Seconda e ultima puntata per parlare della goliardata (quasi quasi alla “Amici miei”) di Giovannino Alesi, siculo-francese, ex pilota Ferrari in F1 nei ruggenti anni novanta (un pò meno per la Rossa, almeno la prima metà di quel decennio), piede pesante e idolo sportivo mio e di molti miei coetanei contagiati dal virus della F1 sin dall’adolescenza. Daniele Sparisci, e Daniele Dallera, con una bella intervista sul Corriere della Sera, hanno chiarito come siano andate davvero le cose.
Si, il nostro mattacchione (sia detto simpaticamente) aveva comprato un super petardo in Italia e ha deciso di provare la sua potenza. Lo spiega proprio lui: “«Avevo comprato questo petardo in Italia in una stazione di servizio vicino a Ventimiglia: eravamo in macchina con amici e abbiamo detto: “proviamolo”. Così l’ho buttato lì (a Villeneuve-lès-Avignon ndr), davanti allo studio di questo architetto, ma non mi aspettavo che potesse fare un botto del genere. E che potesse fare quei danni».
E qui c’è forse il chiarimento più importante, vale a dire questo “cognato” di cui Alesi si sarebbe vendicato. Non è vero. Infatti, alla domanda del cronista replica: “«Macché, siamo sempre stati in ottimi rapporti, con mia sorella si sono lasciati da due anni e ormai non parliamo più di lui. Sono stato io a presentarmi il giorno dopo alla polizia per chiarire. Ho subito detto che avrei ripagato tutto, il vetro rotto, i danni. Che c’ero io su quella macchina, e non mio fratello». Infatti, inizialmente era stato proprio il fratello ad essere accusato dalla gendarmeria.
Dunque, scelta casuale del posto in cui far “brillare” il petardone, e nessun collegamento con l’ex fidanzato della sorella. Continua poi Alesi, spiegando di essere stato effettivamente trattenuto in commissariato per un giorno «Prima ero stato chiuso dentro a una stanza su ordine del magistrato, poi i poliziotti mi hanno “liberato”, non capivano perché ci fosse tanto accanimento nei miei confronti. E nel commissariato abbiamo passato una serata fantastica prima di essere rilasciato, e tornare a casa».
Argomento della serata, manco a dirlo, la Formula 1. Inevitabile chiedere all’ex pilota della Rossa, un commento sulle speranze iridate della Ferrari per il prossimo anno di F1. La riposta di Jean: “«Sono un tifoso e lo devo essere per forza. Il mio cuore è sempre stato rosso e resterà tale. Comunque quest’anno lo spettacolo dato da Mercedes e Red Bull è stato altissimo».
Insomma, come si suol dire, tutto è bene quel che finisce bene. D’altronde, a Natale siamo tutti più buoni…
Foto: Formula Uno