È tempo di rivoluzione in F1, dato che per la prima volta nella storia del campionato la griglia di partenza della gara della domenica non verrà assegnata dal giro più veloce in qualifica, ma dalla vittoria di una gara veloce. Ma a decretare l’ordine della griglia di quest’ultima corsa ci hanno pensato le solite qualifiche con Q1-Q2-Q3, che ci danno quindi la possibilità di confrontare i tempi a distanza di un anno, permettendo di vedere chi ha perso di meno con le modifiche al regolamento.
Davanti a tutti, come ormai d’abitudine, c’è sempre la Williams che però a differenza delle precedenti gare, questa volta non è riuscita a migliorare il proprio tempo rispetto al 2020. George Russell, qualificatosi nuovamente nel Q3, è stato più lento di quasi due decimi e mezzo rispetto al suo tempo dello scorso anno, quando non andò oltre il Q1. Nel tratto più veloce, la vettura britannica di F1 ha guadagnato poco più di due decimi, ma lo stesso tempo lo ha poi perso nel tratto conclusivo. A fare da ago della bilancia, quindi è il settore centrale in cui, la squadra di Grove, ha perso oltre due decimi.
Segue l’Alfa Romeo che nonostante l’ottimo lavoro nel settore iniziale, in cui Antonio Giovinazzi ha migliorato di quasi quattro decimi il tempo registrato un anno fa, tutto è andato in fumo negli altri due settori della pista. Quello in cui la vettura italo-elvetica ha perso di più è quello centrale, con quasi mezzo secondo lasciato per strada. Come per Williams, anche in questo caso il tempo al primo intermedio viene più o meno annullato da quello sul traguardo. Il ritardo complessivo è di oltre 4 decimi.
Con il terzo posto della Red Bull i distacchi iniziano a essere più pesanti. La squadra che sta dominando quest’ultima porzione di campionato ha infatti pagato quasi nove decimi di ritardo dal tempo della qualifica di un anno fa. Se nel primo e nel terzo settore Max Verstappen è riuscito a stare sotto i due decimi di ritardo, in quello centrale perde oltre mezzo secondo. La conferma, che comunque la vettura austriaca sia la migliore nel settore finale, è data dal fatto che il ritardo rispetto al 2020 è di soli 179 millesimi, risultando l’unica vettura a perdere meno di due decimi.
Non è dello stesso avviso la cugina AlphaTauri che perde poco più di nove decimi, ma divisi in modo differente rispetto alla Red Bull. Nel settore più veloce, quello iniziale, la monoposto italiana ha guadagnato due decimi e mezzo, ma i dolori sono iniziati dal tratto più tecnico. Qui l’AT02 a pagato quasi sette decimi, a cui se ne sono aggiunti altri cinque nel settore conclusivo.
Al quinto posto, con l’Alpine, inizia anche il gruppo di squadre che accusano più di un secondo di ritardo rispetto a un anno fa. Per la compagine francese si tratta di un secondo e qualche millesimo, anche in questo caso, persi per lo più nel tratto centrale. Se nel primo settore l’Alpine è rimasta quasi in linea con il tempo della Renault, nel settore conclusivo ha perso oltre tre decimi e mezzo, piazzandosi nella media, mentre sono sei e mezzo quelli lasciati per strada nel tratto centrale.
McLaren è sulla stessa onda dell’Alpine con gli stessi ritardi sia nel secondo che nel terzo settore. Il passaggio dal propulsore francese a McLaren non ha però aiutato nel primo settore, dato che l’unica differenza con la squadra transalpina sta proprio qui. La vettura inglese ha pagato infatti un decimo in più rispetto alla monoposto di Alonso e Ocon nel tratto iniziale, risultando 1.1 secondi più lenta rispetto a un anno fa.
L’Aston Martin Cognizant F1 è invece una delle poche squadre in positivo al primo settore, di quasi un decimo, ma a differenza delle altre che hanno poi perso poco nel resto della pista, la monoposto verde ha pagato oltre otto decimi nel tratto più guidato e mezzo secondo netto in quello conclusivo. Il ritardo dalla Racing Point è di 1.2 secondi e lo si nota soprattutto dalle difficoltà di tenere nelle posizioni di vertice una vettura che lo scorso anno avrebbe anche potuto giocarsi una posizione sul podio.
Terz’ultimo posto per la Ferrari che così come un anno fa ha ottenuto il quarto posto con Charles Leclerc. Anche la SF21 ha pagato oltre otto decimi e mezzo al settore 2, come l’Aston Martin, ma anche perso più tempo nel primo settore, risultando quasi due decimi più lenta; la peggiore di tutta la griglia. Nella media il terzo settore con circa tre decimi e mezzo lasciati per strada, con un totale di 1.4 secondi seminati in un anno.
Sono quasi 1.6 quelli di ritardo della Haas che, così come un anno fa, non è andata oltre il Q1, ma che è nettamente più lenta rispetto a quella di Grosjean e Magnussen. Nel primo e nel terzo settore i gap sono simili a quelli della Ferrari, ma il maggior nervosismo della vettura americana lo si nota tutto nel settore centrale dove è una delle due vetture a pagare più di un secondo di dazio.
Più di un secondo come il poleman, o meglio, lo “Speed King” di ieri, Lewis Hamilton che ha quasi perso 1.1 secondi nel settore centrale. Ma la Mercedes AMG F1 non è stata la peggiore solo in questo tratto, ma anche in quello conclusivo dove ha accusato un ritardo di quasi sei decimi. Resta invece abbastanza simile a un anno fa il tempo registrato nel primo settore. Questo gap di 1.7 secondi non farà certamente preoccupare il box tedesco, dato che comunque l’idolo di casa è sempre davanti a tutti.
F1-Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta
F1-Foto: Ferrari –Red Bull –McLaren – Mercedes