Formula 1

Mercedes è stata costretta a correggere alcuni atteggiamenti sbagliati di Hamilton

Lewis Hamilton. A 36 anni, il nativo di Stevenage, pur essendo ancora in attività, può esser già tranquillamente definito una leggenda della F1. 7 titoli mondiali, 101 pole position e 100 vittorie ottenute. Numeri da capogiro che potrebbero ulteriormente essere migliorati da qui all’ancora non prefissata data del ritiro. Un pilota sensazionale che seppur capace sin dalle categorie minori di dimostrare di avere la stoffa del campione deve molto di ciò che ha ottenuto alla Mercedes, squadra con cui è stato capace di (quasi) monopolizzare la scena della categoria dal 2014 ad oggi.

Non ci si riferisce ai soli successi ma anche alla crescita professionale del pilota stesso. Quando Lewis è entrato a far parte del team di Stoccarda nel 2013 era ancora giovane (28 anni), un diamante grezzo che aveva bisogno di essere raffinato. E come tale, ha creato qualche grattacapo alla squadra teutonica. In un’intervista rilasciata al ‘Daily Mail’, Toto Wolff ha rivelato di aver corretto e in alcune circostanze anche ripreso il britannico per il modo che aveva di parlare della squadra in radio e fuori dalla pista.

Lo sguardo di dissunto di Toto Wolff (team principal Mercedes)

Atteggiamenti ritenuti negativi per l’ambiente Mercedes e se si fossero ripetuti avrebbero portato il team a prendere seri provvedimenti disciplinari. Era stata valutata anche l’opzione di mettere il pilota in panchina. Uno scenario sfiorato per ben due volte nel 2016, quando al volante delle Frecce d’Argento c’era, oltre al britannico, anche il tedesco Nico Rosberg. La rivalità tra i due aveva raggiunto dimensioni tali da obbligare il manager austriaco ad essere estremamente categorico. Avrebbe stabilito nel corso di 48 ore chi dei due si sarebbe ritrovato a saltare una gara se qualcosa non gli fosse andato a genio durante l’attività del weekend.

Ovviamente la situazione adesso è molto diversa. Lo stesso Wolff riferisce di non riuscire ad immaginarsi in questo momento uno scenario in cui debba prendere la decisione di far allontanare Hamilton dalla squadra. Sia perché ormai, tra i due, non c’è più un rapporto esclusivamente professionale, ma anche perché il pilota è cresciuto ed è diventato la persona che tutti ammirano e temono. Un traguardo raggiunto dunque anche grazie e forse soprattutto alla Mercedes. Capace di saper mantenere intatto il killer instinct posseduto dal pilota e allo stesso tempo scalfire i lati grezzi del suo carattere.

l’abbraccio e il gesto di intesa tra Lewis Hamilton e Toto Wolff (Mercedes AMG F1 Team)

Il 2022 costituirà un’ulteriore prova di maturità per Lewis. Con l’arrivo di George Russell si potrebbe andare incontro ad una riproposizione di una situazione simile al 2016. Tuttavia, bisogna anche dire che Hamilton è cresciuto molto da allora e anche la squadra potrà contare su un quantitativo d’esperienza non posseduto all’epoca. Bagaglio che si rivelerà essenziale per garantire che possibili dissidi si risolvano sempre mantenendo un buon dialogo e soprattutto un profondo rispetto reciproco.


F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

Foto: Formula Uno – Mercedes

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Marco Sassara