Formula 1

Violazione del paragrafo 27.3: perchè Verstappen non è stato messo sotto inchiesta?

F1 – Regoliamoci. Gp San Paolo 2021

Quanto è successo nel weekend di San Paolo ha qualcosa di incredibile. I due contendenti al titolo sono finiti entrambi sotto investigazione dei commissari dopo la qualifica del venerdì per violazioni di un certo rilievo. Lewis Hamilton è senz’altro il pilota che ha pagato il prezzo più alto, ma andiamo ad analizzare quanto è accaduto.

Si arriva sul circuito brasiliano con l’inglese della Mercedes in ritardo di 19 punti rispetto a Max Verstappen nella classifica generale. Durante questo weekend, va in scena la Sprint Qualifying; ecco quindi che al venerdì si disputa la classifica qualifica per determinarne l’ordine di partenza. Lewis Hamilton, partito in difficoltà durante le libere 1, ha poi finalmente trovato la quadra e con un gran giro conquista il miglior tempo. A fine qualifica sono addirittura 4 i decimi rifilati al giovane talento di Hasselt.

Dopo la sessione classificatoria, come prevede il particolare format, malgrado resti una sessione di prove ibere da disputare si applica il regime è di parco chiuso e le vetture di F1 vengono sottoposte alle verifiche tecniche da parte dei commissari. Ed è qui che arriva il colpo di scena: sulla Mercedes numero 44 viene individuata un’irregolarità. Dopo un accurato esame sull’ala posteriore della Freccia Nera i delegati della FIA riscontrano un fatto: l’apertura del DRS non è conforme in quanto viola l’articolo 3.6.3 del regolamento tecnico.

Nel paragrafo relativo, si stabilisce che l’apertura dell’ala mobile posteriore deve essere compresa tra i 10 e gli 85 millimetri. Per testare ciò, i commissari utilizzano un tampone del diametro massimo che non deve attraversare l’apertura quando viene spinto con una forza di 10 Newton. Una volta fallita la prima verifica, la prova viene ripetuta per ben 4 volte alla presenza dei rappresentati del team e utilizzando due tamponi diversi. Tuttavia, in ogni tentativo, l’apertura del DRS risulta eccessiva. A questo punto, per Hamilton la squalifica è stata inevitabile.

I rappresentati della Mercedes hanno tentato di giustificare il problema affermando che si era trattato di un errore di assemblaggio e che la cosa non era stata intenzionale. Inoltre, a supporto di ciò, hanno fatto presente che nella parte centrale, l’ala aveva superato il test e che la non conformità era limitata alle estremità. Riguardo poi al video che ha iniziato a circolare in cui si vedeva Verstappen toccare la parte “incriminata” dopo la qualifica (cosa che è assolutamente vietata in quanto ci si trova in regime di parco chiuso), hanno affermato che era estremamente improbabile fosse stato l’olandese a causare il danno. Tuttavia, secondo loro, anche questo “problema” doveva essere risolto.

I commissari hanno accettato la non intenzionalità della squadra relativa alla configurazione errata dell’ala, conviti che non si trattasse di un tentativo di creare un guadagno eludendo le norme. Tuttavia, per essere in linea con le decisioni del passato prese in caso di non conformità al regolamento tecnico, la squalifica dalle qualifiche per la numero 44 era necessaria.

Passiamo quindi a Max Verstappen, reo di aver infranto la regola del parco chiuso. Anche qui i commissari si sono trovati d’accordo con quanto dichiarato dai rappresentati Mercedes. Più volte in passato abbiamo visto piloti toccare parti di vetture degli avversarsi dopo la qualifica e malgrado sia sempre stato proibito farlo nessun piloto è stato mai sanzionato. Dopo aver ascoltato l’olandese i commissari hanno deciso di infliggere all’olandese un’ammenda di 50.000€, sottolinenando che in futuro non saranno più tolleranti verso simili gesti e che le sanzioni saranno anche più severe.

Passando alla gara c’è poi un altro episodio che ha creato viarie perplessità e ancora una volta riguarda Hamilton e Verstappen questa volta durante il primo tentativo di sorpasso del britannico. Sul rettilineo che porta verso curva 4 l’inglese sfrutta alla perfezione la scia e il DRS, si affianca all’avversario e tenta l’attacco all’esterno della curva. Il pilota Red Bull allarga di molto la traiettoria ed entrambi finiscono fuori pista. Nessun contatto tra i due e la Direzione Gara, dopo un breve check, considera il tutto regolare.

Max Verstappen (Red Bull Racing Honda) e Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) finiscono larghi in curva 4 durante il Gran Premio del Brasile edizione 2021

Episodio di gara? Senza dubbio potrebbe anche rientrare nella casistica. Tuttavia almeno un’investigazione andava senz’altro realizzata: se Hamilton avesse percorso la curva senza cambiare traiettoria, considerando che comunque era davanti a Verstappen in ingresso e quindi la posizione era presa, tra i due sarebbe arrivata inevitabilmente una collisione. Così come va notato il fatto che se l’olandese non ha cercato di percorrere la curva preoccupandosi solamente di non essere sorpassato. Tale atteggiamento infrange il paragrafo 27.3 del regolamento sportivo che sostiene come un pilota, prima di abbandonare la pista, debba profondere tutti gli sforzi possibili per non farlo.

Prendendo in esame le dinamiche relative all’episodio sopracitato, risulta più che evidente come Max, oltre non lasciare spazio all’avversario, non si sia minimamente speso per mantenere la propria vettura all’interno dei limiti della pista. Se lo avesse fatto con ogni probabilità nessuno dei due sarebbe andato nella via di fuga. È sempre bello assistere ad una lotta, ma non deve essere concesso tutto per forza finché non accade un incidente…

Ma non è finita! Hamilton è stato investigato anche nel post gara per aver infranto il codice sportivo internazionale. Più precisamente, durante il giro di rientro al termine del Gp, ha slacciato le cinture di sicurezza, cosa assolutamente vietata.
5.000€ di ammenda + altri 20.000 sospesi con la condizionale fino a fine 2022. Uno weekend decisamente tormentato per lui…


F1-Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1

Immagini: F1

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Alessandro Rana