Formula 1

Gp Messico 2021 – Analisi comparativa: 6 decimi a settore e Ferrari sprofonda…

La F1 è tornata in Messico dopo due anni di assenza, durante i quali tanti fattori sono cambiati. La Ferrari non è più al vertice per la lotta alle pole position, con la Red Bull a prenderne il suo posto. Anche se il Messico è sempre stato terreno favorevole ai tori austriaci. Quel che non è cambiato, però, è il fatto che a finire in pole position in entrambi gli anni non è stato Max Verstappen. Nel 2019 per un errore suo e ieri per un incomprensione con Sergio Pérez e Yuki Tsunoda che lo precedevano.

Red Bull, in queste due stagioni, anche a causa dei cambi regolamentari, ha perso quasi 1.5, ma vediamo gli altri team come si sono comportati.Davanti a tutti nella nostra speciale classifica, come quasi sempre è avvenuto in questa stagione, c’è la Williams.

Il team di Grove è l’unico ad aver guadagnato – e anche tanto – nel confronto con due stagioni fa. Il loro passo in avanti è sotto gli occhi di tutti, ma quel che stupisce è il fatto che George Russell sia addirittura riuscito a migliorarsi in ognuno dei tre settori, portando a un guadagno finale di oltre otto decimi. Se nel primo tratto la differenza è pressoché nulla, è stato l’ultimo a fare la differenza, con quasi mezzo secondo tolto.

Passo in avanti da formica per l’AlphaTauri che dal 2019 ha migliorato di appena 13 millesimi. In entrambi i casi la Scuderia di Faenza ha portato entrambi i piloti in Q3, ma questa volta l’asso nella manica è stato quasi tutto lato motore. La AT02 ha guadagnato infatti due decimi nel primo settore, perdendone altrettanti in quello centrale. Simbolo che il motore Honda F1 è tra i migliori sulle alture del Messico, ma soffre un po’ nel tratto misto (come vedremo più avanti anche con Red Bull).

il francese Pierre Gasly (AlphaTauri) a bordo della sua AT02 durante le qualifiche del Gran Premio del Messico 2021

Sorprendente la Haas che si è piazzata al terzo posto. Già due anni fa, infatti, la squadra americana era entrata nel periodo di difficoltà che ha portato al crollo definitivo. Per questo motivo i distacchi visti rispetto al 2019 sono limitati. La vera differenza la si nota solo nel primo settore dove sul dritto il motore Ferrari è risultato essere in difficoltà (lo confermerà più avanti anche il tempo della Rossa stessa, ndr), mentre negli altri due settori i riscontri di Mick Schumacher sono stati praticamente un copia e incolla di quelli di Kevin Magnussen.

Quarta piazza per la Mercedes AMG F1 che ieri ha conquistato la pole position grazie a Valtteri Bottas. Una prima posizione al sabato in Messico che alla squadra tedesca mancava addirittura dal 2016. Il passo in avanti, rispetto agli ultimi poleman, lo si nota dal distacco contenuto preso in due anni. Se, come detto in precedenza, la Red Bull ha riportato un gap di 1.5 secondi, Mercedes si è limitata ad appena sei decimi. La W12, inoltre è risultata essere, tra i top team, quella che ha perso meno in tutti e tre i settori.

In particolar modo nel primo, dove ha lasciato solo un decimo, e nel terzo dove ha quasi fotocopiato quello della W10. che sono tutte nelle prime posizioni. Nonostante tutto, ha però ottenuto piazzamenti in Q2 con entrambe le vetture, migliorando anche i risultati di due anni fa. Un giusto compromesso che non l’ha fatta però sfigurare in nessuno dei tre settori, con distacchi contenuti rispetto alla vettura del 2019.

Kimi Raikkonen (Alfa Romeo Racing) Gp Messico 2021

Segue la McLaren che invece, almeno per una volta nel corso di quest’anno, ha beneficiato del passaggio da motore Renault a Mercedes guadagnando, anche se poco, nel settore in cui conta il propulsore. Diversamente è andata invece nel resto della pista, dove ha accumulato quasi otto decimi di gap rispetto al tempo di Carlos Sainz di due anni fa.

Segue Aston Martin che ha fatto la differenza in negativo nel primo e nel secondo settore. I risultati ottenuti sono simili a quelli del 2019, ma in questo caso la vettura del team di Lawrence Stroll ha accusato grandi difficoltà nei primi due tratti della pista, accumulando ben sette degli otto decimi di ritardo totali.

Terz’ultima è la Alpine che invece è tra i team che in termini di posizioni ha fatto anche peggio del 2019. Se nel terzo settore è riuscita a limitare i danni, risultando nella media, nel primo e nel secondo sono sorte le vere difficoltà. Il primo tratto sicuramente a causa del peggior propulsore del lotto e il secondo per colpa di una vettura non perfetta.

il messicano Sergio Perez (Red Bull Racing Honda) durante le qualifiche del Gran Premio del Messico edizione 2021

Le ultime due posizioni sono occupate dai team che non ti aspetti. Nona è la Red Bull che se nel 2019 aveva ottenuto il tempo migliore (ma non la pole per la penalità a Verstappen, ndr), ieri ha pagato quattro decimi dal poleman. Come detto in precedenza, il tratto misto è stato quello più difficile per i motorizzati Honda, con la Red Bull che addirittura ha pagato sette decimi in 24 mesi. Nella media la zona dello stadio, ma le difficoltà, questa volta, sono sorte anche nel primo settore dove la RB16B è stata più lenta di mezzo secondo rispetto alla RB15.

Ultima piazza per la Ferrari che in due anni è sprofondata dalla pole position di Charles Leclerc al mesto sesto posto di Carlos Sainz. La Rossa non è migliorata per niente e i fantomatici passi in avanti previsti sono stati inghiottiti dalle urla dei tifosi nello stadio. La SF21, rispetto alla SF90, ha perso 6 e 5 decimi nel primo e terzo settore, risultando la peggiore del lotto. Male anche in quello centrale dopo il gap è di sei decimi e mezzo. A Maranello tutti rimandati, magari la prossima volta con meno proclami.

Gp Messico 2021

F1-Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta

Foto: Scuderia Ferrari – Alpha Tauri – Alfa Romeo Racing Red Bull Racing Honda

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Marco Colletta