Chiuso un altro capitolo di questa eterna stagione di F1 con una nuova impresa vittoriosa da parte di Lewis Hamilton, il ritorno della Sprint Qualifying, conquistata sempre da Mercedes, e un Max Verstappen che perde punti in classifica per la prima volta dal GP della Russia. Queste, ma non solo, sono alcune delle statistiche dell’appuntamento in Brasile, che quest’anno è stato rinominato GP di San Paolo.
Come già visto nel corso di questo anno, quando c’è la fatidica F1 Sprint allora le qualifiche tradizionali vengono anticipate al venerdì sera. Per la terza volta in tre occasioni, a conquistare la pole del venerdì è stato un pilota differente, che questa volta ha risposto al nome di Max Verstappen.
Ma se non è questo a far notizia, ci sono altre due statistiche che sono letteralmente fuori dal normale. La prima è quella di George Russell battuto dal proprio compagno di squadra. Da quando ha esordito in F1, solo Valtteri Bottas nel GP di Sakhir 2020 ci era riuscito e quindi questa è la prima volta in assoluto che Nicholas Latifi (e altri ex-Williams) ha battuto l’inglese al termine delle qualifiche tradizionali.
Un altro evento più unico che raro è invece la squalifica di Lewis Hamilton. A causa di un alettone posteriore non conforme al regolamento, l’inglese, autore del giro più veloce, non è potuto partire davanti a tutti, finendo in fondo al gruppo. L’unico precedente risale al GP di Spagna 2012 quando il britannico conquistò la pole, ma non avendo abbastanza carburante nella sua McLaren, fu spostato in fondo allo schieramento, lasciando la pole a Pastor Maldonado sulla Williams.
Terza F1 Sprint della storia, ma solo due vincitori nel corso di questa stagione. In Brasile, infatti, a trionfare è stato di nuovo Valtteri Bottas, come già avvenuto a Monza. A differenza della gara italiana, però, il #77 di Mercedes è potuto scattare dalla pole position nella gara di sabato.
Secondo posto, per la seconda volta consecutiva, per Max Verstappen, che grazie anche alla vittoria di Silverstone, nelle gare del sabato ha conquistato 7 punti. Tanti quanti quelli di Bottas; loro due sono infatti i piloti più prolifici di queste mini gare.
Con il suo terzo posto, invece, Carlos Sainz è il primo pilota della Ferrari a conquistare un “podio” in queste gare di qualificazione. Diventano quindi quatto le squadre a chiudere in top tre al sabato, durante questo nuovo format.
Chi però ha sorpreso maggiormente è stato Lewis Hamilton che, dopo essere partito dal fondo dello schieramento, ha recuperato fino in quinta posizione. L’inglese ha quindi guadagnato 15 posizioni che fanno di lui, oltre al pilota più attivo di questa gara, anche quello con più sorpassi in generale tra le tre gare disputate. Gara infelice, invece, per Kimi Raikkonen, che ha perso 5 posti rispetto alla posizione di partenza, per colpa del contatto con Antonio Giovinazzi.
Gli unici che non hanno modificato la propria posizione di partenza sono stati i due piloti della Williams, con Nicholas Latifi rimasto in sedicesima posizione e, alle sue spalle, George Russell in diciassettesima.
Nella vera e propria gara, quella domenicale, Lewis Hamilton ha concluso la rimonta iniziata il giorno prima, conquistando la vittoria numero 101 in carriera. Per lui è l’ottantesima con Mercedes, la sesta nel corso di questa stagione e la terza in Brasile.
L’inglese è inoltre il pilota che è riuscito a vincere ad Interlagos partendo più lontano dalla pole position. Nessuno era infatti mai riuscito a trionfare partendo dalla decima posizione del circuito di San Paolo. Il migliore prima del #44 era Giancarlo Fisichella che nel 2003 trionfò con la Jordan scattando dall’ottava casella in griglia. Per Hamilton, in più, è anche la seconda vittoria ottenuta da così lontano. Meglio ha fatto solo nel GP di Germania 2018 quando partì dalla 14esima piazza.
Con questo trionfo, come detto, sale a quota 101 che è anche il numero complessivo di vittorie ottenute da tutti i piloti brasiliani nella storia della F1. Tra i vari numeri che ricorrono in questo primo posto c’è anche il numero 4.
Infatti è il quarto pilota a vincere un GP in F1 dopo aver subito una penalizzazione in griglia: l’ultimo fu Jenson Button con la Honda in Ungheria nel 2006. Ma è anche il quarto successo stagionale consecutivo, ottenuto restando al comando per meno di 100 chilometri.
Lewis Hamilton è inoltre il primo pilota a vincere in Brasile non partendo dalla prima fila, dal successo di Kimi Raikkonen in Ferrari del 2007. Al termine di quella gara il finlandese vinse il titolo. Riuscirà il #44 nella medesima impresa?
Questo trionfo, per Mercedes, significa anche agguantare a quota 5 il numero di vittorie in Brasile della Red Bull e a quota 10 la Renault, per quanto riguarda i motoristi.
Passando invece agli altri piloti, anche Max Verstappen ha una statistica che lo lega al Brasile e in particolar modo ad Ayrton Senna. Con il secondo posto di ieri ha infatti eguagliato il numero di piazze d’onore ottenute dal tre volte campione del mondo: 23.
Terzo posto invece per Valtteri Bottas che, anche in questo caso, dopo aver ottenuto la vittoria nella Sprint Qualifying, non è riuscito a conquistare anche il successo in gara. Fino ad ora nessuno è riuscito a bissare la prima posizione del sabato anche alla domenica.
Quindi con il podio formato da Hamilton, Verstappen e Bottas, questo trio si è riformato per la diciannovesima volta nella storia della F1. Con il suo doppio podio, la Mercedes, come motorista, ha eguagliato il numero di top-3 della Ford Cosworth, portandosi così in seconda posizione a quota 535. In vetta rimane saldamente la Ferrari con 783 podi.
E a proposito di Ferrari, con il sesto posto di ieri Carlos Sainz ha eguagliato il record personale di Sebastian Vettel di gare consecutive al traguardo guidando per la Rossa: 19. I due sono a pari merito in seconda posizione, mentre in prima c’è Fernando Alonso a quota 29.
F1-Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta
Foto: Ferrari – Williams – Mercedes – Red Bull