F1. Si, l’ho visto. Con questi miei due occhi leggermente miopi. Ma a mia discolpa e per corroborare quanto affermo, posso dire che avevo gli occhiali. L’ho visto e m’è testimone il buon Dio! Carletto il monegasco, dopo timidi abboccamenti con quel simpatico filibustiere austriaco, durante i gran premi estivi ha deciso. Una parola tira l’altra, qualche chat sul telefonino e poi il nostro (ormai quasi ex) ha rotto gli indugi.
Si è incontrato in terra neutrale, in Svizzera. 15 Ottobre. Assieme a lui Nicholas Todt. Dall’altra parte solo Toto. Ho avuto l’imbeccata da una fonte qualificata e mi sono precipitato lì. Un teleobiettivo montato sulla reflex, mentre io mi mettevo davanti all’Hotel superlusso in cui i due si sono dati appuntamento, mi ha dato la prova provata, che custodisco gelosamente sul mio portatile. A tempo debito sarà pubblicata. Vi posso però dare una curiosa anticipazione:
Charles per firmare ha usato una Montblanc, per essere precisi una Starwalker stilografica con inchiostro rigorosamente nero. Quando la notizia sarà non ufficiosa ma ufficiale, ci saranno tanti interrogativi, tante polemiche. Ma potete dare torto al campione monegasco? Sono passati ormai due anni dalla nuova era che avrebbe dovuto vedere una Rossa vincente.
La Ferrari ha sì un gran motore ma, quanto al resto, è ancora un gradino sotto Mercedes, Red Bull, e pure McLaren, ormai tornata nel giro che conta. Per Carletto qualche gara vinta, in testa al mondiale per mezza stagione… poi le solite défaillance, errori, sbagli di strategia e mancanza di competitività globale. E questo è costato il posto a Binotto, sostituito ad interim dopo la gara di Monza da Mekies.
L’ex team principal di F1 ha pagato per tutti. E, bisogna dirla tutta, ha fatto di tutto per caricare il 2022 di troppe attese. Poi le cose sono andate come sono andate, è arrivato il ’23, stessa situazione e, inevitabilmente, è stato decollato. L’ultimo di una lunga serie di eccellenti epurati. Per ora.
Nel 2021 Hamilton ha raggiunto il tanto agognato ottavo titolo, quello che lo issa più in alto di tutti. Dopo non è stato più lo stesso, se si eccettuano i gusti in fatto di moda. E Russell, che doveva fare da apprendista almeno un anno, lo ha sonoramente battuto per due anni di fila.
Sembra chiaro che Lewis non solo sia ormai sportivamente in fase calante, ma anche che non abbia più “fame”, non abbia più gli stimoli di un tempo. E le voci di un suo ritiro a fine 2023 sono ormai ben più di semplici voci. Il tam tam che giunge dall’Inghilterra è assordante.
Verstappen ha giurato che mai e poi mai si sarebbe accasato in casa Mercedes. Gli brucia ancora il finale del ’21. E quindi l’unico che poteva prendere il posto di un campione come Hamilton, da affiancare a Russell, poteva essere solo Leclerc. Charles è cresciuto in Ferrari. E aveva giurato amore eterno al Cavallino. Ma, sempre usando la metafora amorosa, l’amore deve essere alimentato da entrambe le parti.
Il tempo che ha davanti un pilota, soprattutto in F1, e soprattutto per ambire al titolo mondiale, è davvero poco. Charles è un professionista. Ha dedicato molti anni alla causa della Ferrari ma non ha mai avuto una monoposto davvero vincente o, perlomeno, che permettesse al suo talento di fare la differenza quando e quanto serviva per vincere il titolo mondiale.
Non gli si può rimproverare niente. Presto verrà annunciato il suo passaggio alla stella a tre punte. E nel mondiale 2024 formerà un dream team con Russell. Gli si può solo augurare il meglio, a meno che ciò non significhi vincere contro la Ferrari. Nel qual caso, ovviamente, al cuore non si comanda e si tifa la Rossa. I piloti passano, la Ferrari resta.
Ho visto tutto questo, come un sogno ad occhi aperti, proprio ieri, mentre stavo fumando un ottimo sigaro, nel tardo pomeriggio. Era tutto così vivido e reale, fra le volute del fumo bianco che mi avvolgevano. E purtroppo, anche se un sogno (per me oserei dire incubo), era verosimile. O ne aveva le fattezze (della verosimiglianza). Non siete d’accordo?
P.S.
Oggi è il compleanno di Leclerc, magnifico interprete del credo #EssereFerrari. Un pilota che il buon Enzo avrebbe sportivamente amato alla follia. Teniamocelo stretto… Auguri Charles!
Hamilton. Voto: 6-. Raramente si è visto un pilota che ha una monoposto dominante (o di nuovo dominante) avere tante incertezze. Lewis da il meglio di sé se si sente in completa simbiosi con il muretto. Se non accade, sono guai.
Verstappen. Voto: 12. Freddo, preciso, chirurgico. Punti pesantissimi e nuovamente leader del mondiale. E’ pronto per vincere. Difficile che basti.
Red Bull. Voto: 8. Per ora è più squadra di Mercedes.
Perez. Voto: non è stato, almeno domenica scorsa, il miglior acquisto Mercedes. Checo s’è desto con una gara di sostanza. Il suo apporto sarà fondamentale per la volata al titolo.
Mercedes. Voto: 7. Voto legato alla decisione presa e imposta ad Hamilton di montare un nuovo treno di intermedie. Non c’era da pensare all’impresa memorabile (assai difficile che accadesse), quanto a portare punti preziosi per il mondiale.
Ferrari e l’aver osato. Voto: così si fa. Non si sta giocando il mondiale. Arrivare terzi o quarti nel costruttori frega nulla. Se c’è la possibilità di tentare la vittoria meglio farlo. Rischi la figuraccia, ma va bene questo atteggiamento, questa voglia, piuttosto di quella, sovente vista in Ferrari, di fare il compitino. La Ferrari non è nata per fare il compitino, ma per osare.
W12. Voto: superiore. Sono almeno tre gran premi, e in realtà dopo Silverstone, che la freccia nera è diventata la monoposto da battere. Se non si inverte la tendenza, è evidente che Hamilton avrà ottime probabilità di siglare l’ottava corona iridata.
RB16B. Voto: inferiore. Se a casa delle lattine volanti non troveranno la quadra o nuova prestazione pura, sarà difficile pensare a vincere il titolo.
Bottas. Voto: Ultima vittoria. Potrebbe essere questo il congedo del finlandese dalla possibilità di vincere in F1. Il piano era chiaro: lui doveva fare da lepre, mentre Lewis si metteva al secondo posto, per poi passargli il testimone. Bottas il suo lo ha fatto.
Domenicali e le termocoperte. Voto: multiverso. Ho l’impressione che il patron FOM viva in un universo parallelo, dove c’è un’altra Terra e un’altra Formula 1. In quella Terra parallela le qualifiche sprint sono state un enorme successo, tanto che verranno replicate per un terzo del prossimo mondiale, mentre per un altro terzo di gare avremo la griglia invertita e il nostro sta pure pensando di togliere le termocoperte. E poi, chi lo sa… magari ripescare una vecchia idea dello zio Bernie e innaffiare random i circuiti.
E come la mettiamo con il motto-mantra della “sicurezza prima di tutto”? Suvvia, qualche sofisma si troverà. Detto questo… come mai nessuno ha chiesto a Domenicali se appartenesse (o meno) a questa Terra?
F1-Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Foto: Scuderia Ferrari
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"Canagliaccia" di un Mariano, mi hai fatto prendere un accidente!!!! Almeno fino a metà dell'articolo, tutto sembrava così vero......
Gran pezzo, anzi, gran incubo(!).
Complimenti!!
;-)