La F1 non è fatta soltanto di ingegneria e gare. I responsabili dei team oltre all’aspetto tecnico-sportivo, devono anche occuparsi dell’amministrazione cercando di ottenere contratti con sponsor importanti per avere fondi da spendere nella ricerca e nello sviluppo dell’auto.
Negli ultimi giorni, il team principal Mattia Binotto aveva riferito della possibilità di perdere un suo storico partner commerciale: la Philip Morris International che nelle ultime stagioni è comparsa sull’auto sotto il marchio ‘Mission Winnow.’ L’italo svizzero è stato abbastanza chiaro al riguardo: essendo il contratto in scadenza al termine di questa stagione, le parti stanno avendo degli incontri per discutere degli impegni futuri.
Mattia si è detto abbastanza fiducioso che si possa raggiungere un accordo che permetterebbe a PMI di continuare la partnership con il Cavallino, anche se probabilmente non più in qualità di title sponsor. Dichiarazioni inizialmente travisate che di conseguenza avevano dato per certo l’addio della Philip Morris alla Ferrari. Ipotesi al momento distante da ciò che ha realmente affermato Binotto.
Stimata con un valore di circa 100 milioni di $ all’anno, PMI “utilizza” la sua relazione con la Ferrari come piattaforma business-to-business per i principali clienti commerciali nel ramo dell’ospitalità e affini piuttosto che per scopi di marketing diretto ai consumatori. ‘Mission Winnow‘ è un messaggio aziendale e non uno slogan di un particolare prodotto. Per cui, nonostante le critiche avanzate nel corso di alcune singolari situazioni, non parrebbe esserci alcuna ragione tale da mettere a rischio una partnership che dura ormai da oltre 30 anni.
Ma se PMI abbandonasse davvero il ruolo di title sponsor cosa accadrebbe in Ferrari? Il team è già in possesso di alternative? La promozione di AWS a partner ufficiale, società sussidiaria di Amazon con cui il Cavallino ha firmato di recente, potrebbe essere un’opzione ma non è l’unica. La casa di Maranello potrebbe anche prendere in considerazione l’ipotesi di restarne semplicemente privo.
Con la riduzione del budget cap a 145 milioni di euro nel 2021, e a 140 milioni nel 2022, Ferrari potrebbe anche non ritenere necessario andare a stipulare un accordo di questo tipo. Restare svincolata da title sponsor esterni, infatti, non creerebbe alcun problema a livello finanziario-competitivo. Inoltre permetterebbe alla scuderia italiana di iscriversi al prossimo campionato del mondo di F1 semplicemente sotto il nome di “Scuderia Ferrari” e godere anche di una maggiore libertà di scelta nella tonalità di rosso con cui vestire la propria vettura.
Foto: Formula Uno – FIA – Red Bull