Una sessione di F1 apparentemente semplice, ma che nasconde molte incognite e propone più punti interrogativi. Le Mercedes si confermano al comando, su una pista che potremmo considerare un loro feudo. Una sessione caotica a centro gruppo, con molte vetture in un pacchetto di mischia molto interessante. La SF21 sembra limitata da una gestione difficoltosa degli pneumatici. Addentriamoci al più presto nelle analisi del caso, perché le aspettative di tutti prima di arrivare a Sochi erano ben diverse.
In molti erano sicuri che arrivati in Russia le forze in gioco si sarebbero ristabilite e dopo alcune piste veloci avremmo assistito ad un dominio Red Bull. Ciononostante, come avevamo anticipato nei giorni passati, il layout di Sochi sorprende per quanto richieda alle Power Unit. Circa il 70% del giro viene percorso a gas aperto. Ciò rende la pista molto sensibile ad una differenza di pochi cavalli, un po’ come accadeva a Spa e Monza. Ed è così che ci ritroviamo entrambe le Mercedes ancora una volta al comando delle classifiche delle prove libere.
Una W12 che chiaramente riesce a giocare molto con il setup grazie ad un propulsore che, come abbiamo spesso ribadito, riesce a sprigionare qualche cavallo in più. Gli ingegneri di Brackley si possono così avvalere di un’ala posteriore più carica. Inoltre, durante il corso delle seconde prove libere, Hamilton e Bottas hanno provato differenti configurazioni. La volontà era quella di raccogliere più dati possibili per poi analizzare durante la nottata la situazione e fare la scelta più corretta per la giornata di domani.
Una Red Bull che deve ancora mettere a posto il settore centrale e parte del primo. E’ vero, c’è una mancanza di propulsione che non si può rattoppare facilmente, ma stando a guardare la AlphaTauri di Gasly, di miglioramenti ce ne sono molti da fare. C’è da dire che la squadra austriaca sta puntando specialmente sul passo gara perché con il cambio di Power Unit il leader del mondiale dovrà partire dal fondo.
Anche in questo senso dovranno sicuramente essere effettuate delle modifiche al setup in vista di domani mattina. Max si è lamentato via radio delle difficoltà che ha incontrato nel sorpassare una Williams durante le simulazioni della gara. Un assetto più carico, che al momento stanno montando, servirà in ottica gestione gomme la domenica. Tuttavia, una maggior resistenza all’avanzamento potrebbe compromettere pesantemente la rimonta.
Come già accennato, al terzo posto, dietro le due frecce nere, troviamo l’AlphaTauri di Pierre Gasly. Il francese ha lamentato un leggero sottosterzo nell’entrata e nella percorrenza delle curve del primo e del secondo settore. Ciononostante, l’ingegnere di pista lo ha rassicurato dicendogli che tale assetto lo avrebbe aiutato nel tratto finale. E così è stato. Assieme ad Alonso, il pilota transalpino è stato il più rapido in questa zona.
Un’AlphaTauri che sta sfruttando al meglio la motorizzazione giapponese e che riesce ad adattarsi molto facilmente a diversi tracciati. Si noti addirittura il primo settore in linea con i tempi della W12. Un settore che, dati alla mano, è decisamente di motore. Nella giornata di domani sarà più difficile mantenere il terzo posto in qualifica. Nella notte molti team porteranno avanti del lavoro al simulatore e nella mattinata di domani si presenteranno con dei cambiamenti significativi.
Tra le scuderie che domani potrebbero fare un bel passo in avanti c’è anche la McLaren. La vettura inglese dovrebbe basare il proprio tempo cronometrato sui cavalli della Power Unit di Brixworth, ovvero di casa Mercedes. Tuttavia nel primo settore perdono ben 3 decimi dalla vettura di Stoccarda. Al contrario, riescono a recuperare ben 1 decimo nel tratto più guidato, in cui le doti telaistiche dovrebbero emergere. Stiamo quindi assistendo ad una classifica molto interessante, che non rispetta le forze in gioco riscontrate negli ultimi gran premi. Nelle ultime sessioni di prove libere di domattina potremmo assistere a molti cambiamenti.
A proposito del terzo settore, è l’Alpine a dominare questo tratto. Un’ottima prestazione, soprattutto se si pensa che durante la sessione avevano avuto problemi di surriscaldamento del posteriore proprio in questo tratto. Il bilanciamento della vettura sembra essere sensibilmente migliorato nel momento in cui hanno deciso di carico un po’ di più il posteriore. Nel complesso, stando alle parole dei piloti, è mancata un po’ di rotazione all’anteriore.
Se riflettiamo, è la stessa caratteristica che si è presentata sull’AlphaTauri. E come si può constatare dalla tabella sovrastante, sono proprio queste due vetture a dominare il settore finale. Alonso si è un po’ nascosto. Mettendo assieme il suo giro cronometrato ha perso ben 3 decimi in confronto al suo giro ideale, composto mettendo assieme i suoi migliori settori. Il pilota asturiano sembra trovarsi molto a suo agio sulla pista russa.
Arriviamo quindi al capitolo Ferrari. Possiamo considerarla la grande delusione odierna se si guardano i dati dell’ultimo settore. In questo tratto si racchiudevano le speranze della scuderia italiana, che sulla carta avrebbe dovuto volare in questo complesso di curve guidate. Cosa è andato storto? Non si può puntare il dito su un unico fattore, ma come avevano anticipato, la gestione gomme ha complicato le cose. Basti sentire il team radio di Leclerc che ha dichiarato di non capire queste ‘strane’ gomme.
Un feeling non particolarmente buono con le mescole Pirelli era prevedibile. La SF21 riesce ad attivare molto velocemente i compound. Questa caratteristica è un vantaggio, ma al contempo può essere un bel grattacapo da affrontare. Infatti si complica la gestione delle mescole al fine di mantenerle nella corretta finestra di funzionamento. Nel terzo settore sono addirittura sesti nella classifica parziale. Probabilmente le mescole arrivano esauste e surriscaldate nelle ultime curve del tracciato, limitando la prestazione dei due piloti.
Bandiera rossa. Il tempo dedicato alle simulazioni high-fuel è stato piuttosto contenuto. Detto questo, si è delineata una situazione molto chiara. Mercedes e Red Bull sono sullo stesso piano, la W12 si mantiene solo un piccolo vantaggio sul passo gara, stimabile in 1 decimo. Gasly non è lontano ed è sul passo di Leclerc con la medesima gomma, la Media. Alonso si è non solo dimostrato molto competitivo sulla simulazione di qualifica, ma anche sul passo gara. Con la stessa gomma ha quasi dato un decimo al compagno di squadra.
La Soft verrà facilmente scartata per la gara, basti vedere la simulazione di Sainz, troppo distaccato. La mescola rossa degrada troppo ed esce facilmente dalla finestra ottimale. Nelle qualifiche di domani, a patto che siano asciutte, in molti cercheranno di qualificarsi con la Medium. In modo da partire con la gomma gialla e passare alla dura per arrivare fino al traguardo.
Foto: Formula Uno – Scuderia Ferrari