Formula 1

Gp Italia 2021-Analisi prestazionale qualifiche: Mercedes stabile in frenata, Ferrari scarica il posteriore

Finalmente siamo arrivati a Monza, il tempio della velocità. Un nome che in questi tempi fa paura alla Ferrari e che fa gioire altre squadre, tra le quali Mercedes e McLaren. In occasione del gran premio d’Italia la F1 ha deciso di proporre per la seconda volta il format della sprint race. Ciò ha reso il tutto piuttosto interessante.

Addentriamoci quindi nell’analisi della sessione di qualifiche odierna. L’unica sessione di prove libere del mattino prima di entrare nel cosiddetto parc-fermè con l’inizio delle qualifiche ha reso la vita difficile alle squadre. Per questo motivo durante la prime libere ogni squadra ha parlato molto apertamente del bilanciamento via radio, informazioni che altrimenti vengono difficilmente discusse durante la sessione. Abbiamo spiegato nei giorni passati la complessa sfida che il tracciato di Monza mette di fronte ai tecnici dei team. E cosi è stato.

Apriamo l’analisi parlando di Mercedes. La freccia nera è l’indiscussa regina di questo inizio fine settimana. Oggi la Power Unit Mercedes ha mandato un forte segnale ai motorizzati Honda, che in altri tracciati si erano dimostrati più rapidi sui rettifili. Il primato ora è tornato a Brackley. Questo conferma il fatto che Mercedes peccano di un po’ di grip generale rispetto alla RB16B e che in certe piste hanno dovuto aumentare maggiormente l’incidenza delle ali. Fattore che nel recente passato li ha fatti sembrare più lenti nella velocità di punta.

Qui a Monza godono di qualche cavallo in più che fa molto comodo. Inoltre la W12 si sta dimostrando molto buona anche nella stabilità di frenata e nell’inserimento. Abilità che hanno consentito ai piloti Mercedes di staccare qualche metro più tardi. E a quelle velocità qualche metro si trasforma in una grossa differenza. Avendo un livello di aderenza globale minore rispetto ai diretti competitors, da dove arrivano queste doti che riesce a mostrare nelle tornate del circuito brianzolo?

Molto difficile da dire, ma molto probabilmente la vettura nera riesce abilmente a contrastare lo spostamento del centro di pressione aerodinamica durante la frenata. Chiariamo un attimo. Il centro di pressione, ovvero l’equilibrio tra carico verticale posteriore e anteriore, in condizioni normali giace all’incirca dietro alla testa del pilota, determinando un certo bilanciamento voluto dagli ingegneri.

Gp d’Italia 2021, dall’immagine è possibile notare l’utilizzo di un’ala posteriore decisamente scarica per Lewis Hamilton (Mercedes)

Tuttavia durante la frenata questo tende naturalmente a spostarsi maggiormente verso il posteriore. Ciò accade perché a più basse velocità il posteriore genera comunque più carico. La squadra che meglio riesce a contrastare questa transizione avrà ovviamente degli indubbi vantaggi. Questo è un tema di cui non si parla molto ma che è in grado di differenziare le vetture sulla griglia. Molto probabilmente in Mercedes questo fenomeno viene gestito molto bene.

Sicuramente i risultati si vedono, tanto da dare 4 decimi a colui che detiene la testa del campionato. La RB16B, come confermato più volte dallo stesso Max Verstappen, ha accusato una carenza di grip al posteriore. Ciò non ha consentito ai piloti di trarre un buono spunto in uscita dalle curve più lente. Questo, unito ad una mancanza di qualche cavallo, ha definito il distacco visto oggi in qualifica. Di fatto sono stati costretti a scaricare l’ala posteriore montando la versione con il main plain a cucchiaio.

Da quest’immagine si può benissimo notare l’ala posteriore con il main plaine a cucchiaio utilizzato dalla Red Bull, Gp d’Italia 2021

Una stranezza se pensiamo che la RB16B è famigerata per la sua ottima trazione. Il distacco comincia a costruirsi già in entrata, quando, come detto precedentemente, i piloti Red Bull vanno in anticipo sul pedale del freno. Detto questo, Max ha concluso un’ottima sessione rispetto al compagno di squadra, il quale perdeva molto nelle prime due chicane. Con una vettura più leggera Max ha saputo prendere il toro per le corna.

Chi effettivamente è riuscito a trovarsi a proprio agio con un basso livello di carico è Norris. La motorizzazione Mercedes ha dato una bella mano alla vettura inglese. Detto questo il team ha saputo lavorare nella giusta direzione per migliorare una vettura non perfetta questa mattina. Il pilota inglese si era lamentato di un certo sottosterzo in curva 1 e 2 e aveva parlato anche di una leggera instabilità in frenata. Nelle curve più veloci invece lamentava una mancanza di grip posteriore. Una situazione non semplice che il team ha gestito abbastanza bene.

Lando Norris, McLaren F1 Team, in azione sul tracciatodi Monza, Gp d’Italia 2021

Interessante anche la prestazione di Ricciardo, quinto. L’australiano diceva di non avere un buon bilanciamento e di sentire una mancanza di connessione tra i due assi. Anche la trazione non era ottima. Tuttavia il team gli ha proposto di effettuare alcuni cambi al setup tra cui aumentare di qualche millimetro l’altezza al posteriore. Tali cambiamenti hanno di fatto migliorato il bilanciamento nella percorrenza della curva, specialmente la parabolica. Curva nella quale all’apice soffriva di instabilità, venendo costretto ad uscire dai track-limits. Uno dei primi gran premi stagionali in cui entrambi i piloti McLaren si ritrovano nella top five.

Ottimo lavoro da parte dell’Alpha Tauri, costantemente nelle posizioni che contano, almeno con Gasly. Il pilota francese ha lamentato una carenza non troppo marcata di rotazione nella mattinata. Problema più contenuto in qualifica, dove ha compiuto un lavoro strepitoso nel secondo settore. Meno di due decimi dal poleman Bottas. Ciononostante, un ottimo terzo settore di Ricciardo gli ha precluso di raggiungere il quinto posto. Rimane pur sempre un’ottima posizione per la scuderia italiana, ultima vincitrice del Gran Premio d’Italia.

Non si può fare lo stesso discorso per Ferrari. Arrivando a Monza la squadra puntava ad una terza fila. La quarta ottenuta quest’oggi ha un po’ deluso le aspettative. Detto questo, avevamo più volte sottolineato come il Gran Premio d’Italia avrebbe messo in difficoltà la SF21. Gli ingegneri italiani, come spesso spiegato, giocano con una coperta troppo corta. Pochi cavalli è una pecca da non poco su un tracciato del genere. Il principale modo per diminuire la penetrazione aerodinamica è ridurre l’incidenza dell’ala posteriore.

Ad un livello differente, ma lo stesso è stato fatto anche in Red Bull. Tuttavia ridurre il carico generato dall’ala posteriore riduce notevolmente il grip generato al retrotreno. Proprio questo è stato il principale problema accusato dagli alfieri rossi. Una mancanza che riduce la fiducia dei piloti e che rende la trazione molto debole. In aggiunta a ciò, Leclerc ha sofferto di alcuni problemi al motore. A quanto si è potuto capire, l’endotermico ha avuto delle problematiche con il freno motore.

A chiudere la top ten troviamo Giovinazzi. Un’altra prestazione eccelsa per l’italiano. Nota dolente per l’Alpine. Entrambe le vetture fuori dai primi dieci. Questo è un po’ ciò che voleva ottenere la Formula Uno con l’unica sessione di prove libere. Ocon ha accusato più problemi. Secondo il francese la vettura era troppo puntata sull’asse frontale. Dunque il posteriore limitava troppo il bilanciamento.

Nelle curve lente, come la prima chicane, il francese ha detto di non trovarsi molto bene e di accusare una carenza di rotazione. Un po’ di sottosterzo in parole povere. La sprint race di domani coronerà le vetture con un passo migliore, dunque le carte in gioco sono ancora molte.


F1-Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich

F1-Foto: Formula Uno – Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 Team – Red Bull Racing Honda 

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Pubblicato da
Niccolò Arnerich