Nonostante le previsioni negative, le qualifiche di F1 a Sochi si sono disputate. Anche se nel Q1, nel Q2 e nella prima metà del Q3 i piloti hanno dovuto girare con le gomme da bagnato, sul finale della sessione gli ultimi 10 rimasti in pista hanno potuto saggiare le condizioni montando gomme da asciutto. Una situazione incerta che ha permesso a Lando Norris di riportare la McLaren davanti a tutti in griglia di partenza per la prima volta dal GP del Brasile 2012.
Date le condizioni di pista bagnata, per effettuare un confronto il più paritario possibile, come accaduto a Spa, anche in questa occasione si prendono in considerazione solo i tempi registrati nel Q1. Come si potrà notare dalla tabella in fondo all’articolo, quasi tutti i team hanno peggiorato in egual modo dal tempo registrato la passata stagione. Tra la migliore, che è la Red Bull, e la peggiore (del maxi gruppo), che è l’Alfa Romeo, ci sono appena quattro decimi. Tra quindi ben quattro contendenti sono stati più lenti di 14.6 secondi.
Ma partendo dalla testa della classifica, con Red Bull, notiamo che rispetto a un anno fa, la squadra di Milton Keynes è stata più lenta di 14.5 secondi. Un dato che non dice nulla, ma se confrontato con quello della Mercedes – miglior team in pista sia nel 2020 che nel 2021 – gli austriaci hanno guadagnato appena un decimo. Un distacco piccolissimo, che però sarebbe potuto essere nettamente migliore se Max Verstappen, che meglio si adatta alla RB16B, avesse preso parte alle qualifiche.
Con la Williams inizia poi il blocco delle squadra a 14.6 secondi dal tempo dello scorso anno. Rispetto alla Red Bull, la squadra di Grove è stata un filo più rapida nel primo settore e nel secondo, ma ha perso di più in quello conclusivo. Il miglior lavoro nel tratto più veloce ha però permesso alla Williams di sopperire alle mancanze in quello più tecnico, potendosi permettere, più avanti, anche l’accesso al Q3.
Terzo, quarto e quinto posto per Ferrari, McLaren e Mercedes che hanno praticamente aggiunto tutte e tre 14.69 secondi al tempo dello scorso anno. Ritardo che però tra le tre compagini è stato accumulato in modo diverso. Se da un lato la Mercedes è stata la migliore nel primo settore, perdendo solo 3.5 secondi, dall’altro la squadra di Maranello che ha avuto la meglio nel secondo e terzo con 5.0 e 5.4 secondi lasciati per strada. Le due ex avversarie si sono alternate nei tre tratti della pista, con la Rossa a far bene dove Mercedes è andata male e viceversa. A trovare la giusta armonia è stata McLaren che infatti si è poi andata a prendere la pole position nel Q3.
Sesta e settima piazza per AlphaTauri e Aston Martin con 14.8 secondi di gap tra asciutto e bagnato e solo 60 millesimi di differenza tra le due forze in campo. Tra Faenza e Silverstone il lavoro svolto nel settore misto è praticamente lo stesso, ma la squadra italiana è stata lievemente migliore nel tratto più rapido, mentre quella inglese ha avuto la meglio in quello più lento e tecnico.
Male Alfa Romeo che se già lo scorso anno aveva mancato la qualificazione al Q2, quest’anno non ha potuto fare di meglio con la pioggia. Nel confronto con gli altri team, e soprattutto con la Williams – diretta avversaria – il peggioramento lo si nota nel primo e nell’ultimo settore.
A chiudere questa classifica la Haas e l’Alpine che sono le uniche ad aver accusato oltre 15 secondi di ritardo dal tempo sull’asciutto. Quel che più di tutti ha stupito in negativo è la squadra di Enstone che ha perso quasi 4.5 secondi nel primo settore e 5.5 nel secondo. Non va bene nemmeno il terzo settore, dove però è riuscita ad attestarsi su quanto fatto da Mercedes, Alfa Romeo e AlphaTauri.
Foto: Red Bull Racing – Scuderia Ferrari