sabato, Novembre 23, 2024

Oscillazioni mondiale: battaglia “impazzita” dall’Ungheria

Il 2021 ci sta regalando una battaglia come non si vedeva da tempo. La F1 non assegna il titolo piloti all’ultima gara della stagione dal 2016, quando Rosberg vinse la sua prima e unica corona iridata contro Lewis Hamilton al termine del Gp d’Abu Dhabi. Nella circostanza però parliamo di contendenti comunque appartenenti al nucleo della stessa squadra. Per risalire ad uno scontro tra due avversari vestiti con tute di diverso colore bisogna risalire al 2012 quando fu Sebastian Vettel, Red Bull, ad aggiudicarsi la corona in Brasile contro l’allora pilota della Ferrari Fernando Alonso.

Ma torniamo al presente. L’attuale classifica è caratterizzata da un fenomeno oscillatorio che ci sta accompagnando con costanza dal Gp d’Ungheria. Un andamento del tutto diverso rispetto alla prima parte dell’anno. Verstappen si era reso autore di una striscia positiva di vittorie e tagliata la bandiera a scacchi del Gp d’Austria (Round 9) vantava un vantaggio di 32 punti su Lewis Hamilton.

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Max Verstappen, Red Bull Racing vince il Gp d’Austria 2021 dabanti a Bottas (Mercedes) e Norris (McLaren)

Il britannico è riuscito però a sfruttare bene lo zero maturato dall’olandese in Gran Bretagna (fuori per il contatto avvenuto alla Copse con la vettura N.44) e lo sfortunato evento ungherese (in cui Max ha ottenuto solo 2 punti, gara condizionata da dei contatti avvenuti al primo giro) per recuperare tutto lo svantaggio e riprendersi la testa del mondiale persa a Monte Carlo. Al termine dell’evento magiaro Lewis godeva di un cuscinetto di 8 lunghezze sul rivale.

Da questo momento in poi abbiamo avuto un nuovo leader di classifica al termine di quasi ogni gara. Solamente l’appuntamento del Belgio (gara in cui è assegnato mezzo punteggio causa meteo avverso) e quello italiano a Monza (dove i due hanno avuto la seconda collisione stagionale) hanno fatto eccezione. 

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Le oscillazioni al vertice del mondiale di F1 2021 nata dal Gp d’Ungheria

Sull’alternanza al vertice, oltre alle prestazioni delle monoposto, hanno avuto certamente un peso gli incidenti occorsi tra i due sfidanti e l’affidabilità dei propulsori. Verstappen anche se riuscito a limitare molto i danni dovuti da una partenza dal fondo dello schieramento del Gp di Russia arrivando secondo, nella circostanza ha comunque perso 7 punti nei confronti di Hamilton.

Il sette volte iridato per contro, scattato dall’11° casella dell’ultimo Gp di Turchia per l’introduzione del 4° ICE stagionale, avendo chiuso in 5° posizione ha subito una perdita di 8 punti nella lotta iridata. Un vero e proprio “ping pong” con la classifica attuale che vede Max in vantaggio di 6 lunghezze sul britannico.

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Sergio Pérez e Max Verstappen (Red Bull) festeggiano il doppio podio ottenuto nel GP di Turchia 2021, un terzo ed un secondo posto rispettivamente.

I presupposti per avere un mondiale deciso all’ultima gara ci sono tutti. Ma mancano ancora 6 gare per arrivare a quell’appuntamento. Come ha riferito Toto Wolff, il ruolo più importante sarà giocato dall’affidabilità. Bisognerà effettuare delle corrette valutazioni senza escludere l’eventualità di dover scontare un’ulteriore penalità montando dei nuovi elementi della power unit da qui a fine stagione.

Molto meglio partire dalle retrovie e avere la possibilità di racimolare qualche punto piuttosto che avere un guasto e doversi ritirare dal Gp. Uno 0 è qualcosa che Hamilton e Verstappen non possono davvero permettersi adesso.


Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Formula Uno – Mercedes AMG F1 Team – Red Bull Racing Honda

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