Valtteri Bottas sta vivendo un finale di stagione di F1 piuttosto stressante dal punto di vista delle certezze relative al parco motori. Sono tre le nuove power unit montate negli ultimi quattro appuntamenti. Mentre in Italia e in Russia i tecnici della Mercedes hanno introdotto sulla monoposto del finlandese un nuovo ICE, MGU-H, MGU-K e TC, in Texas hanno convenuto non fosse necessario altro che sostituire la sola parte endotermica.
A differenza di quanto accaduto a Sochi, dove il team aveva detto di aver riscontrato un problema che avrebbe richiesto ulteriori analisi a Brixworth, l’impiego di un sesto ICE in quel di Austin ha destato qualche perplessità data dal fatto che la squadra non ha mai menzionato noie tecniche relative alla precedente unità. Pensando inoltre alle sole 5 posizioni di penalità che il pilota sarebbe dovuto andare a scontare sulla griglia di partenza anziché ritrovarsi a partire dal fondo, ha fatto pensare tutti ad una possibile mossa strategica.
Scenario che trova ora la conferma attraverso le parole rilasciate dal responsabile di pista della casa di Stoccarda. Nella sua consueta analisi post gara infatti, James Vowles ha riferito che tale scelta deve essere vista in un contesto che va a bilanciare prestazioni e affidabilità per la parte conclusiva del campionato.
Accusare un ritiro in uno degli appuntamenti finali, sia esso dovuto ad un guasto relativo al telaio o al propulsore, è un rischio che va assolutamente scongiurato. Mercedes si sta impegnando con tutte le sue forze a gestire la situazione nel miglior modo possibile.
In tal senso, dotare la monoposto di Valtteri della 6° unità stagionale è stato il miglior compromesso possibile. Ciò ha comportato anche un piccolo beneficio in termini di prestazioni, anche se piuttosto marginale, rivela sempre il tecnico britannico. I maggiori vantaggi devono essere ricercati nella riduzione del rischio di incappare in un ritiro. Effettuare tale sostituzione, anche se non ha portato grandi benefici ad Austin, darà sicuramente maggiori vantaggi nelle ultime gare della stagione.
Ora, secondo quanto dichiarato recentemente da Bottas, il suo parco motori sembrerebbe godere anche della power unit montata in Italia, ovvero dell’unità che aveva dato problemi in Russia. Così, considerando il Gp tenutosi al Tempio della Velocità, il finlandese potrà contare su tre power unit da spalmare sui nove appuntamenti finali (4 di questi già sostenuti: Monza, Sochi, Istanbul e Austin). Una media di tre eventi per propulsore.
Foto: Formula Uno – Mercedes