Ancora due gare e Valtteri Bottas saluterà la Mercedes per abbracciare il suo nuovo team di F1 a Hinwil, l’Alfa Romeo, dove nel 2022 farà coppia con l’esordiente Guanyu Zhou. Negli ultimi tempi avevamo assistito ad una specie di sfogo da parte del finlandese, che lamentava di esser stato messo troppo sotto pressione, forse anche inutilmente, da Toto Wolff.
L’austriaco ha sempre gestito i contratti di Valtteri, sin da prima del suo arrivo a Stoccarda (ne era il manager), e credeva che farlo lavorare costantemente sotto pressione stipulando accordi annuali gli avrebbe permesso di tirare fuori il meglio di sé. Una cosa che Bottas se da un lato ha apprezzato, come stimolo, dall’altro ha trovato anche piuttosto estenuante. “Quando ti ritrovi a dover fare i conti con un così grande stress per nove anni della tua carriera, la pressione inizia a mangiarti dentro” aveva riferito il pilota in una delle sue recenti interviste.
Si è fatta un po’ attendere, ma alla fine è arrivata anche la risposta del team principal della casa di Stoccarda. L’austriaco, credendo fermamente nelle proprie convinzioni, ha affermato che correre sotto pressione sia stato un bene per Valtteri. Il ragazzo non aveva risorse per potersi permettere di gareggiare in completa autonomia, quindi stipulare dei contratti a breve termine è stata la migliore opzione per lui anche se questo lo ha portato a vivere in una pentola a pressione per tutto l’arco della sua carriera di F1.
L’austriaco non fa passi indietro, nonostante queste affermazioni, non è comunque convinto che un accordo pluriennale avrebbe potuto avere un impatto diverso sul suo rendimento. Forse a posteriori sì, ma non ne è totalmente certo. Questo perché nonostante fosse un ragazzo eccezionale e un pilota veloce, negli anni in Mercedes si è dovuto confrontare con Hamilton.
Bottas ha dimostrato in più occasioni di poter anche correre ad un livello superiore rispetto a Lewis. Quando è in forma come in Turchia, ricorda Wolff, nessuno può batterlo. Valtteri è veloce. È una caratteristica che è riuscito a mettere in mostra ovunque, in tutte le classi in cui ha corso, ma quello che gli è mancato alla fine, soprattutto negli anni in Mercedes, secondo il team principal, è stata la costanza.
Le prestazioni alle volte subivano delle oscillazioni durante la stagione e neanche Toto sa darsi una spiegazione sull’origine di questo andamento. Ammette che una delle cause poteva derivare dalla mancanza di una lunga stabilità, ma bisogna anche tenere a mente che dall’altro lato del box c’era sempre Lewis Hamilton e basta lui a rendere in qualche modo superfluo qualsiasi tipo di paragone.
I risultati raggiunti dal britannico parlano da soli: 7 titoli mondiali e oltre 100 vittorie in carriera. Nessun’altro in F1 ha ottenuto di più afferma orgoglioso Wolff facendo decadere tutte le responsabilità dovute alla durata dei contratti.
Il 2022 segnerà una svolta per Valtteri. Si ritroverà alla guida dell’Alfa Romeo con obiettivi meno ambiziosi rispetto agli attuali e finalmente con la tranquillità di aver firmato anche un accordo pluriennale. Una situazione completamente nuova che potrebbe dargli nuovo vigore e nuovi stimoli per le stagioni future.
Foto: Formula Uno – Mercedes