Pilota giovane e di talento, approda in Ferrari nel 2019 con un unico obiettivo: coronare il sogno di diventare campione del mondo di F1 con il Cavallino Rampante. Il monegasco scoprirà presto che il cammino richiede pazienza, molta, perché la squadra non potrà metterlo in condizione di lottare per il titolo nell’immediato. Leclerc però oltre ad essere veloce dimostra anche di esser molto intelligente. L’esuberanza data dalla giovane età spesso porta ad errori, ma lui, con molta autocritica li analizza, ci lavora, tenta di correggersi e si migliora.
Il divorzio tra Vettel e Maranello, porta ulteriori carichi di responsabilità, ma anche una grande chance: affermarsi come nuovo leader del box rosso. Così anche in una stagione dove sportivamente parlando le soddisfazioni non potranno essere molte, Charles trova in questo suo desiderio una grande motivazione. Sempre attento, accurato e preciso nelle sue considerazioni tecniche diventa il punto di riferimento per i tecnici della Ferrari.
Leclerc migliora e funge da traino per la squadra. La gestione delle gomme di Charles non era certo uno dei punti forti del ferrarista. Tuttavia, grazie al duro lavoro e all’aiuto del team, un possibile punto debole si è trasformato in grande dote. La crescita esponenziale registrata sotto questo aspetto è davvero notevole e pone, nell’attualità, la gestione degli pneumatici tra gli attuali punti di forza dell’ex Alfa Romeo.
I progressi fatti sulla sua persona e le indicazioni fornite al team hanno spinto i tecnici a lavorare nella giusta direzione. In una stagione come quella 2021, nella quale si sapeva che ci sarebbero stati pochi aggiornamenti, era estremamente importante far sì che ogni minimo step evolutivo desse dei risultati. Cosa effettivamente accaduta. L’evoluzione nel corso dell’anno è tangibile e oltre a dare fiducia a tutto l’ambiente ha fatto crescere anche la stima degli ingegneri nei confronti del monegasco. Di gran lunga la sua più grande vittoria quest’anno.
Che gli uomini del Cavallino ripongano in lui tutte le speranze lo si può anche apprezzare dalle decisioni che intercorrono durante la gara tra pilota e muretto box. Sia in Russia che in Turchia, i tecnici si sono appoggiati ciecamente sulle spalle di Charles per farsi guidare. Su questo punto, evidentemente, c’è ancora molto da lavorare.
Si perché malgrado sia il pilota a guidare la vettura e in alcuni casi abbia la facoltà di leggere le situazioni con la propria sensibilità, il muretto deve necessariamente sapere correggere determinate scelte avendo a disposizione una visione decisamente più ampia dello scenario grazie ai dati dei quali dispone. Stesso discorso sugli errori commessi ai pit stop. Ne abbiamo parlato nella giornata di ieri (leggi qui per saperne di più) sottolineando l’importanza di cambiare questo trend negativo in visione futura.
In conclusione, dopo quasi 3 anni alla guida della Ferrari, possiamo asserire con certezza che il monegasco è il vero e proprio punto di riferimento tecnico e psicologico della squadra. Le attuali responsabilità sono molte e incrementeranno in maniera esponenziale quando il Cavallino Rampante tornerà a lottare per un campionato mondiale di F1, scenario che Charles Leclerc non vede l’ora di potere affrontare.
P.s.
Considerazione a margine. In tutto questo, Carlos Sainz che ruolo avrà?
Foto: Formula Uno – Scuderia Ferrari