Da quando la F1 è tornata in Turchia, due volte su due abbiamo assistito a gare bagnate, dove l’unico riferimento all’asciutto è stato il giro azzardato di Sebastian Vettel su gomme medie. Due gare bagnate contro le prime sette edizioni tutte sull’asciutto. Questa volta, ad avere la meglio, è stata nuovamente la Mercedes ma con Valtteri Bottas che ha aggiornato qualche sua statistica personale. Ma vediamo quali sono i numeri della gara tra i due continenti.
Valtteri Bottas ha ottenuto la sua diciottesima pole position in carriera, la prima dal GP del Portogallo se non consideriamo quella di Monza, tolta a causa di una penalità. Con questo risultato il finlandese ha raggiunto Mario Andretti, Kimi Raikkonen e René Arnoux. Nello specifico, con quest’ultimo, ora detiene il record di maggior numero di pole conquistate senza aver mai vinto il mondiale.
Al suo fianco è partito Max Verstappen che ha regalato la prima fila alla Red Bull per la quinta volta consecutiva in Turchia. Così facendo la squadra austriaca ha eguagliato il numero di partenze in top-2, su questo circuito, della McLaren.
Miglior risultato personale, in questo caso, per Pierre Gasly che per la quinta volta in carriera è scattato dalla quarta piazza, ottenuta oltretutto per la terza volta nel corso di questa stagione. Per Fernando Alonso, partito dietro il francese e spedito dallo stesso in testacoda dopo il via, il suo quinto posto è il miglior risultato al sabato dal GP del Giappone 2014, quando ancora correva per la Ferrari.
Bene anche Yuki Tsunoda che per la terza volta in carriera è riuscito a strappare un pass per il Q3, come non accadeva dal GP d’Austria. Stessa sorte per Mick Schumacher che è entrato in Q2 per la seconda volta in stagione. A differenza della Francia, questa volta è riuscito a disputare la sessione piazzandosi 14°. Una posizione in griglia conquistata in pista, a differenza dell’analogo risultato ottenuto due settimane fa in Russia, grazie alla penalizzazione degli altri piloti.
E a proposito di penalità, con l’arretramento di Daniel Ricciardo, la McLaren è partita dall’ultima fila per la prima volta dal GP del Sakhir 2020, quando a scattare dal fondo è stato Lando Norris.
Il numero 77 della Mercedes è riuscito a tramutare la pole position nella sua decima vittoria in carriera. Bottas non trionfava dal GP di Russia 2020, mentre l’ultima volta in cui era riuscito a concretizzare la partenza al palo in 25 punti è stato nel GP d’Austria della passata stagione. Da allora su cinque pole position ha ottenuto solo tre podi. Inoltre, grazie al giro veloce registrato all’ultima tornata, il finlandese ha segnato il secondo hat trick in carriera, dopo quello del GP di Abu Dhabi 2017.
Secondo posto per Max Verstappen, con il quale l’olandese è riuscito ad ottenere nuovamente la leadership del campionato. Per il #33, con questo risultato, si allunga a tre la striscia di gare senza vittorie in stagione: la peggiore fino ad ora, dato che non era mai andato oltre le due corse senza salire sul gradino più alto del podio.
Festa grande per Red Bull che ha visto anche Sergio Pérez sul podio, grazie al suo terzo posto. Per il messicano questa è stata la terza gara chiusa in top-3, la quale lo porta ad eguagliare il suo record personale di podi in una stagione, ottenuto nel 2012 con la Sauber.
Con il doppio podio ottenuto la Red Bull, vestita di bianco e rosso per omaggiare Honda in quello che sarebbe dovuto essere il week-end del GP del Giappone, è entrata in top-5 tra i detentori di podi in F1. Con i suoi 198 ha superato la Lotus ferma a 197 dal GP del Belgio 2015 quando Romain Grosjean chiuse quinto, dopo la foratura di Sebastian Vettel nelle fasi finali.
Per Lewis Hamilton un mesto quinto posto che replica quanto fatto nella sua stagione d’esordio, il 2007. Per l’inglese non è il peggior risultato in Turchia, dato che nel 2009 partì dal 16° posto e non andò oltre la 13a piazza in gara.
Magistrale, invece, la gara di Esteban Ocon, non per il risultato, quanto per come lo ha ottenuto. Il francese ha completato i 57 giri (essendo stato doppiato, ndr) senza mai rientrare ai box per cambiare le gomme. L’ultima volta in cui un pilota aveva effettuato una distanza gara così lunga senza cambiare gomme fu Sebastian Vettel al GP d’Europa 2010, quando fece la sosta obbligatoria al penultimo giro. Per quanto riguarda l’ultimo pilota che ha completato una corsa senza sostituire gli pneumatici, bisogna tornare al GP di Monaco 1997, con Mika Salo su Tyrrell che chiuse la gara in quinta posizione senza sostituire le coperture.
Passando ai veterani della categoria, Fernando Alonso ha chiuso al sedicesimo posto, ottenendo il suo peggior risultato in Turchia. Prima di ieri, lo spagnolo non era mai arrivato oltre il 10° posto ottenuto nel 2009 con la Renault.
Per quanto riguarda Sebastian Vettel, invece, non chiudeva così in fondo alla classifica il GP di Turchia dal 2008, quando transitò 17° al traguardo con la Toro Rosso. Inoltre, per il tedesco questa gara ha simboleggiato i 15 anni dall’esordio in F1, quando nel 2006 disputò le Prove Libere 1 e 2 al volante della BMW Sauber, segnando oltretutto il miglior tempo della seconda sessione.
Questo è stato il dodicesimo GP della storia della F1 a non vedere nemmeno un ritirato; il terzo della stagione dopo quelli di Francia e Belgio e l’ottavo dall’inizio dell’era power unit.
Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta
Foto: F1 – AlphaTauri – McLaren – Mercedes – Red Bull Racing