Formula 1

Gp Messico 2021-Analisi prestazionale: graining sulle hard di Leclerc. Una Mercedes sovrasterzante mette in crisi le mescole

Ancora una battaglia a colpi di cronometro. A mancare però nell’ultima gara di F1 è lo scontro diretto tra Verstappen e Hamilton, forse perché l’olandese ne aveva solamente di più. I bagliori Mercedes nella qualifica di ieri si sono miseramente spenti già alla partenza. E incredibilmente, la Red Bull prende il volo per il Brasile ad un solo punto dai leader del mondiale costruttori. Per Ferrari una gara perfetta, ma mediocre. La posizione in partenza ha di fatto pregiudicato parte del risultato odierno. Passiamo ora ai dati e cerchiamo di trarre delle conclusioni su questo gran premio messicano.

Seppur in pista siano stati dei primi giri molto caotici, dal punto di vista strategico la situazione era molto chiara. Verstappen aveva un ritmo decisamente superiore con il pieno di carburante e con la gomma gialla. Alla ripartenza dopo la Safety Car, l’olandese ha imposto subito il suo ritmo ed è riuscito a costruire molto rapidamente un margine di sicurezza sul pilota britannico. Circa 3 decimi di distacco medio tra i due, come si può constatare dal grafico sotto.

grafico relativo al ritmo delle monoposto durante la prima parte del Gran Premio del Messico edizione 2021

Come ci si aspettava, l’assetto della W12 a lungo andare non ha pagato. Il degrado della gomma si è fatto molto marcato già verso il quindicesimo giro della gara. Molto, troppo sovrasterzo nel settore centrale e finale. L’unico punto in cui la freccia nera riusciva a guadagnare era il tratto iniziale, nel quale era in grado di recuperare qualche decimo a Max. Il britannico ha chiesto anche durante la gara quali fossero i punti in cui perdeva maggiormente. Bonnington gli ha individuato due curve nello specifico: la 11 e la 14. Tutto ciò ha fatto sì che anche Perez si avvicinasse al sette volte iridato.

Ciò ha permesso alla Red Bull di dettare la strategia Mercedes. Con Perez hanno spinto Lewis Hamilton ad un pitstop leggermente anticipato rispetto a quello di Verstappen. In questo modo l’inglese avrebbe dovuto fare uno stint di qualche giro più lungo sulla Hard. Una tattica chiaramente orientata a difendere la corsa di Max. Al trentesimo giro è quindi proprio Hamilton ad aprire la danza dei pit stop. Anche in questo caso il muretto ha messo in difficoltà il proprio pilota facendolo uscire appena dietro a Leclerc. Montando la Hard, il britannico ha fornito a Red Bull i riscontri che servivano per capire se la gomma dura era effettivamente il compound giusto da scegliere. Una questione che era ancora poco chiara poiché su questa mescola Ricciardo e Bottas giravano molto lenti.

All’incirca quattro giri più tardi si è fermato Verstappen, anche lui per la gomma più dura. Con Perez la Red Bull ha deciso di farlo rimanere fuori alcuni giri in più. Questo per dargli una gomma più fresca per le fasi finali della gara, fattore che gli permetterebbe di poter attacare la posizione di Hamilton.

grafico relativo al ritmo delle monoposto durante la prima parte del Gran Premio del Messico edizione 2021

Sul fronte Ferrari, la sfida si è consumata principalmente tra Gasly e Leclerc. Dal box del Cavallino è stato detto al monegasco di fare esattamente l’opposto di Gasly. Alla fine è stata la Ferrari a prendere l’iniziativa cercando l’undercut. Strategia che non ha poi funzionato, con Charles ancora alle spalle di Pierre. Come anticipato, l’undercut sarebbe stata l’arma più vantaggiosa, ma pur sempre meno potente rispetto allo scorso gran premio in America. Similmente a Perez, anche Carlos Sainz è rimasto fuori a lungo visto il buono stato del suo treno di gomme. Anche il pilota spagnolo avrebbe dovuto trovarsi nell’ultima fase di gara con una mescola più giovane.

Dopo circa 22 giri percorsi sulla Hard, sull’anteriore sinistra è comparso del graining. Un po’ strano considerando che su questa pista è il posteriore ad essere maggiormente sollecitato. Tuttavia, questo conferma ancora una volta le problematiche della SF21 con l’asse anteriore. Come ha confermato Mattia Binotto, le differenze nelle strategie tra i due piloti erano già state ben definite prima della partenza. Charles avrebbe dovuto fermarsi prima e Carlos più tardi. Sarà da capire se la sosta più anticipata possa aver influito nel maggiore degrado della gomma Hard del monegasco.

grafico relativo al ritmo delle monoposto durante la seconda parte del Gran Premio del Messico edizione 2021

Quanto di positivo possiamo trarre da questo fine settimana è la gara di Sainz, che specialmente con la gomma Hard è riuscito ad imporre un buon passo. Complessivamente, la SF21 si è comportata meglio sulla Media. Il passo nei due stint è stato molto simile al ritmo di Gasly. Proprio per la poca differenza nel ritmo, la lotta tra queste due scuderie ha raggiunto un punto morto. Il francese dell’AlphaTauri ha portato a termine per l’ennesima volta una gara favolosa, dimostrando di esser cresciuto molto nella gestione degli eventi in pista e nel contenere il degrado.

C’è da pensare al mondiale, perché guardando alla gara odierna le aspettative non sono state rispettate. Né in qualifica né in gara. In ottica mondiale, il Cavallino ha superato la McLaren, ma su un tracciato del genere la SF21 avrebbe dovuto dare riscontri migliori.


F1-Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich 

F1-foto: Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Niccolò Arnerich