Formula 1

Ferrari: troppi errori per un team che vuole tornare a vincere

Le ultime prove del mondiale di F1 hanno messo in luce una Ferrari in grande spolvero. Già durante il Gran Premio di Turchia si erano evidenziati i passi avanti realizzati grazie alla nuova power unit, migliorata non poco sul lato ibrido. Tuttavia per colpa delle condizioni climatiche avverse il team non era riuscito a valutarne appieno i progressi. Gli Stati Uniti, in questo senso, ci offrono dati molto più significativi.

Su una pista dove nella lotta al terzo posto con McLaren i britannici, almeno sulla carta, dovevano essere i favoriti, la competitività della Rossa ha ribaltato i valori in campo. In qualifica, seppur con distacchi minimi, i ferraristi riescono ad avere la meglio sulle vetture di Woking, mentre in gara il passo delle SF21 si è dimostrato nettamente superiore. Leclerc chiude al quarto posto staccando Ricciardo di 25 secondi. Un gap che su una distanza di 56 giri si traduce in un ritmo medio più veloce di 0,44’’ circa a tornata.

Tuttavia, come spesso accade quando si parla di Ferrari c’è un però. Se da un lato è vero che l’upgrade sul motore e una comprensione maggiore delle mescole abbiano concesso alle vetture modenesi di mostrare doti velocistiche superiori rispetto ai diretti avversari per il terzo posto nel campionati costruttori di F1, a Maranello c’è ancora molto lavoro da fare. Il box del Cavallino continua a sbagliare. Troppo. L’errore commesso durante il pit stop di Carlos Sainz è solo l’ultimo di una lunga serie che sta condizionando le recenti gare dello spagnolo (come da lui stesso sottolineato, leggi qui).

Carlos Sainz (Ferrari) si cala all’interno della SF21, Gp Stati Uniti 2021

Un team che tra le ambizioni future annovera la vittoria di un titolo mondiale non può assolutamente accettare tale scenario, soprattutto quando si afferma di voler utilizzare la lotta al terzo posto per mantenere alta la pressione ed essere poi allenati a supportare un certo tipo di stress quando, in teoria dalla prossima stagione, si dovrebbe tornare a lottare per obiettivi ben più elevati. Tanti proclami ma poca concretezza.

Riuscire ad avere una vettura competitiva in grado di battere i propri avversari sta alla base di questo sport. Ne è la materia prima. Ma senza un team capace di gestire ogni situazione alla perfezione, tutto il lavoro svolto per far progredire la vettura può non essere sufficiente. Il 2018 ne è stato la dimostrazione. In un anno in cui la SF71-H ha più volte dimostrato di poter competere ad armi pari contro la Mercedes, oltre agli errori commessi lato pilota, vanno menzionati quegli strategici e relativi ai pit stop che allo stato delle cose hanno terminato per compromettere tutte le potenzialità del progetto.

Nel parallelismo con il presente, possiamo dire che in questa stagione perlomeno la posta in gioco non è così importante come allora. D’altronde, sebbene raggiungere il terzo posto nel mondiale costruttori porterà fiducia e soddisfazione nell’ambiente, la disperazione non avvolgerà la storica scuderia Ferrari se il raggiungimento della meta prefissata non sarà tale.

Charles Leclerc e Mattia Binotto (team principal Scuderia Ferrari) pochi istanti prima della partenza del Gp degli Stati Uniti 2021

D’altro canto però, un concetto va obbligatoriamente attenzionato: se la SF21 continuerà a mostrare questo tipo di performance anche durante le restanti cinque prove del mondiale di F1 2021, giungere terzi nella classifica iridata non sarà più un semplice obiettivo ma bensì un vero e proprio obbligo. Oltre al fatto che i punti lasciati per strada in Texas potrebbero pesare a fine campionato nella lotta con McLaren, il team italiano deve necessariamente massimizzare i risultati e nel contempo evitare regali agli avversari diretti. Il momento di raccogliere i frutti del duro lavoro svolto a Maranello è arrivato, pensando che tale traguardo è poca cosa rispetto al sogno futuro tanto decantato: laurearsi nuovamente campioni del mondo di F1.


F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

F1-Foto: Formula Uno – Scuderia Ferrari 

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Marco Sassara