Formula 1

Hamilton e Bottas: una vera e interessata amicizia…

Sette volte campione del mondo di F1 e tutti i record frantumati. Questo, in numeri, utilizzando una forte proprietà di sintesi, è Lewis Hamilton. Descritto nel suo ambiente naturale, ovviamente: la massima categoria del motorsport. Ma il britannico in realtà è molto di più. Le sfaccettature del suo carattere sono molteplici e la sua visione d’insieme sul mondo racconta un carattere particolare. 

Rimpinzare la bacheca di trofei non lo ha reso poi così differente dal passato. Quel ragazzino maledettamente veloce, ma al medesimo tempo insicuro e ansioso al volante, abita tutta via la sua mente. Lo si nota quando la situazione produce stress e lui, il Re Nero, plurititolato campione, dev’essere tranquillizzato in radio. 

Lo abbiamo vissuto a più riprese in questo 2021, stagione alquanto tosta sotto il punto di vista prestazionale. La RB16B, quella numero 33, lo sta mettendo a dura prova. E Lewis, marziano del pianeta terra, vacilla. Soffre. Capace di mascherare tale sensazione solamente fuori dall’abitacolo con stile e proprietà linguistica.

il britannico Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) in uno scatto pesieroso durante la stagione 2021

Per vincere un campionato mondiale di F1 sono diverse le caratteristiche che necessariamente non possono mancare. La più ovvia riguarda la prestazionalità della monoposto. Senza quella è inutile covare sogni di gloria. Dopodiché va menzionato il talento del pilota, cruciale se la sfida si fa accesa. E poi, ultimo ma determinante, resta l’aspetto relazionato al team.

Senza una squadra che supporta il tuo viaggio, infatti, raggiungere la destinazione prima dello sfidante è tutt’altro che semplice. Se poi insito al team c’è chi rema contro, nutre il tuo stesso sogno e si converte nel primo avversario beh… tutto si complica. Vedi 2016. Poter  quindi contare sul compagno di garage e annoverarlo come “contributor” malgrado lui stesso, di frequente, non sia poi così troppo d’accordo al sacrificio in nome della tua causa, determina un livello di stima. Molto alto a quanto pare. Quello che Lewis nutre in maniera profonda nei confronti di Valtteri e oramai non più sull’amico di infanzia Nico Rosberg

lo sguardo tra i compagni di squadra Lewis Hamilton e Nico Rosberg (Mercedes AMG F1 Team) durante la stagione 2016

Ok… il ragionamento è polemico. Ma l’amicizia comoda con il finlandese descritta negli ultimi tempi fa quantomeno riflettere. La descrizione profusa da sua maestà sette titoli mondiali, dove il rapporto trai due assume tinte idilliache e si attesta come relazione unica, sincera e disinteressata, dove l’aiuto è reciproco non sembra reggere al di fuori di un contesto interessato come la F1.

Non parliamo di atteggiamento ipocrita o di inganno volontario, ma bensì di un meccanismo inconscio di autodifesa che l’uomo Lewis produce. Anche perché, dai, tenersi buono chi tuttavia nelle restanti sette prove del mondiale può essere decisivo e coadiuvare il raggiungimento dei tuoi scopi non è poi così sbagliato, vero?


F1-Autore: Alessandro Arcari@Berrageiz

foto: Mercedes AMG F1 Team

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Pubblicato da
Zander Arcari