Qualche scroscio di pioggia prima dell’inizio della qualifica di F1 ha reso tutto più interessante. Pista scivolosa e gomme Soft per tutti. A venirne fuori al meglio è ancora una volta Lewis Hamilton. Il sette volte iridato dovrà però scontare la penalità di 10 posizioni per la sostituzione dell’endotermico. Davanti a tutti partirà quindi il compagno Bottas, circondato da Max Verstappen e dalla Ferrari di Charles Leclerc, in terza piazza.
Una sessione nel complesso difficile. Ieri infatti abbiamo visto molti piloti soffrire di una scarsa rotazione della vettura. Per ovviare a questo problema, in molti avevano spostato il centro di pressione aerodinamico verso l’anteriore, per generare più grip frontale. Basti pensare alla Ferrari, che ha alzato l’incidenza dell’ala anteriore dei propri piloti di ben quattro step. Arrivati ad oggi, questo assetto si è tramutato in uno svantaggio, perché la pista più scivolosa ha richiesto maggiore carico al posteriore per sbloccare il potenziale delle vetture di F1.
Sarebbe quindi stato più opportuno avere un assetto più neutro o spostato verso il posteriore. Tuttavia non tutti hanno compreso a fondo questo cambiamento e nelle ultime prove libere alcune squadre hanno preso una direzione sbagliata. I piloti si sono quindi trovati di fronte una bella sfida. Anche il vento incostante non ha aiutato e ha reso molto nervose le vetture.
Andiamo nello specifico e parliamo di Mercedes. La W12 si è adattata molto bene al tracciato turco. Già nelle prime prove libere, appena entrata in pista, si è subito trovata a proprio agio. Molto capace di scaricare a terra tutti i cavalli della Power Unit, ma quest’oggi le frecce nere si sono distinte per il grip che sono riuscite a sprigionare.
Molto reattiva e stabile nei cambi di direzione. Precisa e facile da guidare nelle curve veloci. Su tracciati dove si necessita molto dell’asse anteriore, la vettura anglo tedesca risponde sempre bene. La capacità di mandare in temperatura le gomme è stata un altro fattore chiave nella pole di Mercedes. Hamilton infatti riusciva a fare il giro push molto presto, dopo un solo giro di riscaldamento. Altre vetture sono state costrette a farne due o addirittura tre per preparare al meglio la gomma.
Dall’immagine Gps si evince che per l’ultimo tentativo in casa Mercedes sono andati su di potenza. Sia Hamilton che Bottas hanno messo a segno i migliori intertempi sui rettilinei. Ottima anche la percorrenza dei tratti guidati, segno ancora una volta di una monoposto molto stabile.
Discorso diverso in casa Red Bull, che ha compiuto un passo in avanti rispetto alla giornata di venerdì, ma non ancora abbastanza. I tecnici di Milton Keynes sono stati presi alla sprovvista una volta arrivati al tracciato. Non si aspettavano un livello di aderenza così alto. La RB16B è sembrata più composta, tuttavia i piloti hanno accusato ancora del sottosterzo. Nel complesso è mancata aderenza generale sui quattro assi. Le doti telaistiche della monoposto austriaca non sono state sufficienti a recuperare il gap nei confronti della Mercedes.
Anche in frenata, ad esempio, la W12 riusciva a staccare qualche metro più tardi in curva 9. Qualche metro che a quelle velocità fa molta differenza. Un buon giro di Max ha messo tutto a posto, assicurando la prima fila alla partenza del gran premio di domani. Un secondo posto costruito in curva 3 e nella sequenza di curve9-10, dove serve una buona trazione in uscita. Segno che la RB16B avrebbe potuto esprimere molto più potenziale.
Tuttavia, anche attivare i compound è stato complicato per loro. Prediligono piste calde, nelle quali mandare in temperatura le gomme è più semplice. Oggi abbiamo assistito alla temperatura più bassa del fine settimana. Nelle prove libere di ieri c’erano circa 30°C, oggi eravamo più vicini ai 20°C.
Arrivando al capitolo Ferrari nel complesso è stata una qualifica difficile, ma in definitiva molto buona anche grazie alla bravura di Charles Leclerc. Il monegasco ha messo in pista molto talento acciuffando un prezioso quarto posto. I tecnici del Cavallino hanno optato per il setup provato in pista già nella giornata di ieri. Un assetto quindi meno carico vista la presenza dell’ala posteriore a cucchiaio. Una scelta dettata in parte anche dalla deficit di cavalli ancora presente sui competitor che su questo tracciato si fa sentire.
Detto ciò, la combinazione tra un assetto più scarico e il nuovo sistema ibrido ha dato buoni riscontri sui rettifili del circuito turco. Senza dimenticare il prezioso aiuto durante l’ultimo tentativo della Q2 di Sainz, utile per recuperare qualche chilometro orario in più. Benché su una pista insidiosa con asfalto umido e scivoloso come quella odierna, qualche punto di carico in più avrebbe fatto comodo soprattuto nel primo settore, l’obbiettivo di centrare un buon tempo è stato senza dubbio centrato.
Sebbene Leclerc si sia lamentato dell’ultimo tratto della pista sostenendo di soffrire una carenza di grip al posteriore, infatti, l’intertempo registrato nel T3 è stato addirittura migliore di quello di Verstappen e poco più lento di quello di Lewis.
Calandoci nello specifico, il pilota di Monaco ha trovato un ottimo spunto nella percorrenza di curva 8. Tratto che gli ha consentito di migliorarsi e agguantare la posizione su un ottimo Gasly. Resta da capire, buttando un occhio alla gara, come funzionerà questa configurazione un po’ atipica. Nel sottolineare la bravura del muretto Ferrari a centrare le finalità preposte prima della qualifica in maniera brillante, dobbiamo comunque considerare un fatto ben preciso.
Il layout di Istanbul Park è parecchio demandante a livello di degrado e allo stato delle cose la scelta di partecipare alla corsa diminuendo la spinta verticale della monoposto italiana potrebbe, in teoria, creare qualche problema nell’amministrazione dei compound. Non ci resta pertanto che aspettare domani per capire come la vettura numero 16 si comporterà durante il sedicesimo round del mondiale 2021 di F1.
Foto: F1TV