Carlos Sainz ha realizzato un sogno. Il pilota di F1 spagnolo, firmando per la Ferrari nel maggio 2020, si è assicurato di entrare a far parte della squadra più amata e ambita della categoria regina del motorsport. Un momento magico, unico, indimenticabile, del quale il nativo di Madrid ha recentemente rilasciato alcuni curiosi dettagli intervistato da Roberto Chinchero per Motorsport.com
“In realtà è una storia piuttosto divertente. Le trattative sono andate per le lunghe. Eravamo in pieno lockdown, quindi i colloqui si sono tenuti tutti su Zoom e al telefono. Il che ha reso tutto un po’ più complicato. Ci siamo dovuti adattare alla situazione. Un giorno però mi sveglio, sono le 8 del mattino e ancora in pigiama entro nel piccolo ufficio di casa mia. Vedo mio padre con una penna in mano che mi dice: ‘Devi firmare qui: è il contratto con la Ferrari. Se lo fai il posto è tuo’. Sono diventato un pilota di Maranello alle 8 del mattino, in pigiama, dopo essermi appena svegliato! Ho pensato: ‘Ok, buongiorno anche a te’.”
Da lì in poi per lo spagnolo ha maturato una serie di esperienze che mai avrebbe pensato di fare nel corso della sua carriera. Una delle cose che lo hanno colpito di più è sicuramente l’atteggiamento che i tifosi hanno riservato nei suoi confronti: “I fan italiani sono super appassionati e mostrano un rispetto che non mi aspettavo. Per loro il solo toccarti o stringerti la mano è qualcosa di estremamente speciale. Il loro rispetto è unico. Per qualche motivo ti portano su un piedistallo. E’ un’esperienza abbastanza d’impatto. Quando gli passi accanto diventano super nervosi.”
“Una sensazione che non avevo mai percepito prima come pilota” ha proseguito Carlos. “In questi casi gli do una pacca sulla schiena e dico loro: ‘Sono un 27enne esattamente come te, rilassati e scatta la foto’. Spesso gli tolgo il telefono di mano per scattarle io stesso. Questo rende tutto davvero unico. Poi dicono cose anche molto divertenti. Li adoro. Direi che la vita è cambiata da quando sono diventato un pilota della Ferrari, ma allo stesso tempo sono riuscito a mantenere un buon equilibrio.”
Uno degli aspetti invece più brutti da dover curare sono sicuramente le relazioni con i media. Qualcosa su cui Sainz ammette di dover ancora lavorare: “È interessante vedere come anche delle piccole notizie possano tramutarsi in qualcosa di enorme solo perché sei un pilota o un membro del team Ferrari. Questo tipo di situazioni accadono spesso in Italia e devo assolutamente imparare a gestirle. Sto curando molto l’aspetto della comunicazione per cercare di non essere frainteso.”
Ovviamente i giornali sono un elemento che contribuisce ad innalzare il livello della pressione all’interno del box della casa di Maranello, ma non è l’unico. Quello che più grava sulle spalle di un pilota è un peso ancora maggiore: “In Ferrari si percepisce una responsabilità in più rispetto alle altre squadre. È come se corressi per un intero paese. È come se tu stessi giocando allo stesso tempo per il Real Madrid e per la Spagna. Vestire di rosso significa correre per il Cavallino e per l’Italia. La responsabilità che ne deriva è enorme e devi esserne consapevole.“
“L’Italia è un Paese che amo e in cui trascorro molto tempo. Ci correvo ai tempi dei go kart quando ero ragazzino” ricorda lo spagnolo. “Sono cresciuto con la loro passione e con il mito Ferrari. Molti giovani kartisti sognavano di diventare un pilota del Cavallino all’epoca. Aver avuto la fortuna di essere io a coronare questo sogno è per me un onore e un privilegio. Ne vado molto orgoglioso.”
Con la firma arrivata nel maggio 2020, Sainz ha dovuto attendere 7 lunghi mesi prima di poter entrare nella fabbrica di Maranello. Ed è lì che il sogno si è finalemtne avverato: “Tutto è diventato reale quando finalmente mi ci sono ritrovato dentro. Sono sempre lo stesso Carlos. Non ho cambiato il mio modo di lavorare. La mia passione e il mio talento sono rimasti intatti. L’unica cosa che è cambiata è che ora sono in Ferrari. Quando finalmente hai l’opportunità di andare a Monza ti rendi conto improvvisamente di cosa significa vestire di rosso. Ma ciò non ha cambiato il mio modo di essere, sono lo stesso pilota di sempre.”
Foto: Formula Uno – Scuderia Ferrari