Sconosciuto sembra essere l’aggettivo più consono se pensiamo allo scenario desertico di Losail immesso all’interno della F1. Alla scoperta del tracciato arabo le due sessioni del venerdì hanno rappresentato un vero e proprio “speed date” nel quale racimolare più info possibili, unico vero e proprio obiettivo che sembra emergere da questo venerdì. Cronometro alla mano, volendo congetturare ancora una volta sulla battaglia Mercedes–Red Bull, parrebbe onesto parlare di sostanziale equilibrio. Troppo difficile e soprattutto avventato lanciarsi in previsioni curiose se teniamo presente lo sviluppo della giornata.
Per le Rosse si registra una grande fase di studio. La volontà di tralasciare completamente i riscontri cronometrici emerge attraverso lo studio degli on board. I ferraristi hanno impostato le Fp2 in maniera molto chiara: capire il comportamento della vettura per trovare l’equilibrio perfetto tra prestazione e gestione degli pneumatici.
F1-Gp Qatar 2021-Analisi telemetrica Fp2: Ferrari e il lavoro notturno
La messa a punto delle vetture non è ancora ottimale. Lo si è chiaramente potuto osservare in pista e lo hanno sottolineato gli stessi protagonisti alla fine della seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Qatar. L’atteggiamento leggermente sottosterzante prodotto dalle due Sf21 è basicamente figlio di un set-up premuroso verso gli pneumatici, necessario per evitare il nemico numero uno a Losail: l’overhrating.
Se per quanto riguarda il passo gara, a quanto pare, le informazioni e l’ipotetico race pace delle Rosse soddisfa i tecnici di Maranello, sul giro push qualcosa resta ancora da sistemare. A differenza di altri venerdì, la mappatura ICE è rimasta un pelo più bassa incidendo negativamente sulle prestazioni. Senza contare che la normale rotazione dei propulsori ha previsto l’utilizzo delle vecchie specifiche che non montano l’ultima evoluzione Ibrida.
Fatta la doverosa premessa, osservando il grafico telemetrico relativo alla Speed e al contempo tenendo presente i feed video, possiamo parlare di assetto simile tra i due ferraristi. Leggermente più scarico quello dello spagnolo che li consente di raggiunge velocità di punta più elevate nel T1 e. nel T2. Mentre con lo stile di guida, tra curva 4 e 5, si giustifica la dicotomia interpretativa messa in atto dagli alfieri della rossa. Sainz preferisce un inserimento più cauto per poi gradatamente aumentare la velocità di percorrenza, mentre Charles, al contrario, mantiene un’impostazione più aggressiva per poi “sacrificare” la curva seguente.
Se invece mettiamo nel mirino la traccia relativa all’uso della trasmissione, rileviamo l’unica vera differenza proprio nel punto appena analizzato alla fine del primo settore. L’andamento più lineare è quello di Sainz che dopo avere scalato in quinta marcia inserisce la sesta nella piega successiva. Al contrario il monegasco della Ferrari preferisce un approccio decisamente più aggressivo effettuando una cambiata in più.
Gp Qatar 2021-Analisi telemetrica Fp2: I tori si nascondono
Il solito confronto triplo mette questa volta a paragone la Mercedes di Valtteri Bottas, la Red Bull di Max Verstappen e la McLaren di Lando Norris. La differenza che immediatamente salta alla vista riguarda le velocità di punta dei competitor presi in esame. Il team di Milton Keynes, come spesso accade, decide di utilizzare una mappatura più blanda nella seconda sessione di libere in Qatar. Tale scelta si traduce in 7km/h orari di scarto che la RB16B si becca sulla retta principale.
Per il resto, tenendo ben presente come nella giornata di oggi l’importanza verteva principalmente nell’apprendere i trucchi di una nuova pista e al contempo studiare le reazioni delle vetture, disquisire sul cronometro non sembra una scelta troppo saggia. Una caratteristica importante prodotta dalla W12 che emerge dall’immagine precedente si riscontrare in tutti e tre i settori del tracciato, dove la Freccia Nera di Valtteri è in grado di portare una velocità minima nelle curve più lente in media superiore.
Quest’ultimo dato relativo alla velocità appena attenzionato è confermato dall’uso della trasmissione sulla numero 77. In curva 1,2,4,5,9 e 10, il pilota di Nastola è in grado di utilizzare marce più alte mantenendo stabile la monoposto. La miriade di informazioni raccolte questo venerdì forniranno le nozioni necessarie per massimizzare le monoposto e presentarsi nelle Fp3 con le idee più chiare.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Telemetrie: Luca Bettiol – @BettiolLuca