F1. Tirando le somme dobbiamo racontare una prima sessione di studio per la Ferrari. Il team di Maranello si è dedicato completamente alla comprensione della monoposto, esaminando a fondo il comportamento delle vetture in pista. Durante il primo run, montando le calzature Hard, un fastidioso sottosterzo ha accompagnato le due SF21. La sensazione di scivolamento al posteriore si è tradotta nel contatto con le barriere nel T3 di Leclerc che ha fatto perdere parte della sessione al monegasco.
Nel secondo run, provviste con i compound Soft, le auto italiane hanno cambiato decisamente registro. Tuttavia, tra errori e traffico, Charles non è stato in grado di massimizzare i tentativi push. Discorso simile per lo spagnolo, anche se la numero 55 è parsa da subito più a suo agio lungo le curve del tracciato messicano. A differenza del compagno di squadra, Carlos ha potuto espletare con successo tutto il programma e simulare il passo gara.
Con le Hard l’iberico ha mostrato un buon feeling a serbatoi pieni, marcando anche un paio di crono di tutto rilievo. Al contrario, visto la problematiche legate al botto che hanno ristretto le tempistiche, Leclerc ha preferito restare in pista e accrescere la confidenza con il mezzo. La sensazione su Ferrari parla chiaro: il potenziale c’è, serve solo estrarlo. A seguire il racconto della prima sessione di prove libere
Charles continua a dare spettacolo in pista. Oramai non si contano più le sbandate con la Rossa, mentre Carlos conclude le prove high fuel in maniera molto positiva.
Il comportamento della numero 55 con le Hard è buono. Il bilancio sembra funzionare con il carico di benzina e la vettura italiana riesce a raccogliere dati sulle gomme. La sensazione è quella che i giri del motori siano bassi. Ciononostante il crono non mente e parla di una Rossa in palla.
Per il monegasco della Ferrari le cose le cose non sembrano andare alla grande. Tuttavia, malgrado un paio di bloccaggi e sbandate, Leclerc riesce a migliorare determinati parziali nel T2. Il potenziale c’è ma sovrasterzo e sottosterzo hanno complicato un po’ le cose
Programma diverso per Charles che cerca di recuperare l tempo perso dopo il botto contro le barriere. Dopo un paio di cool down si lancia per un ulteriore push. La necessità è quella di accrescere l’handling che al contrario di quanto si potesse pensare non è stato troppo positivo.
Dopo un passaggio ai box dove è stata cambiata l’incidenza dell’ala sull’anteriore, Carlos torna in pista. La sua vettura monta le mescole Hard utilizzato nel primo stint. Il programma prevede un breve simulazione high fuel dopo altro due passaggi in pit lane
La tornata di Charles non è un granché. Commette un errore nel T3 che compromette completamente il giro. Preoccupa un po’ il sottosterzo sulla SF21 numero 16.
Nel mentre arrivano i complimenti di Riccardo su Sainz. “Considerate le condizioni della pista e le gomme scrub, il giro è molto buono”
Leclerc chiede su un possibile problema che ha notato sul motore in curva 3. Dopo aver effettuato vari check, fanno sapere al monegasco che tutto funziona alla perfezione e Charles si lancia che alla fine viene rovinato dal traffico di Stroll. Il monegasco non la prende bene e apostrofa il canadese.
Nel frattempo Carlos si lancia per il secondo tentativo push che verrà effettuato con una mappatura sull’ICE più spinta rispetto all’intento precedente. Riccardo ricorda allo spagnolo di massimizzare il rendimento alla 3
Sono Soft le gomme montante sulla numero 16. Il monegasco si nota molto tranquillo, pronto a realizzare il secondo run con molto fiducia
Nel mentre Charles è in sella alla sua vettura ai box. Tra poco dovrebbe tornare in pista dopo che i meccanici hanno effettuato tutti i controlli della caso
F1.Dopo il primo tentativo Carlos chiede un doppio cool down. Pertanto passa in pit lane ed effettua una prova di partenza alla fine della pitlane. La necessità di amministrare le coperture è molto incidente sulla vita utile. In Ferrari stanno cercando di essere il più gentili possibili sotto questo aspetto.
Con le Soft l’atteggiamento della Rossa è completamente differente. Via il fastidioso sottosterzo e Carlos, malgrado qualche piccola sbavatura nel T2, riesce a stanare un giro abbastanza pulito. Bene nel T3 (foto), dove la numero 55 è parsa ben bilanciata.
Adami fornisce tutte le info del caso. A differenze di prima per il secondo run il programma prevedere out lap + push lap. L’ingegnere italiano ricorda allo spagnolo di mantenere acceso il K1
Sainz torna ora in pista. La sua Sf21 monta un treni di pneumatici Soft.
Secondo quanto si vede dal box della Ferrari, i meccanici dovrebbero riuscire a rimettere in pista la numero 16. Il programma senza dubbio verrà modificato, ma l’importanza di girare per alzare la “confidence” con la vettura impera
Dall’on board si nota come i tecnici italiani siano impegnati sulla numero 16. Oltre la rottura dell’ala posteriore sono scattati diversi controlli sulla meccanica relativi alle sospensioni e al cambio. Arriva l’ok sulla trasmissione di Charles per fortuna.
Il primo run per le Rosse non è stato un granché. La due F1 modenesi non sono riusciti a centrare la corretta finestra di funzionamento e lo scivolamento nocivo non ha permesso di ottimizzare le performance.
Interessante notare i diversi test sull’ibrido. Carlos ha effettuato altresì varie prove di partenza alla fine della pitlane utilizzando la Mode Race tenendo acceso l’overboost K2 sino a curva 11. Una tornata dove lo spagnolo ha effettuato diversi constant speed in 5° e 6° marcia
Nel frattempo Carlos ha concluso altre due tornate. Lo spagnolo si lamenta della mancanza di grip e da quanto si può vedere dai monitor di servizio molto piloti stanno soffrendo.
I tecnici Ferrari saranno controllando se ci sono ulteriori danni nella parte posteriore della vettura. Per il momento non ci sono comunicazioni in tal senso. E infatti quello che si era visto nei giri precedenti si conferma con il botto di Leclerc sull’ultima curva. Il monegasco si apre in radio e fa sapere che l’ala posteriore è rotta
Dai primi giri le Rosse non sembrano troppo stabili. C’è una continua sensazione di scivolamento
Marcos chiede a Charles di ritardare la frenata in curva 1 e provare ad incrementare la velocità a centro curva nella 3
Adami suggerisce a Carlos di entrare più velocemente in curva 10
La pista sembra parecchio scivolosa. Marcos suggerisce a Charles di mantenere acceso l’overboost K1 dopo curva 16.
Il warm up degli pneumatici Hard, a quanto pare, risultata più complessi di quello che ci si aspettava.
Prima di lanciarsi per il primo tentativo push, i due ferraristi decidono di realizzare un prep. lap per centrare al meglio la finestra di funzionamento degli pneumatici.
La mappatura del cambio è settata sul valore (Gx2), aggressivo
I ferrrisiti fanno sapere che la pista è molo polverosa
Nella prima tornata si effettua sua entrambe le vetture vari constant speed.
Le due Rosse scendono in pista. Entrambe montano un treno di pneumatici Soft.
Vento:0.7Km/h
Temperatura asfalto: 37,3°
Temperatura aria: 17,3°
Il layout che sorge nella periferia di Città del Messico, benché i valori di energia recuperata nella fase di frenata e dall’entalpia dei gas di scarico non siano tra i più alti del campionato, da una particolare importanza all’utilizzo del sistema ERS. Ecco perché l’ultima specifica del propulsore italiano sarà messa a dura prova.
Sarà molto interessante scoprire l’approccio delle Rosse. Le aspettative per il team di Maranello sono moto alte. La voglia di stupire c’è, in un fine settimana dove le due SF21 hanno al chance di esprimere tutto il loro potenziale.
Motori accesi in casa Ferrari. Si effettuano i soliti controlli sulle monoposto: PU, cambio sistema ERS e trasmissione
A livello propulsivo la differente densità atmosferica avrà una diretta conseguenza sul volume d’aria aspirato dalle turbine adibite alla compressione del fluido. La quantità di flusso che rifornisce il sistema di sovralimentazione delle F1 sarà decisamente minore per via della rarefazione. Motivo per il quale una turbina con una girante di dimensioni più elevate godrà di un cospicuo benefit rispetto ad una versione che prevede grandezze minori.
Eccoci. Mancano circa 20 minuti all’inizio delle prove libere 1. La sfida tecnica che offre il circuito messicano è notevole. Tra le curve più importanti a livello cronometrico troviamo quelle collocate nell’ultima parte del percorso. In questa zona trazione meccanica e gestione della temperatura degli pneumatici reciteranno un ruolo cruciale. L’ubicazione del tutto peculiare del tracciato, posto ad un’altitudine di 2.286 metri circa, comporterà differenze anche a livello aerodinamico. Benché la minore densità dell’aria obbliga i tecnici ad adottare un set up più carico per avere la corretta spinta verticale, le vetture saranno soggette ad una resistenza all’avanzamento minore. La perdita di carico si aggira attorno 20%
Live FP1
F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
F1-Foto: Formula Uno – Mercedes AMG F1 Team – Scuderia Ferrari – Red Bull Racing Honda – Aston Martin F1 Team – McLaren F1 Team – AlphaTauri F1 Team – Alfa Romeo Racing Team – Pirelli