La mini gara del sabato, terza del mondiale di F1 2021, offre diversi spunti di analisi e in qualche modo anticipa tematiche legate alla corsa vera e propria di oggi. Alle ore 18 scatterà il Gran Premio del Brasile e malgrado la penalità di 5 posizioni comminata per la sostituzione dell’endotermico, la grande rimonta di Lewis nella Sprint Qualifying di ieri sino alla 4 piazza gli consentirà di scattare, oggi, dalla casella numero 10 della griglia.
Una Mecedes capace di sovvertire i favori del pronostico e dimostrare tutta la propria competitività a Interlagos, circuito che storicamente ha favorito Red Bull. Allo stato attuale delle cose, analizzando il passo gara espresso dalle vetture in lizza per il titolo, possiamo piazzare sullo stesso piano prestazionale la W12 e la RB16B. La forza espressa dalla Freccia Nera sulle Pirelli a banda gialla ha davvero stupito e, di conseguenza, nei 305.909Km che separeranno i piloti dal traguardo, possiamo davvero aspettarci di tutto.
Spostando il punto focale sulla mera gestione degli pneumatici, Bottas e Verstappen hanno fornito buone indicazioni su ciò che potremmo vedere in gara. L’attuale leader del mondiale ha scelto di partecipare alla corsa del sabato montando le Medium, mentre la vettura del finlandese ha sfoggiato un treno di Pirelli a banda Rossa. Malgrado la dicotomia strategica a livello di coperture, il ritmo espresso dalle vetture è stato pressoché identico.
Sulla base di questo dato, tenendo presente il particolare format che prevede una scelta libera sullo pneumatico di partenza non essendo legato alla Q2, possiamo affermare che la Media, oltre ad offrire un buon livello di grip produrrà un degrado decisamente più contenuto. Partendo con questa calzatura, infatti, uno scenario che prevede un unica sosta montando la Hard nel secondo stint pare più che plausibile. Ecco perché, con ogni probabilità, sarà la scelta più gettonata.
Spostando l’interesse sulla Ferrari dobbiamo registrare alcune differenze prestazionali. Oltre all’ovvio commento positivo sull’enorme prestazione confezionata da Carlos Sainz, vanno sottolineati diversi problemi di handling subiti da Leclerc. Per un pilota di F1 non sentirsi comodo con la propria vettura significa non poter accedere alla massima prestazione che la monoposto in quel momento offre. Le problematiche strettamente relazionate all’esperienza di guida non ottimale poggiano le basi su un bilanciamento non perfetto.
Sulle Medium, oltre a soffrire una leggera mancanza di grip, il pilota monegasco ha dovuto lottare con un anteriore non preciso che lo ha condizionato nell’inserimento in curva. Malgrado l’impossibilità di intervenire sul sistema sospensivo all’avantreno, utilizzare una differente incidenza sull’ala anteriore dovrebbe fornire i punti di carico necessari a sistemare il bilancio della SF21.
L’ultimo elemento da attenzionare in questa mini analisi post Sprint Qualifying è strettamente legato alle condizioni ambientali. Per la giornata di oggi, di fatti, sono previste temperature sensibilmente più alte a Interlagos. Tale elemento potrà senza dubbio favorire l’innalzamento del grip ma allo stesso tempo favorire l’overheating al posteriore. Ferrari dovrà ottimizzare il set-up con gli ultimi ritocchi disponibili e prestare particolare attenzione a questo fattore che in parecchie circostanze ha ristretto la prestazione dell’auto.
Realizzare previsioni non risulta mai semplice quando di mezzo ci sono le Rosse. Tuttavia, considerando l’ottima terza piazza dalla quale scatterà la numero 55 e il comunque non troppo negativo settimo posto di Leclerc, le premesse per racimolare un buon numero di punti e mantenere a bada il ritorno dell McLaren in classifica costruttori ci sono tutte.
Nota a margine, l’ultima dello scritto, riguarda il gap prestazionale che la monoposto italiana ha subito durante i 24 giri della gara sprint. I 19 secondi inflitti alla Ferrari di Sainz da parte du Valtteri Bottas, vincitore della Sprint Qualifying, con una proiezione sulla gara odierna si trasformerebbero in un distacco ben più ampio che, con ogni probabilità, si avvicinerebbe al minuto.
Sotto questo aspetto, sebbene i protagonisti in Rosso lodano il nuovo sistema ibrido e senza dubbio vada menzionata l’efficienza superiore capace di fornire un grado di competitività di più alto in determinate fasi, vedasi lotta Sainz-Perez dove il supporto degli overboost ha recitato un ruolo decisivo nella difesa, a livello numerico (leggi qui i dettagli tecnici), con un ampio sguardo di insieme il distacco dalla vetta sembra restare pressoché il medesimo.