenza.”
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
F1-Foto: Formula Uno – Red Bull