Sebastian Vettel continua con Aston Martin Cognizant F1 Team. Eccola qui la naturale evoluzione di un percorso intrapreso con responsabilità e coscienza, il logico proseguimento di una storia da portare a compimento. Circa tre settimane or sono Alonso ha confermato il rinnovo con Alpine. L’annuncio è stato accolto senza il minimo clamore, poiché il ritorno di Fernando nel circus presupponeva una presenza pluriennale che difficilmente avrebbe potuto interrompersi dopo un solo anno di permanenza. La stessa cosa sarebbe dovuta accadere per il quattro volte Campione del Mondo alla corte di Lance Stroll.
Eppure, forse per noia o forse per deformazione polemica, Vettel è sempre sulla bocca di tutti. Tant’è che, a questo proposito, un’ampia fetta di stampa si è dilettata nel fare a gara a chi sfornava la versione più fantasiosa. Ipotesi stranianti, distopiche, che sembravano arrivare direttamente da un multiverso. Con tanto di nomi più o meno credibili ad aumentare il livello di suggestione. Si è parlato di Hulkenberg, ma anche di Alonso come sostituti di Seb. Ma queste voci, oltre che prive di fondamento, rasentavano l’assurdità per almeno due motivi: questione di marketing e di intenzioni.
Aston Martin ha puntato su Vettel come uomo immagine, ma soprattutto come pilota d’esperienza in grado di portare valore aggiunto a una squadra che ha necessità crescere. Sebastian ha affinato la metodologia di lavoro, fornendo indicazioni preziose e contribuendo ad ottimizzare alcune procedure. Per questo, come avevamo anticipato oltre dieci giorni fa (per approfondire leggi qui), rinunciare al tedesco sarebbe stato un clamoroso autogol da parte di un team ambiziosa che conta di emergere nel panorama della F1.
Inoltre va considerata la cosa forse più importante tra tutte: la volontà di Sebastian, unita alla sua passione verace per questo sport. Non serve fare gli psicologi da quattro soldi per evidenziare l’ovvio. Chi conosce Vettel può facilmente intuire che non è tipo da lasciare in corso d’opera, neppure a fronte di una delusione. Gli anni in Ferrari sono stati tutt’altro che semplici, ma Sebastian non ha mai smesso di credere nella squadra e nel progetto.
La prima stagione in Aston Martin ha mostrato tinte fosche ben lontane dalle rosee premesse e dai proclami. Affidabilità e costanza sono venute meno e le prestazioni altalenanti della vettura non gli hanno concesso di esprimersi al meglio. Nonostante questo il pilota di Heppenheim è stato autore di prestazioni magistrali, piccoli capolavori di guida da celebrare e ammirare, poiché frutto di determinazione e intatta abilità.
Ma il racconto di questi primi mesi in Aston Martin non si riduce ai punti e non si esaurisce con l’esultanza da podio. La sua trama ci restituisce attimi sereni, sorrisi ritrovati, comunione d’intenti. Gli sguardi incupiti del 2020 sono ora un lontano ricordo. Sebastian mostra entusiasmo, pacatezza e la concreta volontà di costruire un ciclo vincente. L’amore finito con Ferrari non si è tramutato in rancore, semplicemente fa parte di un capitolo chiuso.
Mentre ora parole più fresche e vitali si accingono a intrecciarsi per comporre la narrazione del suo presente e del suo futuro. Verde, intenso, colmo di sfide inedite da affrontare. Perché Sebastian ama la F1 e non vede l’ora di salutare le vetture della nuova generazione. Vettel scommette su gare più emozionanti e conta sul fatto che cambiamenti tanto rivoluzionari favoriranno una sorta di equilibrio tra i team. Un’occasione da non perdere per il campione e per Aston Martin.
Ecco perché sarebbe stato inverosimile credere in un suo ritiro a fine stagione. Il tedesco non è tipo da abbandonare la nave per gettarsi nell’abbraccio di un porto sicuro, non è fatto per la quiete, ma vuole continuare a combattere per le cose in cui crede. Oggi come domani.
Foto: Aston Martin Cognizant F1 team