Formula 1

Carlos Sainz, la sconfitta che brucia…

In F1 si racconta sempre la storia dei vincenti, si punta spesso il dito contro i perdenti. Poi ci sono loro, un nugolo di fantastici protagonisti, che avrebbero tanto da dire, molto da esternare, se solo fosse loro dato un lustro, uno spazio, un angolo dal quale replicare. In occasione del Gran Premio d’Italia, Carlos Sainz appartiene a questa categoria. Lo spagnolo prova in tutti i modi a scrollarsi di dosso la polvere, a ben figurare davanti ai tifosi Ferrari.

Un’impresa ardua, quando il tuo attuale compagno è Leclerc, epico vincitore di Monza 2019. Un compito strenuo, quando ti trovi alla guida di una Ferrari cui mancano il mordente, la grinta e soprattutto i cavalli. Meno venti per l’esattezza, stando a quanto dichiara Binotto. Poi ci sei tu, Carlos da Madrid. Un padre che è una leggenda, un pilota iberico profeta in patria. E nonostante tu faccia meravigliosamente bene, accusando poche cadute e tanti acuti, per qualche motivo, non riesci a entrare nel cuore degli appassionati.

Concreto in Toro Rosso, nonostante il nome Verstappen sia lì ad oscurarti. Bravo in Renault F1 a giocartela con Hulkenberg. Ottimo in McLaren a tener testa all’arrembante Norris. Un curriculum fatto di segni positivi, di pochissime sbavature, di promesse mantenute. Mattia Binotto è uno che guarda al sodo e proprio per questo ti ha scelto, riuscendo a comprendere il tuo potenziale, ad analizzare con spirito critico ogni tua prestazione.

lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) si prepara per il Gran Premio d’Italia edizione 2021

Così ti ritrovi in Ferrari, purtroppo per te non la migliore. Erediti un posto scomodo per due ragioni. Ti accomodi sul sedile di Vettel, pilota eccezionale e uomo amatissimo, condividi il box con Leclerc, talento indiscutibile, nuova promessa per gli anni a venire. Roba da far tremare le vene e i polsi, come diceva Dante. Ma tu che fai, con il tuo consueto pragmatismo? Nulla di assurdo, ma tanto di buono: porti punti preziosi, costanza e dedizione. I pochi errori figli di un naturale adattamento e della propensione innata a chiedere di più.

Poi arriva il Gran Premio d’Italia, l’evento che scandisce il campionato, che spesso lo decide, che sempre lo ammanta di un’aura speciale. Tu, ferrarista da poco, vorresti dire la tua e allora pecchi per eccesso, per quel nulla che demarca il limite tra l’estremo e la disfatta. Un peccato veniale, fortunatamente non viziato da una pena capitale. Sei ancora lì, nel mezzo, pronto a giocartela, qualora i se avessero il sopravvento. Un po’ poco per chi veste una tuta rossa, ma di questi tempi il massimo possibile.

lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) durante il secondo stint del Gran Premio d’Italia edizione 2021

La mente è subdola, vaga dove non dovrebbe, si appropria di pensieri che probabilmente non dovrebbero esistere. Tu lo sai e da ragazzo pragmatico cerchi di allontanarli. Però c’è quella doppietta McLaren, un pugno nello stomaco, proprio perché ora, per quanto tu ti danni, quel risultato si rivela inesorabilmente lontano.

Un’occasione ghiotta che per l’ennesima volta sfugge dallo sguardo del Cavallino, oramai imbizzarrito e poco Rampante. E così non ti resta altro che digerire una doppietta color papaya, mentre osservi il trionfo di chi a Woking ha preso il tuo posto…


F1-Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco

Foto: Scuderia Ferrari

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Veronica Vesco