Dichiarazioni

Ferrari acquisisce consapevolezza sui piani futuri

Arrivare al terzo posto nella classifica costruttori di F1 senza aver praticamente mai sviluppato la vettura va considerato come un grande risultato. In parte significa che il progetto, tenendo presente la base di partenza non certo buona, quella della famigerata SF1000, è stato corretto in maniera brillante rivelandosi parecchio funzionale alla causa. Questo aspetto non va assolutamente sottostimato se buttiamo un occhio al prossimo al futuro. 

Al di là della mera competitività relativa alla monoposto, infatti, saper individuare problemi e carenze di una vettura, analizzarli e poi risolverli trattasi di una caratteristica indispensabile per chi come Ferrari anela un ritorno ai fasti gloriosi di un tempo. Soprattutto quando nel recente passato tale elemento ha di fatto prematuramente stoppato un paio di sfide, 2017 e 2018, dove la coscienza tecnico-tattica della squadra è crollata a picco portandosi dietro lei i risultati.

Ecco perché il 2021 va e andrebbe visto sotto più fronti. Sebbene beccarsi più di 80 secondi in gara ed essere doppiati dai primi della classe resta una circostanza che difficilmente può coesistere all’interno di un contesto positivo, giunti al penultimo round di un mondiale di certo non esaltante per la Ferrari, la crescita come team va comunque sottolineata.

uno scatto dell’ultima specifica della power unit italiana, dotata della nuova tecnologia ibrida che verrà implementata sulla versione 2022

Sul lato motoristico, vero unico upgrade stagionale, il lavoro svolto ha portato i propri frutti. Sebbene sul giro push il nuovo sistema ERS montato sulle SF21 non sembra abbia stravolto il rendimento delle Rosse, al contrario, in termini di efficienza durante la gara, il supporto ibrido ha certamente modificato il livello prestazionale delle monoposto modenesi (clicca qui per i dettagli tecnici in merito). Aspetto che nella pratica ha contribuito ad allargare la finestra di set up facilitando non poco l’operazione di messa a punto dell’auto. 

Anche sotto il profilo gestionale si riscontra un salto in avanti, dovuto principalmente alla capacità di produrre al simulatore un set-up di base valido sul quale poi costruire tutto il week-end. Senza dimenticare le strategie. Benché la troppa foga dei piloti sommata ad alcune decisioni infelici del muretto abbiano di sicuro generato diverse situazioni negative incidendo sui risultati, in varie occasioni la capacità di raggiungere gli obiettivi attraverso la massimizzazione del pacchetto ha fatto la differenza. Prova provata il vantaggio in classifica su McLaren.

Intendiamoci… sono ancora diversi gli scenari dove la scuderia di Maranello ha palesato carenze. Tuttavia va senz’altro registrato il miglioramento in diverse aree, punto cruciale per apparire coscienti al cospetto della nuova era regolamentare. Lo spilungone di origine svizzera a capo del Reparto Corse, Mr. Mattia Binotto, ha recentemente sottolineato l’approccio messo in atto durante gli ultimi mesi. I dettami tecnici del Cavallino Rampante, pertanto, hanno dato priorità totale verso il 2022 “trascurando” il mondiale in atto. 

Laurent Mekies, Mattia Binotto e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) durante il week del Gran Premio del Qatar edizione 2021

Decisione figlia di un’opportuna lungimiranza, attitudine essenziale per individuare i possibili sviluppi di una situazione futura con la capacità di prevenire e sfruttarne le conseguenze. Tale consapevolezza svolge un ruolo chiave sulla strada del successo e deve necessariamente essere presente nel piano tecnico che, all’interno del contesto carico di speranze ed aspettative degli uomini in rosso, poggia le basi su di una semplice parolina: rinascita.


F1-Autore: Alessandro Arcari@berrageiz

Foto: Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Zander Arcari