Si poteva fare meglio durante il diciottesimo appuntamento del calendario di F1 2021. Lo hanno pensato un po’ tutti in Ferrari. Intendiamoci… il risultato non è certo da buttare. La pletora di punti racimolati in terra messicana fa morale e sopratutto, finalmente, permette al team di Maranello di guardare dall’alto la McLaren, storica scuderia britannica che va assolutamente battuta in questa stagione.
Il raggiungimento del terzo posto nel mondiale costruttori, tuttavia, non sembra aver soddisfatto appieno l’eforato italiano. Per stessa ammissione di Mattia Binotto, durante le consuete dichiarazioni a caldo nel dopo gara (leggi qui l’analisi prestazionale della corsa), le cose potevano e forse dovevano andare in maniera differente. L’ingegnere occhialuto non ne fa mistero e si rammarica della situazione.
Sì perché quello che non è stato affatto metabolizzato con facilità dai tecnici del Cavallino Rampante, a quanto pare, oltre all’utilizzo del binocolo per poter osservare da vicino il leader della gara nonché del mondiale Max Verstappen e gli oltre 80 secondi che le due SF21 hanno preso in gara, un po’ troppi a dire il vero, è lo “smacco” di essere stati battuti ancora una volta in stagione da Pierre Gasly.
L’AlphaTauri del francese è parsa davvero irraggiungibile per le Rosse. A livello prestazionale, in qualifica, ha rifilato tre decimi alla prima delle Ferrari e in gara, malgrado la rimonta di Sainz nel secondo stint, le preoccupazioni dell’ex Red Bull legate ad un possibile sorpasso dello spagnolo nel finale erano pressoché inesistenti.
La dicotomia strategica dei piloti in questione ha di fatto prodotto un atteggiamento differente nella seconda fase della corsa, con Pierre in piena gestione della vettura nell’attesa di alzare il ritmo se Carlos avesse profuso intenzioni belliche. Quando il francese ha migliorato la velocità di crociera per lanciare un chiaro messaggio e affievolire le aspirazioni ferrariste, sono bastate un paio di tornate al muretto italiano per rendersi conto che l’obiettivo non era minimamente alla portata.
Lo stesso Gasly ha descritto con estrema esattezza lo scenario, sottolineando come la sua ST02 gli ha permesso un approccio senza stress in quanto supportato da una notevole consapevolezza tecnica. Elemento assente nelle considerazioni ferrariste a fine week end, malgrado nei giorni antecedenti le previsioni fossero ben diverse per il fine settimana che, sulla carta, doveva adattarsi perfettamente alle caratteristiche intrinseche della SF21.
Nasce da qui la delusione masticata controvoglia domenica pomeriggio. Il gruppo di lavoro è consapevole che ancora una volta ottimizzare il week end ed estrapolare tutta la performance dalle monoposto italiane non è stato possibile. Contesto che in ottica futura deve necessariamente sparire se l’intenzione, macchina permettendo, è quella di tornare a lottare e magari vincere un mondiale di F1.
Foto: F1 Tv