Analisi Tecnica

Analisi tecnica Ferrari-Gp Belgio 2021: le mescole l’arma della SF21

Le chiacchiere, finalmente, stanno a zero. In meno di 24 ore la F1 torna in pista. La seconda parte di stagione che prende il via pone diversi interrogativi per la scuderia del Cavallino. Si riparte da Spa-Francorchamps, la cattedrale del motorsport. Il fantastico circuito incastonato tra i boschi delle Ardenne, complicato e stuzzicante, rappresenta una sfida tecnica mica da ridere. 

La complessità deriva principalmente dall’alternarsi dei vari tratti rettilinei ad una serie di curve ad ampio raggio presenti nel secondo settore. Tali peculiarità obbligano tecnici e piloti a trovare un preciso compromesso aero-meccanico. La messa a punto, pertanto, non risulta mai scontata e per questa ragione difficilmente una vettura ha la capacità di rendere al top in tutti e tre i settori. 

Su piste del genere, è ovvio, le aiuto più dotate a livello motoristico dispongono di un vantaggio notevole. Non è una coincidenza intatti, facendo memoria, che la Ferrari abbia portato a casa ben due vittorie nella storia recente: 2018 e nel 2019. Guarda caso proprio nel periodo d’oro della Power Unit italiana, prima di essere  “azzoppata” dalla federazione internazionale. 

Dando un’occhiata all’immagine seguente possiamo notare con estrema facilità le insufficienze del 2020 legate all’unita di potenza. Durante le prove libere del Gran Premio del Belgio edizione 2021, le prestazioni velociste delle vettura hanno spinto la storica scuderia modenese ad una scelta ben precisa.

Per ovviare alla mancanza di velocità sulle rette, i tecnici italiani hanno scaricato la monoposto al posteriore prima delle qualifiche. Il risultato però non è stato di certo ottimale. Sebbene il provvedimento abbia concesso una top speed molto competitiva alla SF1000, come possiamo constatare dalla traccia nella telemetria esclusiva di FUnoAnalisiTecnica, la spinta verticale generata dell’auto è calata producendo una scarsa prestazione nelle curve in appoggio del settore centrale.

Tondando al presente, sappiamo bene come il propulsore montato sulla SF21 abbia recuperato, per fortuna, parte de gap. Tuttavia il deficit in termini di potenza continua ad esistere e in un certo modo sta tarpando le ali ad un progetto, quello 2021, che avrebbe potuto regalare soddisfazioni ben più laute ai tifosi della Rossa. Sulla pista belga 10Cv di potenza corrispondono circa a 2 decimi di secondo al giro. Uno dei valori più alti di tutto il calendario mondiale. 

Aspettando la rinnovata e più potente specifica del propulsore italiano che arriverà solamente nella seconda parte del mese di settembre (leggi qui tutte le caratteristiche tecniche del nuovo motore), con la quale i tecnici del Cavallino contano di recuperare parte del divario rispetto a Mercedes e Red Bull, gli ingegneri dovranno essere bravi a configurare la parte ibrida della power unit. L’obiettivo è quello di “distribuire” i cavalli prodotti dal generatore di energia cinetica per diminuire, quanto più possibile, il deleterio fenomeno del clipping alla fine dei rettilinei. E di conseguenza innalzare la prestazione totale del giro.

uno scatto del propulsore italiano montato sulla SF21 di Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante la stagione 2021

Quella di quest’anno, sostanzialmente, è una vettura competitiva su diversi fronti. Eccetto quello appena esposto, naturalmente. Ecco perché, conti alla mano, la sfida tecnica che attende gli uomini Ferrari sarà molto complessa. Eppure, seguendo il ragionamento, va specificato che non ci troveremo di fronte alla medesima situazione dello scorso anno. Si perché oltre alla manciata generosa di cavalli che l’attuale monoposto possiede nei confronti della “sfortunata” cugina SF100, un fattore ben preciso potrebbe ancora una volta dare una mano alla SF21.


F1-Analisi tecnica Ferrari-Gp Belgio 2021: gestione pneumatici

Durante le qualifiche in Belgio della scorsa annata la Ferrari ha sofferto parecchio. È un dato di fatto. Gli alfieri della Rossa non riuscivano a mantenere nella giusta finestra di funzionamento gli pneumatici anteriori, tanto che su entrambe le vetture dalla Q2 è stato caricato l’avantreno. Ad oggi, quello che senza dubbio era uno dei difetti congeniti della vecchia auto, dovrebbe essersi tramutato in punto di forza. L’attivazione dei compound sarà ancora una volta un tema fondamentale nel fine settimana. Le staccate di Spa-Francorchamps sono molto potenti e le ampie distanze che le dividono tendono a fare “raffreddare” le mescole. Su questo punto le due SFS21 dovrebbero essere bene preparate.

il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF1000 percorre curva 1 durante il fine settimana del Gran Premio del Belgio edizione 2021

Altro fattore da non sottostimare riguarda la rugosità dell’asfalto, molto abrasivo e in grado di mettere a dura prova le “calzature” Pirelli nell’arco della gara creando un alto degrado termico. Le menti pensanti di Maranello attendono con ansia il fine settimana per trovare delle conferme sull’ottimo lavoro svolto sulle coperture, grazie ad una metodologia che oramai da mesi accompagna gli ingegneri italiani e che, a conti fatti, ha prodotto un notevole passo avanti sulla gestione del “race pace” dopo il Gran Premio di Francia.


F1-Analisi tecnica Ferrari-Gp Belgio 2021: configurazione aero

In Belgio, dal un punto di vista aerodinamico, gli uomini in Rosso saranno quindi costretti a giocare con una coperta un po’ troppo corta. Anche se decisamente più ampia rispetto al campionato scorso. Sarà molto interessante, di conseguenza, capire come gli ingegneri decideranno di ridurre l’incidenza dell’angolo dei profili in base alle caratteristiche del circuito. A priori non possiamo escludere una configurazione aerodinamica che prevede l’utilizzo di un’ala posteriore a cucchiaio. 

Tale specifica prevede una parte centrale più spanciata per ridurre la resistenza all’avanzamento nella zona esterna che al medesimo tempo mantiene una spinta verticale congrua sugli pneumatici, necessaria per produrre il valore corretto di trazione e aderenza sull’asfalto. Magari “estirpando” dalla vettura anche la deck wing, elemento aerodinamico che da solo è in grado di generare il 2% del carico totale della vettura grazie alla pulizia del flusso dal quale è alimentata. A memoria, nell’edizione 2021, solamente Red Bull e Alfa Romeo hanno deciso di utilizzare tale configurazione.

l’ala posteriore in configurazione “cucchiaio” montata e utilizzata sulla SF21 dello spagnolo Carlos Sainz durante il fine settimana del Gran Premio dell’Azerbaijan edizione 2021

Nonostante in Ferrari siano al corrente delle difficoltà che il tracciato belga “semina” dietro ogni curva, la facilità con la quale la SF21 solitamente si approccia al fine settimana incoraggia. Sviluppare al simulatore un setting di base adeguato (ne abbiamo parlato in maniera più approfondita qui) porta parecchi vantaggi.

Punto di partenza fondamentale per costruire a livello tecnico il weekend e accedere con maggiore facilità alla performance totale della monoposto. Elemento che, naturalmente, accelera la comprensione e lo studio relativo alle coperture grazie alle simulazioni high fuel. In ultima analisi non va dimenticato il meteo. Fattore che potrebbe stravolgere completamente il fine settimana.


Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerichAlessandro Arcari – @berrageiz

foto: Scuderia Ferrari –  

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Pubblicato da
Niccolò Arnerich