Gran Premio della Turchia 2021, sedicesima prova del mondiale di F1. Scenario dove la storica scuderia italiana ha dimostrato un buon grado di competitività, sebbene i risultati ottenuti non abbiano di certo soddisfatto le aspettative. La voglia atavica di vittoria ha giocato un brutto colpo alla Ferrari, andata in all-in con una mano non all’altezza della partita. Ne abbiamo parlato nell’analisi on board di Charles Leclerc (clicca qui per i dettagli) ragionando sull’accaduto.
Se la concentrazione sui fatti strettamente legati alla pista non sempre pare ideale, possiamo affermare con estrema certezza che l’attenzione prodotta sul progetto 2021 è massima. Il tempo stringe e la nuova era regolamentare è dietro l’angolo. La necessità assoluta di sfruttare il grande cambio e pressoché vitale per il prossimo futuro della scuderia. Un solo obbiettivo tange le menti di Maranello e si chiama vincere.
L’assenza di Mattia, team principal del Cavallino Rampante, è pertanto legata alla criticità del momento. Con il francese Laurent Mekies a seguire le operazioni in pista, la presenza dell’ingegnere occhialuto al muretto box non è indispensabile. Sostantivo maschile che al contrario va messo nella stessa frase con la stagione 2021.
I cambiamenti in vista sono diversi. Sul lato motoristico sono parecchi gli sviluppi previsti dalla squadra italiana, consapevole che la componente propulsiva reciterà un ruolo cruciale in relazione alle nuove norme. Contesto dove Ferrari ha deciso di implementare gran parte delle risorse progettando una rinnovata architettura del motore endotermico.
Senza dimenticare le componenti relative alla sovralimentazione e un restyling del sistema ibrido che, sebbene utilizzerà la medesima tecnologia implementata sull’ultima specifica utilizzata dalla Russia, subirà ulteriori modifiche per accrescere la competitività (clicca qui per tutti i dettagli tecnici). Inoltre, a livello meccanico sono la trasmissione, il sistema sospensivo ed il telaio della vettura 2021 ad impegnare fortemente il team modenese, convinto che tali aree siano in grado di offrire molte più chance rispetto a quelle aerodinamiche.
L’assenza di Mattia all’Istanbul Park potrebbe reiterarsi non solo per Messico e Brasile, come dichiarato dallo stesso Binotto, ma addirittura verificarsi nelle successive prove mondiali. I motivi sono diversi e di facile comprensione. Messe alla spalle le fasi di impostazione e concetto si arriva poco a poco allo stadio decisionale. L’importanza di questo processo comprende traguardi intermedi prestabiliti all’interno della pianificazione globale, cruciali per passare alle fasi successive verso la definizione del progetto prima di arrivare al piano strettamente produttivo.
Secondo quanto appreso da FUnoAnalisiTecnica, tra le varie scelte determinati al vaglio si sta valutando il sottile equilibro tra affidabilità e prestazione in merito al propulsore 2022, cuore del progetto Ferrari nel prossimo triennio. Risulta più che ovvio come in questi frangenti il fattore concentrazione sia alla base del successo, necessario a prevedere/risolvere ipotetici problemi o imprevisti. Vietato sbagliare insomma, sotto la supervisione di Mattia…
Foto: Nicolas Carpentiers – Scuderia Ferrari